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10-02-2005, 14.51.57 | #23 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Re: L'indifferenza è bene o male
Citazione:
Premetto che sto per fare una "dichiarazione di fede" e che quindi non mi aspetto che sia condivisibile, ma secondo me non esiste nulla che sia in assoluto bene o male. Quindi nemmeno l'indifferenza. Bisogna contestualizzare. In parte ha ragione Dani, non si può proprio appassionarsi ed interessarsi a tutto. A volte bisogna scegliere. Il mio non interessamento per qualcosa cos'è se non indifferenza? Magari a tempo determinato ma indifferenza. Ad esempio, mi occupo di musica, di danza, di poesia ma non mi interessa la pittura. E' indifferenza. Che vuol dire che non ho proprio tempo di coltivare anche quell'interesse o che per me, per come sono fatta, le arti figurative non hanno lo stesso potere comunicativo della musica e che quindi non suscitano il mio interesse. E' male? Ma a me pare che il succo profondo della tua domanda non sia se l'indifferenza in sè è male, ma come può accadere che una passione si trasformi in indifferenza. E che ancora una volta tu stia pensando alle relazioni. Potrei anche risponderti, ma credo di averlo già fatto 100 volte! Succede quando ... l'interesse non ha un'origine proprio sana e quella cosa non ha gratificato le nostre aspettative. Ma va? (e va già bene se diventa indifferenza e non odio) |
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10-02-2005, 15.14.53 | #24 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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Re: Re: L'indifferenza è bene o male
Citazione:
Ciao Fragola, veramente stavolta non avevo in mente solo una aspettativa amorosa delusa (anche quella, ma non solo quella). Il tuo esempio è coerente, ma secondo me l'indifferenza è "ciò che non fa differenza". I tuoi esempi parlano di non interesse per... Esempi di indifferenza (per me): Chi se ne importa se sto con lei perchè mi fa comodo adesso... Chi se ne importa se quella mia amica mi ha detto che sono egoista... ecc... oppure: l'altro inteso come comunità , come società... Chi se ne importa se mi costruiscono una autostrada sotto casa o un inceneritore... Chi se ne importa se la tal azienda che produce caramelle fa parte di un gruppo multinazionale che produce anche mine... ecc... Il fatto che si percepisca la differenza tra musica e pittura non è indiffrenza, ma fa differenza. In tal caso, comunque, riconosci la pittura. L'indifferenza non mi sembra solo l'incontrario dell'interesse...mi sembra un NON al quadrato o all'infinito, nel senso che negare qualcosa è già dargli un valore... Una cosa che non ti piace o,peggio,che ti fa schifo, non è indifferente..mi sembra che sia qualcosa che ha a che fare col "neutro", nè positivo, nè negativo. |
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10-02-2005, 22.57.15 | #27 |
la metafisica stanca
Data registrazione: 19-03-2003
Messaggi: 0
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Ettore,
vorrei fare l'avvocato del diavolo. vorrei convincervi che l'indifferenza è un bene, in poche parole. TESI: ATARASSIA "atarassia" è la chiave della felicità. almeno così sostenevano gli antichi. "atarassia" è la parola greca che sta ad indicare la capacità dell'animo di mantenersi tranquillo: la capacità di mantenere la calma in mezzo ad una tempesta è la virtù più grande per un uomo saggio. "atarassia" descrive il concetto applicabile allo stato d'animo che coincide all'impossibile irrequietudine, cioè a quello stadio mentale raggiungibile dopo un periodo di strette abitudini e aspra auto-disciplina, per cui la quiete, o indifferenza per le cose del mondo. diventa naturale all'uomo stesso. l'atarassia è la scelta di non scegliere, che si fa abitudine e, poi, modo di vita. la scelta di non scegliere è la via più semplice per la felicità. questa è la via stoica DIMOSTRAZIONE: EPITTETO Epitteto è lo stoico antico più facilmente abbordabile. il più leggero in fatto di forma. il più diretto