Subito grazie per le delucidazioni ....
per VanLag: E' stato il miglior affare della mia vita... peccato non averci pensato prima (e questo potrebbe essere un rimpianto)
Sul rimorso secondo me c'è da fare una riflessione sulla sua effettiva esistenza, in base a ciò che si apprende dopo l'evento che può generarlo: Se non conosco le conseguenze di una mia azione, seppur nefaste, il rimorso non compare, non esiste. Se invece vengo a conoscenza delle conseguenze generate, allora il rimorso assale, aggredisce ... ma è il risultato di un'assunzione di colpa per qualcosa che, al momento dell'evento, evidentemente non si conosceva ancora.
Allora mi domando: Il rimorso è frutto di una logica conseguenza ad un'azione (e credo di no, poichè volontariamente nessuno, credo, intende provare rimorso) o dall'illogica associazione di eventi reali e presunti?
Mi spiego meglio: L'evento reale è quello, ad esempio, di aver chiesto ad un amico di andare a comperare il pane per la cena. La conseguenza di questo è che l'amico è stato cilindrato da una macchina.
Il rimorso per essersi dimenticati di comperare il pane ed aver mandato l'amico da cosa è generato?
Dalla consapevolezza che l'amico sarebbe morto (non credo) o dall'irrazionale assunzione di colpa per non aver fatto qualcosa (cosa poi?) assumendosi la responsabilità dell'accaduto?