Citazione:
Originalmente inviato da kashma
Buongiorno a tutti. Vorrei sapere secondo voi da dove nasce la magia e/o il desiderio dell'uomo di credere nella magia? Voi credete nella magia? Non parlo dei ciarlatani che vendono fumo a poveri clienti bisognosi d'aiuto, d'altro canto il vero mago afferma che nessun può officiare rituali magici al posto suo meglio di se stesso. Nei miti, nelle stesse religioni, nella storia di civiltà antiche come quella druidica la magia è il mezzo per accedere al mondo delle "energie sottili". Chi pratica magia si ritrova così, spesso, a credere in una o più divinità. La magia è quindi uno strumento di conoscenza, secondo voi?
Cosa ha reso la magia nei secoli oggetto di critica e di efferate battaglie per cancellarla dalla storia dell'umanità? Oggi la magia è oggetto di derisione forse e soprattutto perché il mondo è pieno di buffoni che operano magia da quattro soldi, non seria, a fini di lucro. Eppure esistono avvocati e medici che fanno malissimo il loro lavoro. Da qui a identificare la categoria come derisibile di per sé ce ne passa. Esistono libri, interi tomi - soprattutto antichi - eminenti, che affrontano studi più che seri sulla magia.
Voi cosa ne pensate?
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Anticamente credo che la magia nasca dallo stupore dei nostri avi davanti alla bellezza del creato e dal bisogno di non perdere il legame con la natura e col creato. L’uomo "antico", più vicino alla natura, conosceva certe cose più e meglio di noi ed ha codificato rituali, cerimonie etc per mantenere vivo questo legame.
La magia quindi come bisogno di comprendere, (prendere con noi o dentro di noi), il mondo che ci circonda ristabilendo “il giusto fluire delle energie” risulta essere una risposta alla spinta all’unità che pervade l’animo umano. In questo senso è da considerarsi una delle cose più belle e buone che l’uomo ha a disposizione per attraversare bene il suo cammino umano.
L’aspetto deteriore è determinato dall’uso della magia NON come strumento per ottenere maggiore comprensione/conoscenza, bensì come strumento per ottenere benefici, (o anche malefici (vedi magia nera)), per noi stessi e per gli altri. Questo aspetto deteriore è presente particolarmente in occidente dove la magia ha trovato da una parte l’avversione della chiesa e dall’altra l’avversione della scienza, che, troppo spesso, si lascia andare ad una "fede cieca" nella razionalità, senza vedere il paradosso in cui essa stessa cade.