Come l'onda nell'oceano appare e scompare, così è per il nostro “essere - non essere” nell'oceano dell'esistenza.
Metaforicamente parlando, noi siamo questa trinità: onda, acqua e oceano.La scomposizione concettuale relativa, mentale, inerente al senso di considerarci solo come onda invece mantiene una divisione fittizia nella quale crediamo, mentre noi siamo Uno con l'oceano. La Comprensione metafisica invece ricompone questa apparente trinità nell'Unità assoluta.
L'onda compare perché spinta, animata da un flusso e insieme d’energie interconnesse, interrelate, interdipendenti fra loro che la fanno crescere unita, anche se apparentemente separata, ad una infinità di onde le quali però, nella sostanza, aldilà delle momentanee forme visibili che vengono in rilievo, sono erano e saranno, sempre e dovunque acqua, Eternamente oceano.
Quando l’onda, come forma unica e irripetibile, viene riassorbita e “muore” nell’oceano, di fatto, ritorna ad essere quel che era prima di emergere: infinito Oceano. In questo senso si può dire che non è mai nata e mai morirà. Che è immortale.
L’onda, però, non può auto-determinarsi, perché in sé non esiste, come dimensione propria e autonoma… esiste solo in quanto movimento, vibrazione, dell’oceano. E’ una delle infinite espressione temporali e temporanee dell’Uno cosmico oceanico.
E, per analogia, come occasione di riflessione simbolica, “noi” corrispondiamo all’ onda in quanto ego Forma corpo-mente), all’acqua in quanto Essenza, e all’Oceano in quanto Reale Identità Suprema.