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21-09-2006, 14.42.19 | #4 |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: Autoprivazioni, esistono?
Odissea, aggiungerei o sostituirei alla paura del fallimento, la paura del rifiuto.
Se una persona, da piccola, si è sentita in qualche modo rifiutata o quanto meno, non considerata, credo sia possibile il timore successivo di non piacere, o di essere ancora una volta ignorati. Pertanto la paura-rifiuto come essere vivente potrebbe creare questi disagi. Ovvio comunque che se il rifiuto ancora una volta dovesse manifestarsi da parte degll'altro, diverebbe per chi lo vive un fallimento. Ci sono alcuni bambini che, per motivi vari, sono costretti a starsene buoni, a non disturbare, bambini i cui genitori hanno altro da fare, magari per lavoro ed hanno la "necessità" di non essere infastiditi dai più piccoli. Ho avuto modo di notare che chi ha avuto una infanzia simile, tende poi a camminare in punta di piedi, continua cioè a NON DISTURBARE. Ciao a tutti |
25-09-2006, 16.44.27 | #5 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Riferimento: Autoprivazioni, esistono?
Citazione:
Io un mesetto e mezzo fa ho venduto quasi tutti i miei cd, su 200 ne avrò tenuti 40 (quelli di dream thater, arcturus, metallica, s.y.l., iron, radiohead, muse, afterhours, marlene k., bluvertigo e pochi altri o nessun altro..) Non so se è stata una privazione..ma io la penso come quelli di fight club..ciò che possiedi ti possiede..ogni tanto è liberatorio liberarsi degli oggetti.. O forse ho perso la fiducia nei cantanti e nei musicisti...non raggiungono le mie aspettative... Più che altro io invece mi sento messo in soggezione dai miei amici che suonano..dev'essere una forma d'invidia..non avere una passione come suonare uno strumento mi fa venire i sensi d'inferiorità..infatti mi sono iscritto a dei corsi, non musicali.. E poi la dieta..mi sono autoprivato del cibo ultimamente...ho perso 12 kili! (beh, ora sono stabile da più di un mese..se no è anoressia) Ed il sesso..non ne faccio..potrei andare a prostitute..ma un po' per ipocondria un po' per autoprivazione... Non lo so..a proposito di musica mi viene in mente una canzone "godo a perdere le cose delle quali non potrei godere a fondo.." ..mah.. Forse siamo semplicemente troppo superbi per ammettere di avere bisogno di ciò di cui ci priviamo..hihi..forse non c'interessa..forse non ci vogliamo sentire legati...blabla... aspetto il mio psi, va. |
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26-09-2006, 08.13.30 | #6 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 185
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Riferimento: Autoprivazioni, esistono?
Citazione:
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24-12-2006, 11.02.23 | #7 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Riferimento: Autoprivazioni, esistono?
Privarsi e abbandonare qualcosa che ci è caro potrebbe essere un gesto compulsivo per far vedere al mondo quanto ci sentiamo abbandonati, o qualche proiezione del genere..
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28-12-2006, 21.21.03 | #8 |
Ospite abituale
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Riferimento: Autoprivazioni, esistono?
Non so quanti anni hai, se hai frequentato preti o monaci.
Ai miei tempi esaltavano la privazione di ogni cosa piacevole per ottenere il paradiso ed il perdono dei peccati. Per loro tutto era peccato. Esortavano alla sofferenza a stare lontani il più possibile da ogni qualsiasi piacere. Qualcosa nella mente alla fine rimane. Ai bambini dicevano sempre di fare i "fioretti" per questo e per quello. Mai che qualcuno abbia detto che la gioia, la scoperta del vero piacere possa essere una preghiera di gratitudine verso la divinità. Non credo sia il tuo caso anche se una latente forma di masochismo credo sia riposta in tutti noi. Un sottile piacere che ci prende nel .....farci del male, nel soffrire. La tua privazione, credo, sia più che altro una espressione di paura. Paura del rifiuto, paura di provare emozioni tanto forti da perdere il controllo. Hai una semplice paura di poter provare un sano e genuino piacere. Ci sono piaceri usa e getta, piaceri che sono semplici reazioni fisiologiche o mentali. Ma ci sono anche piaceri sani e arricchenti che possono divenire estasi, preghiera, vero vivere. E sono molto pericolosi perchè possono nascere solo dalla vera autonomia, dalla vera libertà, dallo stare saldamente poggiati sulle proprie gambe. E, strano a dirsi, ma la vera libertà spaventa. Spaventa terribilmente un po' tutti. Essere liberi vuol dire non dare la colpa ad altri, vuol dire prendersi le proprie responsabilità, lasciare gli altri essere quel che sono, vuol dire, a volte, essere soli, vuol dire incertezza, dubbi. Basta guardare un gabbiano in volo. Ecco quella è la libertà. E non tutti la vogliono, consciamente o inconsciamente. Le catene, le prigioni, i problemi danno una sicurezza che la libertà non potrà mai dare. ciao mary |