Ospite abituale
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La Grande Madre
Incollo qui di seguito, in eclusiva per Riflessioni, ciò che ho pubblicato su questo tema sul mio libro in lingua inglese. Il testo qui è chiaramente in italiano.
Madre Terra
La Madre Terra è quel essere vivente che anima la vita fisica dell'uomo. Come l'essere umano vive tramite un complesso corpo fisico, così essa vive tramite i suoi fiumi, laghi, mari, monti, valli, ecc. Essa vive come vive un altro essere che è animato di una propria vita. Ed è per questo, che andrebbe rispettata ed amata e non invece sfruttata ed inquinata!
La Madre Terra è la forza femminile, che fecondata da un piccolo seme, restituisce un grande albero. Essa è l'antico simbolo dell'abbondanza nato con l'uomo. E' sempre stata venerata e raffigurata da deità dall'aspetto femminile: come la Grande Madre dei Celti, la dea Giunone dell'antica Roma, il mito di Iside dell'antico Egitto, la dea Gea della mitologia greca, il culto mariano (della Madonna) per i cristiani, e molte altre ancora.
La Madre Terra ed il culto mariano
Notiamo, infatti, che tutto ciò che ha a che fare con il culto mariano ha un collegamento alla stessa terra, ed alle guarigioni. Nella storia cristiana l'immagine mariana è stata accostata più volte ad un elemento naturale, come un albero, una grotta, un bosco, un sasso, un monte, un lago, e dove tutto prende sempre un aspetto mistico. Così, il nome della Madonna si unì facilmente ai vari elementi naturali, come ad esempio lo è per la Madonna dell'acero, della quercia, del castagno, del sasso, dell'acqua, del lago, del fiore, ecc. Questi elementi della natura hanno avuto la massima fama nei luoghi di guarigione di Lourdes in Francia, dove sgorga tutt’oggi un'acqua definita miracolosa, e di Fatima in Portogallo, con la grotta dove apparve ai tre pastorelli la Beata. Ma, ve ne sono ancora tanti altri più o meno famosi sparsi in tutto il mondo cristiano.
I Celti e la Grande Madre
Quando i missionari cristiani iniziarono a catechizzare il nord Europa, incontrarono il popolo dei Celti, e con essi la figura della Grande Madre.
Nel culto celta della terra venivano venerati i boschi, le radure, le sorgenti d'acqua, e determinate piante, come il vischio, la quercia, il salice, il tiglio, l'abete.
Non vi fu scontro fra i due culti, ma fusione. Non vi furono lotte religiose, come lo sono state un tempo nelle guerre sante, e come lo sono oggi fra il mondo musulmano ed il mondo ebreo in "terra santa". Lì, si fuse la credenza celta con quella cristiana, il culto della Madre Terra con il culto della Madonna, la figura del sacerdote con quella del "druido". La maggior parte delle cattedrali gotiche furono costruite sopra a cattedrali celtiche a cielo aperto, le quali a loro volta erano ubicate sopra a nodi tellurici di guarigione. I Celti utilizzavano grandi pietre (menhir e dòlmen) per delimitare queste zone di guarigione. Un famoso esempio di cattedrale celta a cielo aperto ancora esistente oggi è a Stonehenge in Inghilterra. Dove però, non vi è più il nodo di guarigione di un tempo.
Nella costruzione delle cattedrali gotiche gli architetti si ispirarono moltissimo alle forme della natura adorate dai Celti. Infatti, se entrate in una cattedrale gotica ed alzate gli occhi vi apparirà davanti a voi una prospettiva formata dalle colonne della navata centrale. Se osservate bene, essa è simile ad un sentiero di alberi ad alto fusto, che si riuniscono sopra la vostra testa.
Ma, non è finita qui! Nell'unione dei due credi si fusero anche alcune feste di calendario. La notte celta di Samhain, il momento del contatto con il mondo dell'aldilà, fu trasformata nella festa anglosassone di Halloween (31 ottobre), vigilia della festa cattolica di Ognissanti (1 novembre), e nella ricorrenza del "giorno dei morti" (2 novembre). La dea celta Brigit associata alla quercia divenne Santa Brigida, patrona dell'Irlanda. Il rito primaverile della festa cattolica di Candelora (2 febbraio), e cioè della purificazione delle abitazioni con l'uso di candele bianche benedette, si unì all'immagine celta della Dea Bianca, trasformata a sua volta nel volto della Vergine. Infine, la notte dedicata a Santa Valpurga divenne la festa popolare di Calendimaggio (1 maggio).
Salve
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