ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Scienze - Ciò che è, e ciò che non è spiegato dalla scienza. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Scienza e Tecnologia |
02-10-2007, 23.34.54 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-06-2007
Messaggi: 104
|
Riferimento: Sul dualismo onde-corpuscoli: un punto di vista e domande.
Citazione:
Nella mia ignoranza, anche io ho sempre teso come Nexus a vedere i risultati di esperimenti simili a quello lui descritto, come una conferma dell'enigmatica capacità di interazione di queste particelle fra loro tramite stati della realtà differenti da quelli percettibili. Il fatto che siano particelle capaci di muoversi a velocità luce (fotoni) o quasi-luce (elettroni) e che siano verosimilmente sottoposte agli estremi effetti della teoria della relatività, naturalmente, aiuta questa visione con un po' di sano "misticismo spaziotemporale"... ma proprio perché con il misticismo non si combina molto, e dato l'assunto che io sono un nulla in meccanica quantisitca, è bene lasciar parlare chi ne sa più di me. Spirito!libero a suo tempo mi spiegò l'inconciliabilità di questo tipo di visione, per certi versi non troppo dissimile dai tentativi einsteiniani sulle "variabili nascoste", con i modelli attualmente accettati e con i risultati sperimentali. Io resto convinto della veridicità di alcune ipotesi filosofiche che contrastano con l'interpretazione di Copenhagen e i suoi derivati, ma in campo scientifico, che siano legittimi paladini, ovvero i fisici, ad esprimersi per avere l'ultima parola... e che siano loro a rompercisi sopra la capoccia |
|
03-10-2007, 00.42.41 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 28-09-2007
Messaggi: 2
|
Che ne dici?
Io ho ovviamente una formazione filosofica, ma la questione che tu sollevi è molto più interessante di quelle abbozzate della sezione filosofia (capirai). Ciò non toglie che io poco riesca a controllare la tua ipotesi dal punto di vista strettamente scientifico. Ma mi sembra verosimile, e con un po' di sforzo posso seguirla fino alle sue conclusioni. Il problema che ti ponevo è comunque il problema di metodo. Se non ti interessa, non preoccuparti, vedo che la discussione avanza bene e anzi mi rincresce non essere in grado di contribuirvi partendo dal vostro "continente". Continuerò comunque a leggervi e cercare di carpirvi.
Sai qual è il fatto? E' che a un certo punto non vi è più distinzione tra scienza e filosofia. Frase di cui si abusa volentieri, ma vorrei spiegarti. Quello che tu sollevavi mi sembrava una questione sorpassante i confini della scienza applicata, proponendosi come teoria base del reale. Ora, in questo campo non vuol dire che la scienza si "intersechi" con la filosofia ma che, più profondamente forse, è obbligata a perdere i contatti con la semplice interpretazione dell'esperimento, per porsi, per così dire, auto-includente. Da questo momento, la posta in gioco è alta, perché viene a mancare il circolo calcolo-risultati, in quanto questi ultimi vengono ri-interpretati a favore di un'ulteriore teoria che include, come dicevo, anche il rapporto osservatore/risultati-che-si-sono-trovati. Con "scientismo" non intendevo una connotazione necessariamente negativa (à la Bergson); piuttosto il semplice atteggiamento che vede nella scienza empirica un procedimento adatto ad indagare in metafisica in altre attività umane. L'inversione della tua tesi che ti propongo qui, l'umstuelpen per dirla con Marx, sarebbe questa: tu che vuoi rimettere tutto in un'unica realtà nella tua Sehnsucht, saresti il primo a non poterlo fare, visto che prima dividi la realtà secondo degli schemi scientifici precostituiti attraverso lo sguardo empirico, e poi vuoi reinterpretarli prescindendo da essi al punto da includere lo spettatore stesso. La mia risposta, che è provocatoria ma anche amichevole, è: non puoi fare questo perché non puoi dividere il reale sulle basi della scienza (che ha mai detto che esistono delle particelle o delle onde "staccate" da un tutto? Presupposto dello sgurdo scientifico che deve agire sulle cose dalle evidenze empiriche). Il tuo errore non sarebbe un errore di plausibilità (sei plausibile, mi sembra), ma di approccio, di fondo. Non puoi rimettere insieme qualcosa che magari non è mai stata separata, insomma (magari, perché neanche questo è sicuro! Siamo quindi fuori da tutti i gangheri!) Spero di essere stato più chiaro di poc'anzi. |
03-10-2007, 01.37.42 | #7 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-11-2006
Messaggi: 1,334
|
Riferimento: Sul dualismo onde-corpuscoli: un punto di vista e domande.
