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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
14-06-2005, 16.47.43 | #12 |
Utente bannato
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
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E' vero, adesso posso influire tanto e più passerà il tempo più il resto del mondo tenderà a farmi "concorrenza".
Certe volte penso che era molto più semplice 160.000 anni fa quando tutto ciò che occorreva apprendere erano le fonti di cibo, i pericoli e chi era il capo branco..... scherzi dell'evoluzione.... |
14-06-2005, 18.00.37 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
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Certe volte penso che era molto più semplice 160.000 anni fa quando tutto ciò che occorreva apprendere erano le fonti di cibo, i pericoli e chi era il capo branco.....
scherzi dell'evoluzione.... [/b][/quote] ..gia'..e bambini apertenevano a tutto il branco ...mi viene in mente Osho che e' un po' della stessa idea... Ciao,klara |
16-06-2005, 18.57.18 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
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L'idea della morte in età evolutiva è profondamente diversa rispetto all'età adulta e affronta delle fasi progressive che porteranno, nell'adolescenza, alla formazione della cognizione di morte intesa come evento cosmico universale, che coinvolge tutti gli esseri, che produce angoscia e porta a tutti gli interrogativi sul senso della vita. Per un bambino di sei anni la morte viene a coincidere coi resti mortali, col morto, tu stesso riferisci di una reazione claustrofobica che ha guidatol'angoscia ( più che legittima) in bagno, qualche giorno dopo il fatto che hai esposto ed è più che normale che tu abbia cercato di tranquillizzarlo in modo tale da non contraddire il tuo stile educativo, volontariamente orientato ad una visione non religiosa della vita. penso che la tua perplessità in merito alla vicenda, e per capire la quale hai scritto, dipenda dal fatto che tu abbia usato per interagire con lui la tua lingua fatto di asserzioni, spiegazioni, ipotesi ( magari con una serie infinita di "Hai capito?"): Fatto sta, che mi son così commosso difronte al primo problema esistenziale di mio figlio che ho cercato di tranquillizarlo balbettando che la paura della morte è una cosa naturale, ma che non ci sono motivi per preoccuparsi, ho messo qualche affermazione in fila, pur di tranquillizzarlo, alla fine, gli ho fornito un'aspettativa, prospettandogli una sorta di "liberazione dal corpo" di trasformazione, con la morte, in "tutto l'universo ignorando il fatto che il bambino pensa per storie, racconti e che avresti dovuto parlare la sua bellissima lingua, nella quale ogni discorso, anche il più pedante inizia con un "C'era una volta tanto tempo fa.." e finisce con un "e vissero felici e contenti". una storia raccontata ma anche agita ( con un disegno, una rappresentazione...) consente al bambino di comprendere le cose in modo migliore rispetto ai discorsi. Nel corso della maturazione egli svilupperà quelle facoltà che gli consentiranno di utilizzare il ragionamento logico ma, quando questo avverrà (adolescenza), la tua azione protettiva non funzionerà più perché egli si troverà a vedere, comprendere e interpretare la realtà in modo diverso e sofferto. Questo purtroppo vuol dire crescere e capire e il tuo atteggiamento è consono ad un padre che si preoccupa della salute mentale di un bambino. |