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27-03-2006, 00.53.04 | #22 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
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In Italia, al giorno d’oggi, la quasi totalità dei professionisti di Feng Shui è rappresentata da architetti che associano lo studio di questa disciplina alla loro attività principale. L’architettura è sicuramente collegata al Feng Shui, ma molto meno di quanto si creda; inoltre questa situazione non ha corrispondenza all’estero, dove gli esperti provengono da esperienze lavorative molto diversificate. In effetti, ci sono collegamenti molto stretti con la medicina, l’astronomia e l’astrologia, la geometria, la biologia, la geologia e biogeologia, la radioestesia e la geomanzia, la psicologia del profondo, la conoscenza del corpo contenuta in alcune arti marziali…ma piuttosto deboli con l’architettura com’è intesa oggi. Quest’ultima si occupa dei metodi costruttivi; lo stile poi è determinato dal gusto dell’epoca e dal senso estetico dell’architetto. Il Feng Shui conosce però degli archetipi eterni, connessi con la stessa struttura energetica dell’essere umano, e quindi trascende tutti gli stili ed i gusti estetici. Per questo non è sufficiente essere un buon architetto per essere un vero esperto di Feng Shui… e nemmeno basta aver frequentato un corso di un weekend per proporsi come professionista.
Per un Maestro anzi non è difficile vedere che l’evoluzione degli stili architettonici, in Occidente, è figlia dell’epoca molto più di quanto si creda, soprattutto negli ultimi quattro secoli. L’innovazione architettonica non è stata poi così determinante, anzi gli architetti non hanno fatto altro che raccogliere e rendere concrete le necessità storiche, sociali, economiche e politiche della loro epoca, in modo più o meno inconsapevole. Completamente differente sarebbe stato riconoscere queste necessità, valutarle e dirigerle, o comunque influenzarle in qualche modo! Questo è ciò di cui si occupa il Feng Shui. Un esempio classico è l’evoluzione degli stili costruttivi di massa durante la Rivoluzione Industriale, nel XIX secolo. L’enorme flusso di persone che dalle campagne migrano nelle città crea una serie di problemi. Dopo un breve periodo di stabilizzazione, in ogni stato europeo si evidenza uno stile abbastanza omogeneo, che riflette la sensibilità dell’epoca, ma anche il carattere della popolazione! In effetti, i quartieri popolari sono leggermente differenti in Italia, in Gran Bretagna o in Germania, per fare degli esempi. Comunque riflettono tutti la necessità di avere tanta manodopera stabile nel tempo. Quindi le caratteristiche dominanti sono: fertilità e stabilità. Nell’interpretazione analogica del Feng Shui, noi diciamo che queste qualità appartengono alla configurazione “Terra”. Ed in effetti, se noi osserviamo questi edifici, hanno tutti forme proprie della configurazione “Terra”! Gli uomini hanno agito sull’ambiente creando questi edifici. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia… in quale modo l’ambiente influenzerà gli abitanti? Fornendo un archetipo di terra, stabile, duraturo nel tempo. Ed, infatti, non si dice che “il figlio di operai rimane operaio”? Non sembra che la classe operaia sia destinata a durare molto a lungo? Sono state create addirittura delle leggi, in seguito, per controbilanciare questo effetto, ad esempio gli sgravi fiscali e le facilitazioni allo studio per gli studenti di famiglie povere. Le influenze che noi possiamo attivare, conoscendo il Feng Shui, sono potentissime. Tanto da andare a toccare tutti gli stati di influenza, dal personale al collettivo, dal carattere individuale alle necessità socio economiche. In questo gioco di forze ritengo che gli architetti siano stati solo un mezzo esecutivo, sicuramente non attivo. Bisogna dire che negli ultimi cinquant’anni alcuni grandi architetti hanno iniziato a considerare l’abitazione come un’unità organica e in qualche modo vivente, ma questa corrente rimane marginale, e comunque ha tratto spunto per le sue idee proprio dallo studio delle discipline orientali (!). Se osserviamo, infatti, la tendenza architettonica dominante, dal 1950 ad oggi, nelle opere pubbliche (scuole, palazzi, municipi, chiese, centri di servizi…) o di arredo urbano (sistemazione di aree residenziali, turistiche, centri di istruzione…) che cosa notiamo? Essa rivela alcune interessanti linee guida: - la