Citazione:
Il sistema delle fenditure non è una “misurazione” perché non ci fornisce alcuna “osservabile” della funzione d'onda, per questo motivo quest’ultima non collassa quando attraversa le fenditure. Se collassasse non avremmo la figura di interferenza nemmeno con le due fenditure. Dunque quando l’elettrone attraversa l’ostacolo con la doppia fenditura si comporta come un’onda perché la sua funzione non è collassata in un autostato dell’osservabile posizione. Citazione:
Credo siamo a livello interpretativo del linguaggio. Penso che Bohr si riferisse al singolo elettrone non alla totalità di essi che danno la figura di interferenza, almeno quando comprese più a fondo la questione. Citazione:
Non è il passaggio che lo seleziona. Durante il passaggio l’elettrone è ancora onda anche se passa da una sola fenditura, la figura scompare semplicemente perché un’onda che attraversa una singola fenditura non interferisce con se stessa, al massimo diffrange se la fenditura è dell’ordine della lunghezza d’onda e questo accade anche con gli elettroni che passano da una singola fenditura. L’elettrone si comporta come particella solo quando si imprime sulla lastra fotografica, cioè quando la funzione d’onda collassa in uno dei probabili autostati dell’osservabile posizione. “ Citazione:
Esatto. Citazione:
Perché quando passa dalle fenditure è un onda e dunque la sua probabilità di trovarsi in un punto “dell’onda” è data proprio dall’equazione di Shroedinger che è appunto una funzione d’onda. Saluti Andrea |
|||||
03-10-2007, 16.53.10 | #8 | |||
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
|
Onde?
Citazione:
Citazione:
Penso, non so, tu abbia mescolato onda (fisica), con funzione d'onda (matematica); prima di una misura non posso dire nulla sullo stato (fisico) di quel sistema, ma solo fare affermazioni probabilistiche tramite lo strumento matematico della funzione d'onda e dell'equazione di Schrodinger che ne descrive l'evoluzione temporale, ma questo penso tu lo sappia (pssst: dire che "l'equazione di Schrodinger è appunto una funzione d'onda" non ha alcun significato... o forse non ho ben compreso il significato della tua frase). Insomma facciamo il solito gedankenexperiment: se pongo un rivelatore subito dopo le fenditure per sapere "dove" è passato l'elettrone, non avrò nessuna figura d'interferenza osservabile a posteriori, perchè "costringerò" l'elettrone a comportarsi come una particella; la successiva evoluzione dell'elettrone sarà determinata dalla sua funzione d'onda, autostato dell'osservabile posizione e sullo schermo nada frange d'interferenza... su questo siamo d'accordo? (Se il collasso è irreversibile, come affermano i sacri postulati... ma se non lo fosse?... sai qualcosa riguardo a questo? Perchè qualche tempo fa in verifiche sperimentali mi pare si sia potuta osservare la reversibilità del collasso della funzione d'onda; ho letto purtroppo tempo fa e non ricordo granchè... magari andrò a cercare). Ora SpiritoLibero, lo schermo è effettivamente un processo di misura che determina un collasso, come quello del nostro virtuale rivelatore posto subito dietro alle fenditure, ma allora mi richiedo: se, come affermi, l'unico processo di misura è quello che avviene sullo schermo e si trova che le funzioni d'onda di tutti i singoli elettroni divengono autostati della variabile posizione, cioè è possibile localizzare l'elettrone come "particella", allora "dove" sta, dove risiede FISICAMENTE, e non solo matematicamente, quello che poi a posteriori si scopre? Cioè che non "tutte" le posizioni sono ugualmente probabili? Perchè se nei singoli impatti io affermo, come posso, che "l'elettrone si comporta come una particella", allora "dove" sta fisicamente il suo comportamento ondulatorio fisico? Perchè lo osservo collettivamente? Hai compreso queste domande? E mi spingo pure un poco oltre, ma qui si entra ancor più nell'interpretazione e nella filosofia: credo che anche la peculiare interazione singolo elettrone-fenditure provochi un fenomeno di decoerenza, con la soppressione dell'interferenza, a cui potrebbe dar luogo anche il singolo elettrone dato che si potrebbe anch'esso comportare come onda fisica, ma NON si comporta così poichè il singolo dà luogo ad un impatto non già a frange d'interferenza, che si osservano solo a posteriori. Vi sarebbe dunque un collasso non "vero e proprio", non una misura fisica, in corrispondenza delle fenditure, ma comunque un'interazione tale da impedire che sullo schermo si osservi l'interferenza anche con