La psicologia analitica - che fa capo alle concezioni di Carl Gustav Jung - rappresenta la più importante alternativa alla psicoanalisi nell'ambito delle impostazioni di tipo analitico. In essa viene considerato lo spirito con cui il paziente vive la propria condizione esistenziale, e il suo rapporto con il mondo esterno e con quello interiore, facendo particolarmente riferimento a quelle forme psichiche, specifiche ma collettive, che sono le immagini archetipiche. Parlando figuratamente, l'impostazione junghiana si occupa particolarmente, più che da dove il paziente venga, di dove va. Alcuni concetti sviluppati particolarmente da Jung, come il complesso, o il tipo introverso o estroverso, o l'inconscio collettivo, sono entrati nella cultura quotidiana e nel nostro parlare comune.
La psicologia individuale, ispirata all'insegnamento di Alfred Adler, si fonda sull'importante scoperta della volontà di potenza. Andando al di là del riduzionismo sessuale di Freud, Adler si rese conto che molto spesso (sempre, secondo A.) gli uomini agiscono per difendersi dai sentimenti di inferiorità, in base al principio della volontà di potenza. Anche in questo caso, la presa di coscienza delle pulsioni inconsce viene vista come chiave di volta della terapia.
La terapia bioenergetica è stata fondata da un allievo particolarmente eretico di Freud, Wilhelm Reich. Questo tipo di terapia, sviluppata meglio nella seconda metà del secolo da Alexander Lowen, si basa sul principio della corrispondenza tra la struttura psichica, o caratteriale, e la struttura muscolare e l'atteggiamento posturale, in una concezione che pone in primo piano l'aspetto dell'equilibrio energetico dell'organismo. Lavorando in primo luogo sul corpo, Lowen punta a raggiungere i blocchi psicologici che determinano lo stato di nevrosi.
Una importante scuola "minore" (nel senso della diffusione, non della validità) è quella che fa capo allo psichiatra austriaco Viktor Frankl, e che prende il nome di logoterapia. Scomparso di recente, questo terapeuta ed autore ha riscoperto in forma esplicita la componente spirituale dell'uomo, ed il suo bisogno di significato. La scuola frankliana pratica una psicoterapia volta al recupero del significato dell'esistenza a partire dal senso del vivere quotidiano. Essa rende giustizia all'essere umano inteso nella sua complessità, spazzando via i riduzionismi di ogni tipo.
La terapia "centrata sul cliente" di Carl Rogers si colloca nell'area della psicologia umanistica, poiché si fonda sul riconoscimento dell'essere umano quale egli è. Il terapeuta non deve cercare, quindi, di favorirne il cambiamento in se stesso, quanto piuttosto di riconoscerlo e aiutarlo a riconoscersi, restituendogli così la pienezza dell'esperienza e della dimensione interiore cosciente.
La terapia relazionale costituisce un'importante applicazione della psicologia della comunicazione e della psicologia dei gruppi. Ne esistono versioni e varietà diverse, ma tutte si fondano sull'analisi delle dinamiche relazionali del paziente all'interno del suo gruppo-famiglia, e si applica come terapia di gruppo, poiché alle sedute devono generalmente partecipare anche i familiari del paziente stesso. Si può affermare che l'obiettivo terapeutico di questa scuola è la rimozione del disagio, che costituisce molte volte un vero e proprio ostacolo anche al vivere in armonia con se stessi. Tuttavia, è qui in ombra l'aspetto introspettivo. Di solito si tratta di una forma breve di psicoterapia.
La terapia cognitivista rappresenta una evoluzione positiva e moderna delle impostazioni comportamentiste che prevalsero negli States nella prima metà del '900. Essa si attua nell'ottica della prevalenza delle funzioni cognitive negli equilibri della vita interiore e del rapporto dell'individuo con il mondo. Studiando il "come" della vita psichica, delle scelte, degli atteggiamenti, dei modi di essere e di porsi, cerca di rimuovere alcune fondamentali cause di disagio, insuccesso, malessere. In ombra rimangono tuttavia i "perché", cari alla psicoanalisi.
Lo psicodramma di J.L. Moreno, anch'esso di collocazione umanistica, è una forma di psicoterapia di gruppo nella quale ciascun paziente "rappresenta" se stesso, dando forma drammatica (teatrale) alle proprie vicende interiori, passate o presenti, in una restituzione della senso della unitarietà della propria esperienza e della totalità della psiche, derivante dalla oggettivazione della propria dinamica psichica e dallo scambio relazionale instaurato nel gruppo. Nell'esperienza collettiva si realizza una catarsi delle tensioni, dei blocchi, del disagio profondo, come avveniva nelle rappresentazioni misteriche dell'antica Grecia, dalle quali nacque il teatro.
Non possiamo non citare infine una impostazione che, pur non avendo costituito in Italia una scuola formale, è presente qui nell'opera di diversi psicoterapeuti, e in Germania e Svizzera con gruppi e strutture anche di tipo ospedaliero: la scuola antroposofica, o steineriana. Essa deriva dalla scuola medica, fondata da Rudolf Steiner agli inizi del secolo come applicazione terapeutica della sua vasta dottrina filosofica e scientifica. L'approccio della medicina steineriana abbraccia e affronta anche gli aspetti psichiatrici e psicologici della malattia, arrivando a sviluppare prori metodi terapeutici, che oggi vengono aplicati in Germania e Svizzera anche in strutture residenziali (cliniche). Più di ogni altra scuola, l'antroposofia evidenzia, all'interno della costituzione complessiva dell'uomo, la sua componente spirituale, facendo di essa il fulcro dell'approccio terapeutico. L'analisi del profondo viene qui ad acquistare nuove prospettive e nuovi ampliamenti, ed acquista valore il senso della biografia dell'individuo, nell'ottica di un ritrovato significato del destino individuale (inteso come percorso da compiere in piena consapevolezza e libertà di scelta).
Esistono inoltre svariate altre scuole, ma esaurirle in un quadro panoramico completo risulterebbe impresa degna di altri scopi che non queste brevi note.
>Spero d'esserti stata utile.. (non sono di Roma..)
Buon Cammino e.. non demordere..!!
(Se invece finanziariamente fosse una spesa troppo forte per te ora, cerca un buon psicologo.. uno che ti piaccia 'a pelle'..
Sempre un buon punto di riferimento sarà..
Il buono dei 'classici' pscicoanalisti (freudiani e similari) è che di prassi hanno fatto almeno 5 anni di psicoterapia analitica individuale e ciò è una tutela del paziente..
Evita chi dispensa 'pillole' di benessere.. tutte stronzate!!
Non risolvi un fico secco e sei pure un poco 'fatto' e non ' d'erba'
Gyta