ricerca dell’originalità a tutti i costi, anche a prezzo di creare edifici orrendi - la progettazione di aree non “a misura d’uomo”, ma piuttosto tendenti alla spersonalizzazione, alla soppressione dell’individualità ed alla sottomissione inconsapevole all’ordine sociale - la sistematica mancanza per l’utente di “punti di riferimento” (soprattutto nei grandi complessi) - l’uso di pochi singoli schemi che si ripetono su aree enormi, creando monotonia, stanchezza e ristagno del Chi - la creazione di spazi concepiti in modo da stimolare sensazioni ataviche destrutturanti - il suggerimento di affidarsi sempre di più ad un’autorità che ci guidi dolcemente, ma che punisca qualora ci si allontani dalle regole, (che quindi stimola in noi l’idea di rimanere sempre bambini, infantili, blocca ogni tipo di crescita!) - la tendenza a progettare aree non come utilizzate da individui, ognuno unico e distinto dagli altri, ma da una “massa” di persone, dove le necessità della massa prevaricano pericolosamente sul singolo Con una conoscenza adeguata di alcuni principi, non è difficile creare tali spazi. Essi ci indicano dove ci sta portando la nostra “cultura”, nella sua accezione più ampia, e l’occhio esperto sa cogliere queste suggestioni. Ci si rende conto, a livello progettuale, di che cosa si sta facendo? Recentemente poi è nata una nuova disciplina che, ripensando l’architettura, cerca di migliorarla tenendo in maggiore considerazione il rapporto uomo – ambiente – abitazione: la bioarchitettura. Gli obiettivi di questa disciplina sono: ü La costruzione di abitazioni a minimo impatto ambientale e nell’ambito dello sviluppo sostenibile (materiali riciclabili, uso di accorgimenti tendenti a limitare gli sprechi d’energia, etc.) ü L’utilizzo di materiali e di tecniche che riducano la quantità di energia utilizzata dall’abitazione (riscaldamento, luce, etc.) ü L’utilizzo di materiali salutari per l’uomo (ad esempio vernici non tossiche, materiali che non emettano gas nocivi, etc.) ü La riscoperta di tecniche costruttive e materiali locali, che spesso poi si rivelano migliori sotto più punti di vista ü La progettazione degli ambienti in modo da sfruttare le energie naturali ü L’utilizzo di materiali nuovi e dimenticati per ottenere nuove caratteristiche e possibilità costruttive Si tratta di argomenti molto interessanti ed importanti, ma che non hanno molto a che vedere con il Feng Shui. E’ auspicabile che si arrivi ad una sinergia tra bioarchitettura e Feng Shui; tuttavia vorrei sottolineare che non è possibile che il Feng Shui sia inglobato nella bioarchitettura, o che faccia già parte della bioarchitettura, come afferma qualcuno, per molti buoni motivi. Primo, il Feng Shui è più vecchio di almeno quattromila anni. Se ha resistito così a lungo in un’epoca in cui la vita era molto più difficile, significa che deve avere un valore pratico e non si può ridurre ad un insieme di superstizioni. Secondo, gli ambiti e gli obiettivi di queste due discipline sono diversi, anche se a volte vi sono dei punti di contatto. Terzo, chi vuol ridurre il Feng Shui alla sua parte che sembra ragionevole da un punto di vista scientifico (e quindi poi farlo rientrare in qualche disciplina occidentale), oltre a dimostrare un’impostazione mentale di tipo colonialista ormai un po’ fuori moda, manca completamente il nucleo del problema. Se dalle culture “altre” prendiamo solo ciò che riusciamo a comprendere con la nostra, e far rientrare in essa, non impariamo mai nulla di nuovo. Apprendiamo solo qualche nuovo concetto che un tecnico prima o poi avrebbe comunque tirato fuori. La difficoltà sta invece nell’apprendere nuove, alternative, mappe concettuali; verificare la loro validità e le loro condizioni di utilizzo; impostare un approccio olistico non solo negli obiettivi ma anche nella pratica della disciplina. Per questo motivo ho rimarcato più volte la stretta connessione del Feng Shui con altre discipline; ma non solo da un punto di vista strettamente scientifico, bensì molto più ampio. Cercare le connessioni ed i collegamenti concettuali è un’attività che va al di là del puro approccio scientifico, significa mettersi in gioco, sapere che non si è mai arrivati ma c’è sempre qualcosa di più profondo, più unificante, e più semplice. Quando hai passato l’esame da geometra, sei un geometra anche se non farai mai più aggiornamento e tantomeno ricerca. Quando inizi a studiare e lavorare con