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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
16-02-2007, 02.29.34 | #3 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 30-10-2006
Messaggi: 370
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
Citazione:
Ciao Wuaw. Si concordo con te, riguardo il timore di Dio, ma forse, quello che volevi intendere non e' timore, ma terrore! sono due sentimenti diversi ed opposti. Il primo e' principio della Sapienza, perche' se Ami davvero il Signore,hai solo il timore di offenderlo, e se ti senti Amato da Lui lo offenderesti ancor meno. Il secondo sentimento, e' negativo e fa parte del pacchetto " Nequizia diaboli". Cioe' il demonio, vuole mostrarti il volto terribile e tremendo di Dio. Vuole ispirarti il sentimento della paura. In Dio non ci sono sentimenti, ma Dio e' per Essenza! E' Buono, e' Padre, e' Misericordia infinita, Dolcezza senza fine, delizia e tutto quanto di buono puoi pensare. Ma e' anche Dio, quindi Maesta' infinita, Purezza Infinita, Santita' e Giustizia infinita! Il Vangelo e' il libro dell'amore, e la Chiesa mi sembra la sua portavoce. Questo vale per me, non pretendo, che sia cosi per tutti. E' solo il mio pensiero!!!! ciao |
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16-04-2008, 22.38.34 | #4 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 29-02-2008
Messaggi: 82
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
L'amore verso Dio non è un qualcosa che la religione ti deve insegnare. Finchè si considera la religione (parlo di quella cattolica) come un'ideologia, che si insegna, con la quale si persuadono gli altri, si è fuori strada.
L'amore verso Dio non può nascere perchè qualcuno ti convince di amarlo. E' un qualcosa che nasce dalla fede. E la fede è un dono di Dio, non la si acquisisce con l'apprendimento di una dottrina neanche se proposta nel modo più efficace, ma con la preghiera, con cui rivolgendoci a Dio, siamo in rapporto con Lui. E dalla fede nasce l'amore, perchè la fede è abbandono, e se non ci si abbandona all'altro non si ama, perchè si resta chiusi in se stessi, con le proprie barriere difensive. Il discorso sul timore di Dio, lo si comprende solo se si ha fede. Il timore di Dio non è paura, ma nasce dalla presa di coscienza della Sua infinita grandezza e della nostra piccolezza davanti a Lui. |
17-04-2008, 06.57.31 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
Citazione:
L'abbandono di cui parli è quello del bambino che sa che è profondamente amato! nel momento in cui al bambino viene detto "se fai i capricci lo dico a tuo padre e vedrai cosa ti fa" si comincia a immettere paura nel bimbo innocente che credeva di essere amato così come era e si comincia a guastare quel rapporto di abbandono e di fiducia totale. Il bambino viene al mondo "immacolato" e immediatamente gli si impone un "do ut des" e cioè ti ameremo soltanto se sarai "obbediente, docile, ordinato, diligente etc etc" Inoltre spesso il genitore è stanco, è assente e il bambino si sente "abbandonato", "solo", "separato". Questo sentimento provocherà disastri se non verrà incanalato verso la ricerca dell'unità perduta. La fede è ricerca, è dubbio, nasce proprio da questo senso di solitudine dal bisogno di ritrovare la gioia e l'innocenza, l'abbraccio di un padre che credevamo non ci avrebbe mai più rivolto la parola "perchè eravamo stati cattivi, orgogliosi, etc....e avevamo meritato la cacciata dal paradiso, perchè indegni!" La fede è ritrovare il filo di Arianna e ritornare al centro, all'utero che ci ha generato per amore. Ma rientrare in quest'utero è come attraversare "una selva oscura" perchè il buio ci terrorizza. Nessuna fede che venga dall'esterno può mai dare la gioia e la certezza di questo attraversamento della nostra indegnità. Mi ricordo che l'indegnità che mi veniva dalla dottrina cattolica mi allontanava da Dio perchè non lo sentivo in me ma fuori di me, giudice esterno che scrutava ogni mio pensiero, azione, omissione perchè io la andassi a confessare ad un prete per potere ottenere nuovamente il candore dell'anima. Ora non dico che il metodo sia errato per tutti ma ho trovato più congeniale alla mia anima "vivere", "errare" (fare esperienze),e senza rinnegare mai Cristo, cercare il rapporto intimo con Dio attraversando il dubbio e la paura, Ritrovare il candore della mia anima mai perso è stata la più bella scoperta della mia vita! E' stata la resurrezione e la vita. E' stato scoprire che Dio esiste non solo in me ma in ogni essere che non sa di "essere divino". Questo mi porta ad essere innamorata dell'umanità tutta, ad avere compassione di coloro che vivono nel buio e nell'ignoranza e ad amare "tutto l'esistente". Questo credo che sia il compito di ognuno di noi, ritrovare la gioia di essere e riversare tale luce e beatitudine su ogni cosa. |
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17-04-2008, 10.52.43 | #6 | |
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
Citazione:
Su quale sia la religione più adatta ad aiutare l'uomo credo sia ardua la risposta. Io mi riconosco nella religione cristiana ma, ritengo, questo sia accaduto perchè sono nato in Italia. Se fossi nato in India, verosimilmente, sarei induista. E se fossi nato in Arabia, probabilmente, sarei musulmano. E così via. Ogni religione, infatti, è bella. Il problema è che, poichè l'uomo è debole e fragile, tende ad inquinare la purezza che, mi pare, sia intrinseca in ogni religione. Mi conforta tuttavia pensare, come altri prima di me, che senza religioni l'uomo, in poche settimane, si troverebbe ad adorare capre e buoi. In definitiva sono del tutto convinto che ogni religione, se abbracciata e vissuta con buon senso e logica, dia frutti positivi. Riguardo al timore........delle due l'una: o la Grazia o il Timore! Laddove il timore, naturalmente, non è paura opprimente e castrante. Ma il saggio atteggiamento che, per esempio, ha ogni guidatore di automobile quando è in autostrada ai 130 Km orari. |
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17-04-2008, 13.06.30 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-06-2007
Messaggi: 213
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
Non potrei essere più d'accordo con quanto scrivi: hai perfettamente ragione. La mia esperienza passa, fortemente, attraverso questa forma di "rapporto" con il mio Creatore. È difficile, per me, non essere innamorati di Dio, una volta presa coscienza di Esso, attraverso diverse vie che ci mette a disposizione.