in fatto di stile. il più intenso in fatto di sostanza e contenuto. Oltre ad una serie di diatribe, è autore di una breve operetta, l'encheiridion, ovvero il manuale. Nel manuale di epitteto (tradotto in italiano anche da Leopardi) è espresso un concetto semplicissimo: noi uomini abbiamo la capacità di influenzare, nel mondo, poche cose, rispetto alla sua totalità, e ne possediamo un numero ancora minore di queste. L'unica certezza (forse) sta in noi. Noi possiamo influenzarci con le nostre azioni, possiamo danneggiarci (e ne risentiamo le conseguenze), possiamo rallegrarci, possiamo ucciderci. Noi. su noi stessi, possiamo tutto. quindi, visto che noi possiamo ben poco sul mondo, non ci resta altro che accettarlo nella condizione di mutabilità in cui ci è stato consegnato, in modo da non rovinarci troppo il fegato.... se il saggio prende le distanze dal mondo, nulla può intaccare la sua quiete, la sua felicità, perchè la coscienza che gli permette di porsi in essere all'interno del sistema del reale va al di là della sua stessa indentità. CONCLUSIONE: IL BENE NEL MALE spesso noi facciamo coincidere il silenzio, l'astinenza, il digiuno, l'ozio, la solitudine, l'indifferenza e altri stati emotivi, con il male. il male è un albero che, sebbene sia cresciuto in un frutteto, non ha mai dato frutti. il contadino lo estrirpa alle radici per pulire la terra dalla sua inettitudine, e ne pianta uno nuovo e giovane. il saggio si siede alla sua ombra, nell'attesa che l'estate porti tanti frutti sui rami degli alberi che lo circondano. |
11-02-2005, 09.37.51 | #28 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
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Citazione:
Si, dire a-priori che una caratteristica è bene o male in senso assoluto non ha senso...la presa di distanza e/o la calma stoica partono però da un presupposto: il riconoscimento di un mondo inquieto e tempestoso. Tale riconoscimento induce il filosofo all'assunzione del pharmacon atarassico...tramite disciplina,indifferenza... Sono daccordo l'indifferenza può essere bene. Quella di cui parlo io , però , non è scelta autonomamente come pharmacon, ma è indotta , assunta inconsapevolmente. Tale inconsapevolezza rende l'indifferenza un male. ciao e piacere |
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11-02-2005, 09.50.51 | #29 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
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stoicismo...sterile
Sì, però, in questo modo, lo stoico si perde, a mio giudizio, una gran parte delle cose che, messe assieme, fanno la vita...i frutti, per restare simbolicamente all'esempio, qualcuno li coltiverà: se lo stoico se ne siede alla finestra a guardarli crescere, avrà bisogno di qualcuno che li coltivi...la disciplina stoica, pur apprezzabile in alcuni risvolti, mi ha sempre dato l'idea di una "fuga dalla realtà", di una "fuga dal dolore", alla ricerca di una felicità fredda ed asettica, compiaciuta ed estranea...la vita, sempre secondo me, va vissuta...da dentro...
Hertz |
11-02-2005, 23.06.42 | #30 | |
la metafisica stanca
Data registrazione: 19-03-2003
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Citazione:
Putroppo è vero. l'indifferenza ha due facce. non si può formulare nessun discorso sull'indifferenza se non si è coscienti della sua duplice natura. comunque, sebbene possa essere una cura filosofica, l'indifferenza può presentarsi anche come malattia. la depressione, grave malessere purtroppo molto diffuso nella nostra società, presenta, tra i suoi sintomi, anche l'indifferenza e l'abulia (la mancanza di volontà e di iniziativa). non credo, però, che l'indifferenza possa essere presente solamente ad uno stadio inconsio.chi ne è afflitto, si trova nella condizione di un uomo che deve passare dall'altra parte di un muro scavalcandolo e che, sebbene sia perfettamente in grado di compiere quest'azione, vi rinuncia non per paura, ma per spossatezza. p.s.: ciao ettore, piacere mio |
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