il Feng Shui, ti rendi conto che non smetterai mai: è una conoscenza di tipo diverso, non si può rinchiudere in qualche rigido schema o interpretare usando qualcos’altro. A prova di quanto detto riporto un semplice esempio che fa intervenire conoscenze di medicina, chimica e bioarchitettura: si tratta di una sinergia scoperta da poco. Se poniamo uguale a 6 il rischio di ammalarsi di tumore al polmone per un fumatore medio, uguale a 5 il rischio della stessa malattia per chi abita in una casa inquinata dal radon (un gas che può esalare dalle cantine in certi terreni), un fumatore che abita in una casa di questo tipo ha rischio di tumore uguale a circa 60… non 11 (6+5)! Questo perché il fumo ed il radon, insieme, hanno un effetto molto più devastante che separatamente. In qualche modo si attivano l’uno con l’altro. segue.. |
27-03-2006, 00.54.29 | #23 |
Ospite abituale
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Lo studio delle sinergie è recente e presenta molte difficoltà da un punto di vista scientifico. Quando si afferma, ad esempio, che i campi elettromagnetici nelle abitazioni sono troppo forti e spesso dannosi alla salute, portando dati di malattie e decessi, puntualmente arriva l’esperimento eseguito in laboratorio (in condizioni del tutto artificiali quindi) che dimostra che non c’è nessuna relazione tra salute e campi elettromagnetici. Ciò può anche essere vero per dei topi sottoposti esclusivamente allo stress elettromagnetico, ma che valore ha quest’esperimento nella realtà, dove le concause sono moltissime e di genere molto vario? Nullo o quasi zero. Questo è il problema quando si affronta un argomento settorializzandolo troppo, quando si scompone il problema in parti ignorando a tutti i costi (e spesso in malafede…) le relazioni tra loro.
Anche in questo campo è quindi molto importante ed utile un approccio per analogia. Purtroppo il Feng Shui si è ammantato, nel tempo, di un’aura di magia e superstizione nella stessa Cina. E purtroppo questa superstizione è stata la prima ed essere esportata in Occidente, così che troviamo al giorno d’oggi molti finti maestri che spacciano per Feng Shui una serie di credenze popolari cinesi. Poiché quest’impostazione semplicistica è la più diffusa, soprattutto in Italia, i detrattori hanno buon gioco ad affermare che il Feng Shui è confuso, illogico, e va pesantemente scremato, tenendo per buono solo ciò che è compatibile con le conoscenze scientifiche. Concludendo, è più che necessario ripulire il Feng Shui dalle superstizioni che immancabilmente pian piano si sono accumulate; ma se questo significa ridurlo ad una sottobranca dell’architettura, abbiamo mancato il punto, abbiamo perso il Feng Shui. Per questi motivi l’atteggiamento riduzionista è prova di una conoscenza molto superficiale del Feng Shui. da... http://www.creativefengshui.it/approfondimenti.asp# |
27-03-2006, 01.19.23 | #24 | |
Rudello
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: feng shui
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brava!, si! Questa è la strada secondo me giusta da seguire! L'oriente, ma ogni altra cultura ha infinite cose da insegnarci, ed altrettante da imparare... perché tutti noi, bianchi, rossi, verdi e gialli abbiamo fatto, nei secoli, innumerevoli esperienze e ne abbiamo tratto insegnamenti. Studiamo, impariamo, ed adattiamo a noi quello che ci può essere utile, quello che integra e migliora le nostre conoscenze. Studiamo, studiamo e studiamo!!! Non è questa la via che critico, questa la plaudo. Quello che critico, e speravo di averlo detto chiaramente ed in più modi, è il libretto: "meditazione trascendentale: tutto quello che devi sapere per conoscere te stesso!"... quarantasei pagine, tre euro! "I quarantaquattro passettini da fare nel parco alla domenica mattina per ritrovare la salute" "Un involtino di pesce crudo al mattino e sposti la morte di vent'anni!... ma solo se lo mangi rivolto a oriente e con l'occhio sinistro semichiuso!" "Pranoterapeuta a casa tua in dodici, semplici lezioni!" Se non riesco a spiegarmi, riesci ad intuirmi? |
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27-03-2006, 01.24.07 | #25 | |
Ospite abituale
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: feng shui
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...no,no...perfettamente chiaro...non posso non concordare ...buona notte... |
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