Riguardo al timore di Dio, io non lo vedo come una cosa negativa, ma lo vedo come una specie di "dispiacere" da parte di Dio se non ci comportiamo secondo il suo desiderio: Dio è come un padre che si dispiace se non seguiamo i suoi consigli, le sue indicazioni, poiché sono date per il nostro esclusivo bene, e quindi noi, figli, temiamo di far arrabbiare nostro padre il quale, se sbagliamo, ci darà un amorevole "buffetto" e, probabilmente, una meritata punizione (sempre per il nostro bene), ma che ci considererà amorevolmente sempre suoi figli. Dio è il riferimento con cui dobbiamo confrontarci per ogni nostra azione; quindi, in ultima analisi, dovremmo essere noi ad avere timore delle nostre azioni se, coma già detto, non sono guidate dal desiderio di Dio. Saluti. |
18-04-2008, 03.55.52 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-01-2005
Messaggi: 83
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
"E' vera preghiera (meditazione nel testo originario) essere assorti nell'unico pensiero di Dio come unico fine. Pensare a Dio, respirare Dio, amare Dio, vivere Dio".
E' una frase di Sai Baba, citata a memoria quindi qualche parola potrebbe essere diversa, in cui sostanzialmente mi ritrovo. Inoltre ho maturato il concetto che bisogna avere fiducia in Dio piuttosto che fede (ovviamente nella misura in cui i due termini non vengono considerati sinonimi) |
18-04-2008, 21.25.11 | #9 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
Citazione:
In sostanza la questione che viene posta in esso è la necessità di un totale donarsi. La completa espoliazione di ogni connotazione individualistica, o egocentristica verso l'alterità. L'annientamento, la scarnificazione, la destrutturazione di ogni pensiero egotistico verso il Dio dell'universo, quale unico principio e fine di ogni agire anche il più infinitesimo. Io ci vedo questo anche nella mistica della Croce. Cioè l'inchiodare a morte l'uomo vecchio per vedere rinascere l'uomo nuovo plasmato nello spirito di Dio. Questo è il significato che attribuisco a quell' "amerai": fondersi in Dio fino ad annullarsi in Lui. |
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19-04-2008, 04.38.44 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-01-2005
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Riferimento: Innamorarsi di Dio
Parto da una considerazione: per me l'esistenza di Dio è una esigenza ed una esperienza, non una rivelazione.
In fiducia di chi dovrei infatti accettare una rivelazione se non avessi a monte una idea innata di Dio? Ancora una precisazione: Dio per me non è il signorotto con la barba ma la massima espressione dell'inesprimibile (concordo, è una affermazione priva di senso, ma forse rende il concetto). Ancora una considerazione: noi siamo cristiani, o mussulmani, o induisti per una combinazione storica che ci ha fatto nascere in una società in cui si praticava quella religione. A meno che non la abbiamo cambiata di nostra volontà e per nostra convinzione. Fatte tutte queste premesse, ed un'altra ancora, cioè che ritengo che, prima di abbandonare una religione, bisogna fare il massimo per non buttare via il bambino con l'acqua sporca (e quest'ultima in genere è rappresentata dall'autorità umana che "supporta" quella religione). Questo per il grosso trauma, il profondo senso di vuoto, che genera l'entrare in crisi sulle proprie credenze religiose, fatte queste premesse, dicevo, provo a dare risposta alla mia domanda iniziale con riferimento alla religione in cui sono stato educato. La "nostra" religione maltratta profondamente l'idea di Dio. Di conseguenza è una religione in cui è estremamente difficile innamorarsi di Dio. Anche se mi si obietterà, in buona fede, che si è innamorati di Gesù, vi invito a considerare che si tratta di una sola Persona della Trinità e ad approfondire quelle elaborazione storiche del cristianesimo in cui il Padre era considerato il "Demiurgo" o interfaccia "cattiva" (scusate l'uso semplicistico delle parole, ma servono solo a trasmettere con evidenza dei concetti) mentre Cristo era la interfaccia "buona". E lo Spirito Santo una strana entità, non ben individuata (la Chiesa lo vorrebbe al suo esclusivo servizio, come una colf senza il giorno di riposo). Anche se i fedeli più allineati avranno a questo punto fatto un salto davanti al computer e cercato un'acquasantiera per iniziare un esorcismo, li invito serenamente a considerare se sono veramente innamorati e fiduciosi nel Padre e, se non lo fossero, a vedere se non c'è nella "nostra" religione qualcosa di sbagliato. Ho virgolettato "nostra" perchè la religione, come Dio, non può che essere unica ed il riferimento è a quella di partenza, e questo cammino, partenza - arrivo, è un cammino a cui dovremmo tutti sentirci chiamati, anche augurandoci (è perfettamente legittimo) che si concluda dallo stesso punto da cui siamo partiti. Ma questo Dio lo dobbiamo veramente amare |