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20-03-2004, 11.33.08 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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x nemamiah
sapessi quante volte leggendo scritti altrui mi sembra di averli scritti io, e spesso e volentieri scritti meglio di me. Per esempio quando leggo dawoR(k) mi sembra la traduzione dei miei pensieri in poesia. Tutte le strade portano a Roma...... se cerchiamo le stesse cose troveremo le stesse cose. Tornando al mare, quando sono lì e lo guardo ed il tempo si dissolve, diveniamo una sola cosa. L'acqua che scorre dentro il mio corpo viene da lì, l'aria che respiro contiene particelle microscopiche di acqua. Un giorno uno spruzzo più alto giunse sino a me. Osservai le goccioline che scorrevano sulla mia pelle. Una si fermò, non riusciva ad andare via. Mi diede il modo di osservarla, di averla un poco con me e le dissi: "piccolina, ora ti senti sola. Hai abbandonato la tua casa. Ora che ne sarà di te? evaporerai iniziando così il lungo viaggio per cieli e per terra? oppure scivolerai giù da me e tornerai subito alla tua casa?! Io sono e mi sento come te. Anch'io vorrei tornare alla mia casa, ma ho intrapreso un viaggio e devo portarlo a termine. " Scivolò giù dalla mia gamba disperdendosi sulla mia pelle. Ciao Mary |
23-03-2004, 04.13.17 | #8 |
Utente bannato
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
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Il mare per me non è l'affollata spiaggia di agosto,il frastuono e il lezzo di creme abbronzati.
Non riesco ad immaginare il mare senza il resto di un tempio dorico o quelli di un castello medievale. Ho sempre avuto un rapporto di grande rispetto col mare,forse per questo mi ha sempre restituito alla terra,dopo una immersione nel suo grande mondo, lui carpisce i miei pensieri ed io Riesco a capire perfettamente i suoi dialoghi,le sue parole,fatte di sfumature cromatiche e suoni coi suoi flutti,calmi e tranquilli o potenti in tempesta. E' una sensazione indescrivibile calare le reti al mare verso l'imbrunire e aspettare l'alba in barca,infreddolito e riparato alla meglio e scaldarsi al fuoco.Si proprio il fuoco sulla barca. Era la domanda che mi facevo tutte le notti.Mia nonna mi portava con se,occupava una vecchia casa di pescatori,con una scalinata esterna stretta e lunga,tutta bianca come la casa e tutte le case di Vieste,grazioso paesino del gargano. Dormivamo io e mio cugino su di un grande letto coi materassi che scoppiettavano la notte,perchè ripieni di foglie di mais secche.La notte facevo fatica a prendere sonno,non solo per il boato del mare,per il suo profumo che violento inondava la casa,ma anche perchè ad intermitezza di pochi secondi il fascio di luce del faro entrava nella larga finestra. Il desiderio di affacciarsi era forte,ed ogni volta vedere tanti piccoli fuochi sul mare.Mi chiedevo come potesse essere possile tutti quei fuochi sul mare? Era un mistero per me,e se la mattina lo chiedevo a qualcuno,non ricevevo mai risposte e il mistero per me si faceva sempre più fitto. Fu Natalino,vecchio marinaio,ritenuto il pazzo del porto,a svelarmi tale segreto,ma ormai ero un giovanotto e avevo del tutto dimenticato quei fuochi sul mare. Mi affascinavano le storie di marineria che Natalino raccontava ed io pur di sentirlo accettai di uscire in mare con lui,nonostante mi avessero sconsigliato di farlo. Mi chiedevo il perchè avesse caricato un mezzo fusto di latta,quelli dei carburati,ripieno per metà di sabbia e con della legna sistemata a piramide dentro.Poi una volta in mare aperto,Natalino diete fuco allo straccetto inbevuto di nafta.Un lampo attraversò la mia mente e capii finalmente come poteva essere possibile vedere dalla terra ferma dei fuochi galleggianti. Una antica tecnica per scaldarsi,ormai in disuso. Poi quando arriva l'alba,muta anche il profumo del mare,e le reti si tirano su e con maestria si estraggono i pesci che si posano in grossi secchi contenente acqua marina,una specie di frigo,anche con 45 all'ombra,un secchio d'acqua marina conserva il pesce meglio di un frigo. Natalino con la faccia rugosa e gli occhi misteriosi,con una sigaretta semenza filtro e sempre accesa in bocca,semprava un personaggio scappato da un quadro. Parlava di continuo dei tempi passati,quando era imbarcato e viaggiava per tutti i mari,dal Giappone all'Argentina.Storie di tempeste e di allucinazioni colletive,o forse solo storie della fantsasia di un vecchio uomo di mare? Ma Natalino che puzzzava come un pesce avariato misto a pessimo tabacco , diceva la verità,conosceva troppo bene la geografia,le carte marine,le latitudini e longitudini,tutte le terminologie da vecchio lupo di mare. Natalino mi trasmise la passione per il mare,per l'avventura nel mare. |
23-03-2004, 17.42.18 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Grazie nemamiah
per il tuo racconto, per un breve istante io sono stata lì con te. Avrei voluto vivere anch'io vicino al mare perchè lo amo da sempre. Il mare e non le spiagge affollate da cui fuggo quasi angosciata. E' stata la campagna che mi ha accolto bambina, ed il mare mi ha accolta da adulta. In verità io amo la Terra tutta. Grazie ancora per aver condiviso una briciola della tua esperienza, mi ha portato il profumo e la brezza del mare. Oggi sarà in tempesta, c'è un vento furioso (amo anche il vento). Mi piacerebbe tanto vederlo spumeggiare e riempire il cielo e la terra. Ora mi sto ponendo una strana domanda: cos'è che non amo?! Devo pensarci su. Ciao Mary |