singolo elettrone. Mi paiono plausibili tali conclusioni visto che sia il sistema di fenditure, fatto in quel peculiare modo, che lo schermo provvedono ad un meccanismo di "misura", due "misure" dunque, la prima delle quali non è possibile immediatamente visualizzare, perchè "spontanea", la seconda invece sì, dato lo schermo fluorescente... ma, pur ammettendo che lo stato del singolo elettrone sia completamente indeterminato sino al momento dell'impatto, come credo tu sostenga, allora da dove si può dedurre il comportamento collettivo ondulatorio osservato a posteriori, visto che il singolo evento di misura fa collassare il vettor d'onda su un autostato dell'osservabile posizione? Che si debba considerare una funzione d'onda collettiva, somma di quelle di tutti gli elettroni coinvolti e non quella del singolo elettrone? D'altronde anche credo sia opportuno estendere il concetto di "misura"... anche un fotone che incide sulla superficie di un pianeta alieno è sottoposto ad un procedimento di "misura"... credo ciò vada proprio nella direzione di rendere meno antropocentrica questa "questione", considerando molto, ma molto più labile la suddivisione tra "osservatore" ed "osservato". Concordo con Jongleur e RainBoy... ad un certo punto non vi è più distinzione tra scienza e filosofia, non abusando di tale frase... e forse quel "punto" proprio non vi è, ovvero tale distizione è illusoria... e dettata solo dalla mente umana... ed anche un po' di <<sano>> misticismo spaziotemporale magari permette di gettare luce sui tanti aspetti ancora bui e "contradditori" presenti... sano e moolto <<accorto>>, però, eh..! Per Jongleur e le sue interessanti considerazioni... post successivo a parte... ... perchè le dita richiedono riposo... ... Citazione:
|
|||
03-10-2007, 18.23.18 | #9 | ||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-11-2006
Messaggi: 1,334
|
Riferimento: Sul dualismo onde-corpuscoli: un punto di vista e domande.
Citazione:
Gli elettroni e tutte le particelle interagiscono con il macroscopico continuamente. Anche quando l’elettrone attraversa l’emettitore “interagisce” teoricamente con esso. Non è la semplice interazione che crea decoerenza (che ricordiamo ancora deve essere ben compresa), vi sono dei requisiti precisi perché avvenga: l’interazione deve essere termodinamicamente irreversibile ed essere tale da interrompere la relazione di fase dell’onda. Ripeto, qualsiasi sistema utilizziamo per “simulare” la doppia fenditura, se esso facesse collassare la funzione d’onda non avremmo alcuna figura di interferenza, giacchè gli elettroni non si comporterebbero più come onde. Questa obiezione fu già posta da Einstein a Bohr nel famoso dibattito, ti invito a prenderne visione. Citazione:
Lo so perché effettuo una misurazione a posteriori, cioè, so che ho un puntino su una lastra fotografica e che questo puntino va a impattare in un punto della lastra nel quale, se non si comportasse come un’onda ma come un proiettile, non potrebbe affatto impattare. Cioè la traiettoria di molti elettroni che poi formeranno la figura di interferenza, è spiegabile unicamente se consideriamo che esso si comporta con tutti gli altri elettroni come un’ onda prima dell’impatto. Se non si comportassero come un’onda come spieghi la figura di interferenza ? Inoltre, G.P. Thomson non avrebbe ricevuto il Nobel per aver mostrato che l’elettrone è un’onda. Ogni tentativo di mettere in evidenza gli aspetti corpuscolari dei quanti distrugge ogni possibilità di evidenziarne contemporaneamente gli aspetti ondulatori e viceversa. Citazione:
Non si conosce perfettamente la natura dell’onda, alcuni la ritengono prevalemntemente “probabilistica” altri “fisica”. Citazione:
Nonostante io consideri Bohr il più grande fisico del secolo scorso, non sono così ingenuo da fermarmi alla sua teoria, io vivo nel 2007. Citazione:
Perché seguono le leggi probabilistiche delle soluzioni dell’ eq. di S. e perchè si comportano come un'onda. Citazione:
La domanda non ha senso, perché concettualmente stai pensando all’elettrone come un puntino. La risposta, dal punto di vista classico, non ha senso perché è la seguente: in tutti i probabili autostati posizione, è cioè plurilocato, mentre una risposta sensata dal punto di vista della MQ è che si trova in sovrapposizione di tutti i possibili stati dell’osservabile posizione. Saluti Andrea |
||||||
03-12-2007, 18.25.09 | #10 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
|
Riferimento: Sul dualismo onde-corpuscoli: un punto di vista e domande.
