Chitta Viksepa (Turbamenti ed ostacoli nello Yoga tradizionale)- lettura
(..secondo lo Yoga tradizionale ossia quello che ha come testi di riferimento della tradizione: Hathayogapradipika, Yogasutra di Patanjali, Shivasamhita e Gheranda Samhita)
Chitta Viksepa (Turbamenti ed ostacoli)
I turbamenti e gli ostacoli che rendono difficoltosa all'aspirante la pratica dello Yoga sono:
1. Vyadhi - alterazione dell'equilibrio fisico.
2. Styàna - debolezza o mancanza di disposizione mentale per il lavoro.
3. Sarhsaya - dubbio o indecisione.
4. Pramada - indifferenza o insensibilità.
5. Àlasya- torpore.
6. Avirati - sensualità, il risveglio del desiderio quando la mente è posseduta da obiettivi sensoriali.
7. Bhranti Darsana - falsa e debole percezione, o illusione.
8. Alabdha Bhùmikatva - impossibilità di raggiungere la concentrazione o la continuità del pensiero così da non vedere più la realtà.
9. Anavasthitattva - instabilità nel proseguire nella concentrazione che è stata raggiunta dopo una lunga pratica.
Si possono elencare altri quattro turbamenti: 1. duhkha - dolore o infelicità; 2. daurmanasya - disperazione; 3. angamejayatva - instabilità del corpo; 4. svasa-prasvasa - respiro irregolare.
Vyàdhi. E bene notare che il vero primo ostacolo è la cattiva salute o la malattia. Per lo yogi il corpo è il principale mezzo per raggiungere i suoi scopi. Se il veicolo si rompe, il viaggiatore non può andare lontano; se il corpo è rovinato dalla cattiva salute, un uomo può ottenere ben pochi successi nella vita. La salute fisica è importante per lo sviluppi) mentali poiché normalmente la mente funziona attraverso il sistema nervoso. Quando il corpo è malato o il sistema nervoso è affetto da una malattia, la mente diviene inquieta o triste ed inerte, e la concentrazione o la meditazione diventano im­possibili.
Styana: Una persona che soffra di debolezza non ha scopo, né un cammino da seguire e nessun entusiasmo. La sua mente e il suo intelletto) divengono tristi a causa dell'inattività e le loro facoltà si affievoliscono. Un flusso costante mantiene puro un corso d'acqua montano, ma l'acqua in un fossato ristagna, e niente di buono vi cresce.
Samsaya. L'insensato, lo sleale e il dubbioso si autodistruggono. Come possono infatti godere questo mondo o il prossimo o provare qualche piacere? Il cercatore dovrebbe avere fede in se stesso e nel suo maestro, dovrebbe essere certo che Dio è sempre al suo fianco e che nessun male può raggiungerlo. Come la fede nasce nel cuore ed allontana la lussuria, la cattiva volontà, la pigrizia mentale, l'orgoglio spirituale e il dubbio, così il cuore liberato da questi ostacoli diviene sereno e tranquillo.
Pramàda: Colui che è affetto da pramada è pieno di presunzione, manca di qualsiasi umiltà, e si crede l'unico depositario della saggezza; senza dubbio sa che cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma persiste nella sua indifferenza per il giusto e sceglie ciò che è piacevole. Per soddisfare la sue passioni egoistiche e i sogni di gloria personale, il presuntuoso, deliberatamente e senza scrupolo, sacrificherà chiunque si trovi sulla sua strada. Tale persona è cieca di fronte alla gloria di Dio e sorda alle Sue parole.
Àlasya: Per superare l'ostacolo della pigrizia, è necessario un instancabile entusiasmo (virya). L'atteggiamento dell'aspirante è come quello di un amante sempre desideroso d'incontrare l'amata ma che non si lascia tradire dalla disperazione. La speranza dovrebbe essere il suo scudo ed il coraggio la sua spada; dovrebbe essere libero dall'odio e dalla disperazione e con fede ed entusiasmo, dovrebbe vincere l'inerzia del corpo e dell'anima.
[continua]
Ultima modifica di Yam : 31-07-2007 alle ore 16.31.20.
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