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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 11-02-2006, 16.13.44   #1
ellea
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Inviolabilità del setting

Allora,una novità di questi ultimi tempi è che leggo in vari forum di ragazzi in analisi che vedono il loro terapeuta oltre le sedute o che hanno ricevuto inviti a cena o a prendere un gelato dai loro terapeuti.

Per quel che ne so io il setting ha regole precise una delle quali è quella che pz e terapeuta non devono avere contatti fuori dalle sedute anche solo semplicemente perchè l'analisi non si esaurisce nei 45/50 minuti di colloquio ma dura anche al di fuori dello studio nelle ruminazioni del paziente, nel lavorìo interiore che le parole dette e ascoltate attivano in lui.
A me ha fatto molto comodo immaginare il mio expsicologo come segregato in quello studio e so, per quelle due volte che mi pare di averlo incrociato fuori di lì, che la sua figura fuori dalla stanza d'analisi perdeva di potenza, s'indeboliva, non aveva più la stessa significatività.

Mi chiedo però se non sia una faccenda di metodi, se non dipenda dall'orientamento del terapeuta e nel caso mi chiedo quale possa essere l'utilità di vedere lo psi in contesti diversi da quello dell'analisi.

Tra l'altro sono rimasta incuriosita perchè, dai racconti che fa un ragazzo in un forum circa la sua analisi "sui generis" questa sembra funzionare, lui sembra andare avanti..

ciao
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Vecchio 12-02-2006, 13.21.27   #2
sisrahtac
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Mah, a me pare proprio una cosa pericolosa..

Le uniche volte che ho incorciato il mio ex-psi fuori dalle sedute è casualmente in stazione, e non ci siamo nemmeno salutati. L'ultima volta proprio dopo la seduta dove l'ho lasciato, un po' su due piedi.
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Vecchio 12-02-2006, 18.45.55   #3
Fragola
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In realtà, la rigidità del setting così come la decrivi tu, è tipica della scuola freudiana. In altri contesti non è necessarimente così rigido. E non è detto che sia un male. In ambito junghiano il setting è diverso e meno rigido. Anche perchè è un po' diverso il concetto di tranfert.
Poi, bisognerebbe vedere il contesto.
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Vecchio 13-02-2006, 20.52.22   #4
ellea
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Sì, infatti, avevo pensato che la cosa potesse dipendere dall'orientamento del terapeuta.E' che non so, però, che utilità possa avere andare,per es. a cena con il proprio terapeuta,come ho letto in alcuni forum.Addirittura un ragazzo ha partecipato a una cena augurale d'inizio anno organizzata dalla psicoanalista per tutti i suoi pazienti.

In ogni caso,probabilmente le vie della guarigione sono infinite...

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Vecchio 13-02-2006, 23.49.45   #5
Fragola
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Messaggio originale inviato da ellea
Sì, infatti, avevo pensato che la cosa potesse dipendere dall'orientamento del terapeuta.E' che non so, però, che utilità possa avere andare,per es. a cena con il proprio terapeuta,come ho letto in alcuni forum.Addirittura un ragazzo ha partecipato a una cena augurale d'inizio anno organizzata dalla psicoanalista per tutti i suoi pazienti.

In ogni caso,probabilmente le vie della guarigione sono infinite...


Bisognerebbe vedere il contesto. Setting rigido, setting elastico, ma sempre setting è! Organizzare una cena con tutti i pazienti o invitare a cena un paziente è un po' troppo fuori setting per qualsiasi orientamento psicoanalitico. Ma esistono altre forme di psicoterapia. Non voglio giudicare senza conoscenze precise, ma in certi casi potrebbe proprio non essere corretto.
A me sono capitate diverse situazioni "fuori setting" perchè il mio percorso di formazione mi ha portata a partecipare ad eventi a cui partecipava anche la mia (ora ex) analista. Ce li siamo gestiti. Ne abbiamo parlato in seduta. Però una persona che sta facendo la formazione per diventare a sua volta analista è in qualche modo tenuta ad avere una consapevolezza ed una conoscenza delle dinamiche tranferali un po' più precisa E comunque è una cosa un po' diversa trovarsi allo stesso convegno o uscire a cena insieme. E comunque, quando è successo, si parlava già di fine analisi. Così come la racconti tu mi sa di invischimento eccessivo. Ma, ripeto, bisognerebbe conoscere davvero il contesto.

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Vecchio 14-02-2006, 08.59.11   #6
Vaniglia
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Messaggi: 752
Anche se sono stata da una psicologa freudiana, quindi setting classico, molto rigido, analisi durata sei anni per tre sedute settimanali...posso confermare che dopo molto tempo la fine del'analisi, sono stata a cena con lei per svariati motivi ed ho partecipato a conferenze tenute da lei e alle quali mi aveva invitata personalmente...ma garantisco che durante la terapia il quadro era totalmente diverso...



Vaniglia
Vaniglia is offline  
Vecchio 14-02-2006, 11.48.37   #7
ellea
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Messaggi: 77
Grazie, avete fugato i miei dubbi.
Il setting, sempre setting è... a terapia conclusa , ovvio, la faccenda cambia.

ciao
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