Citazione:
Il_Dubbio ciao - E' la prima volta che scrivo in questo forum quindi la prima cosa che si fa è salutare - La seconda è prendersi le responsabilità di ciò che si dice, ed io me le prendo nella maniera in cui non sono un fisico, e come tale ragionerò. Non sono però totalmente sprovveduto e in qualche maniera riesco a difendermi Primo dubbio (è un dubbio minore) il vero principio (di cui esiste credo un teorema) è quello di indeterminazione in cui si pone un limite alla precisione con cui si possono misurare certe proprietà fisiche "complementari". La conoscenza "esatta" di una proprietà fa cadere l'altra nell'assoluta indeterminatezza. Esistono però le vie intermedie. Citazione:
Il_Dubbio Ripeto (poi sarà qualcuno che abbia una conoscenza migliore della mia a dire l'ultima parola), il principio di cui parli non è un principio, nessun teorema esiste, l'unico teorema esistente è quello che dice che più vogliamo conoscere esattamente una proprietà più l'altra proprietà complementare sarà indeterminata. Esistono però gli stadi intermedi. Citazione:
Il_Dubbio Ogni misurazione effettivamente sembra una situazione del tipo entanglement. Come se il corpuscolo sappia, anche se non vi è alcun scambio di informazione, cosa lo sperimentatore abbia deciso. Quando l'esperimento è tale che l'informazione della traiettoria della particella è certa, la figura di interferenza scompare, non solo lì, ma anche in tutte le possibili direzioni in cui si stava allontanando l'onda. Citazione:
Il_Dubbio E' molto vaga certo (io ne so qualcosa non essendo un fisico), perché essenzialmente non si capisce che natura abbia l'onda, rimane però essenziale la natura complementare senza la quale non si spiegherebbe il principio di indeterminazione. Infatti appena il corpuscolo è individuato esattamente, l'onda scompare in tutto l'universo. Di diverso rispetto alla natura complementare di posizione e quantità di moto vi è che nel caso visto fino ad ora (almeno così io l'intendo)l'onda scompare ma essa stessa rappresentava anche la posizione della particella per cui non si può più parlare di sovrapposizioni di posizione, mentre nella natura complementare del secondo caso (posizione e quantità di moto) è determinabile sì la posizione, ma si può decretare la contemporanea sovrapposizione della quantità di moto. Questo è ciò che ho capito io. Citazione:
Il_Dubbio L'esperimento della doppia fenditura va, secondo me, letta per capire la duplice essenza del sistema quantistico, come corpuscolo e onda. Il Dubbio rimane quando dobbiamo stabilire chi o cosa ci faccia osservare la posizione esattamente, se la singola fendidura aperta o la lastra infondo. Io credo entrambe. Esiste forse anche qua una specie di entanglement tra la chiusura della fenditura e la lastra in fondo. In base a questo ragionamento si potrebbe pensare (o almeno io penso così sino a prova contraria) che la particella sappia cosa noi vogliamo conoscere. Pensiamo ad un possibile esperimento:tentiamo di chiudere una fenditura quando l'onda è gia passata ma prima che impatti sulla lastra. Come deve comportarsi l'onda che ormai è passata dalla doppia fenditura quando si trova difronte, e all'improvviso, una lastra fotografica che la individua? Se la risposta è quello che prevedo, cioè il singolo corpuscolo, significa che la chiusura della fenditura è fondamentale e agisce come in una situazione entanglement, ovvero tra fenditure, lastra e osservatore. Infatti non si spiega perchè l'onda scompaia improvvisamente in tutto l'universo appena io ho una conoscenza esatta sulla traiettoria. Per finire, hai chiesto se la funzione d'onda è irreversibile oppure no. Come te io so che pare esistano esperimenti che indicano che la funzione d'onda può essere reversibile, fatti nel 90' dal gruppo di Chiao dell'Università di Berkeley. Purtroppo altro non so. Ciao - |
|||||