seduttivi e seduttori (risposte sulla seduzione)
Con la seduzione si conduce l’altro a un’inusuale esperienza e alcune parole chiave sono obliquità, assenza, indifferenza, immaginario.
Si perseguirebbe il perturbante, l’inacessibile, chi mostra distacco. Chi oscilla tra presenza e assenza insediandosi nel nostro immaginario che lo interpreta e rielabora.
Se competenza relazionale, comunicazione profonda e intuitiva, vitalità dialogica, vicendevoli confidenze, ecc. possono determinare il successo di un’intersoggettività amorosa, quale stile linguistico vince nel gioco seduttivo?
Si diventa oggetto di desiderio con forme indirette: allusive, insinuanti, sottintese, che con l’opportuna cautela a esporsi esplicitamente manifestano anche il fascino del dubbio.
Con seduttività intendo il possedere qualità come eleganza , bellezza, gradevolezza caratteriale, ecc. non molto apprendibili e con cui in teoria si ottengono consensi. Ma del fascino come dell’erotismo soggettivo spesso non sappiamo spiegare l’origine; appaiono belli o desiderabili anche certi pur attraenti inestetismi o trasgressivi contrasti.
Nella seduttorietà invece vedrei più l’uso di strategie convincenti anche ingannevoli per esercitare una sorta di potere. Arte in parte acquisibile da propri maturati vissuti, da conoscenza della psiche di genere o ancora meglio di quella specifica.
In ogni caso si è seduttori di chi in qualche misura seduce.
L’oggetto di seduzione potrebbe essere una narcisistica proiezione di se stessi in chi si percepiscono somiglianza o di figure importanti della propria infanzia.
Secondo Jung è la “donna” o l’”uomo” che incarnano la nostra controparte eterosesesuale presente in ogni mente.
Anche le ripetute scelte dell’uomo “sbagliato” da redimere risalirebbero a comlesse dinamiche familiari.
Proiettimo nell’altro identità, illusioni e desideri ma se si ama si può diventare capaci di tutto e si proiettano anche le nostre “ombre” (lati oscuri)
Una strategia dedotta dalla PNL è la sintonizzazione attraverso il calibrarsi a corpo, mimica, linguaggio del nostro interlocutore, specie assumendo posture simili per entrarne nella dimensione emotiva.
Chi seduce chi?
Si constata l’estinzione dell’uomo conversatore versatile, conoscitore del linguaggio femminile, autoironico, accogliente, ecc. Ma alla fine i seduttori sono figli del loro tempo nonostante il risaputi limiti; ne sono conformi per spirito e aspettative. Così ad es. anche il maschio sarebbe attratto in particolare dalle replicanti mediatiche.
Le preferenze delle donne rispecchierebbero quelle osservate nel mondo animale: attrazione per il maschio dominante, predatore, nomade e non per lo stanziale mansueto. Così fin dalla prima impressione sono attratte da chi per qualche segnale evoca il rischio e l’avventura - meglio se è apprezzato anche da altre – e non la sicurezza e l’affidabilità da “buon marito”
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