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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 10-05-2004, 11.21.17   #1
neverforever
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 70
Come gestite i rapporti tra pari sul lavoro?

Ciao a tutti!
Nel momento in cui vi dà parecchio fastidio un comportamento del vs. collega.. come vi comportate? glielo dite gentilmente oppure fate buon viso a cattivo gioco, nel senso che fate finta di niente e magari poi assumete lo stesso comportamento voi? o cmq senza dire nulla, fate in modo, con piccoli artifizi, che questo comportamento nei vs. confronti finisca? insomma.. siete + x la scaltrezza o x la totale sincerità?
Io sono dell'idea che non sia giusto dire sempre ciò che si pensa o che ci dà fastidio altrimenti si finirebbe x creare un ambiente di lavoro difficile da vivere, però.. allo stesso tempo, penso tenersi tutto dentro faccia male, male veramente. Questo è quel che faccio io, mi tengo sempre tutto dentro, fino a quando scoppio (soltanto una volta in 6 anni, ma sarebbero state infinite le occasioni in cui avrei desiderato con tutto il mio cuore fare qualcosa, parlare.. esprimermi in una parola). Ma mi risulta estremamente difficile.
Qual è il vostro comportamento se avete/avete avuto simili problematiche?
neverforever is offline  
Vecchio 10-05-2004, 11.30.34   #2
@tess@
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Data registrazione: 12-02-2004
Messaggi: 23
Ciao neverforever,
devo dire che e' difficile dare un consiglio su questa problematica.... per quanto mi riguarda mi verrebbe da dire che la cosa migliore da fare sia essere sinceri, senza essere cattivi o aggressivi. Dire chiaramente all'altro che alcuni suoi comportamenti ci feriscono e sperare nella comprensione del collega...purtroppo mi rendo conto che l'altra persona tende spesso a prendere questa cosa come un affronto personale, invece di comprendere che, essendo diversi abbiamo diversi livelli di sensibilita' e quindi qualcosa che me puo fare piacere puo' arrecare un dolore all'altro.... sicuramente lascerei l'opzione del tenersi tutto dentro come ultima, in quanto rafforza le tendenze del collega che ignaro di tutto magari pensa che cio' che fa sia gradito all'altro...Non possiamo pretendere che gli altri leggano nei nostri pensieri e capiscano cio' che ci fa piacere e cio' che ci ferisce e lo stesso e' per noi.... tra persone mature credo che questo discorso sia produttivo...
@tess@ is offline  
Vecchio 10-05-2004, 18.09.33   #3
Pierre
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Data registrazione: 14-03-2004
Messaggi: 58
Ciao Neverforever,

In passato ho avuto colleghi ed anche dissapori con essi.
Ero più giovane di adesso, ovviamente, e forse ora li saprei gestire meglio, comunque allora, come farei adesso, ho scelto l'opzione di esprimermi su ciò che non mi andava del loro comportamento.

L'opzione della scaltrezza, cioè, come tu dici, fare in modo, con piccoli artifizi, che il comportamento non gradito finisca, presenta un lato gravemente debole: essa si basa sulla presunzione che il destinatario della scaltrezza abbia una sensibilità tale da cogliere il retro-significato dei piccoli artifizi e ne sappia comprendere il sottinteso messaggio.

Purtroppo se il collega ha tenuto un comportamento che ti ha dato fastidio, evidentemente egli non ha la sensibilità per rendersene conto, escludendo in primo acchitto che lo faccia per pura cattiveria. Ma se non ha la sensibilità per rendersi conto che ti dà fastidio, come vuoi che abbia la sensibilità per interpretare i tuoi piccoli artifizi?

Inoltre: se lui non ha avuto sensibilità sufficiente ad evitare di darti fastidio perché tu ricorri alla tua? Gli usi una cortesia che lui non ha avuto con te e per giunta hai grandi probabilità di non farti capire!

Con chi ha meno sensibilità di se stessi occorre mettere subito i puntini sulle "i"... senza essere cattivi o aggressivi come ti suggerisce anche @tess@. Ma il più presto possibile! Minore è la confidenza presa, meglio sarà recepito il messaggio e meglio sarà "inquadrato" il rapporto fra voi! A costo che sia meno "fluido" fin dall'inizio ... ma come si suol dire: "patti chiari amicizia lunga!"

Pierre

Ultima modifica di Pierre : 10-05-2004 alle ore 18.25.55.
Pierre is offline  
Vecchio 10-05-2004, 21.34.39   #4
dana
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
Penso sia meglio per tutti dirsi sinceramente se un comportamento dà fastidio, soprattutto se si devono trascorrere molte ore o tutta la giornata fianco a fianco.
Se si riesce a dirlo gentilmente, con po' di tatto, è meglio, così si offende meno, però non sempre si riesce a dirlo diplomaticamente. Se si lavora in armonia, si sta meglio.

A me sta capitando adesso di non essere in sintonia con il collega con cui lavoro, non c'è niente da fare, siamo proprio incompatibili:
è una bravissima persona, ci conosciamo bene e da tanto tempo, ma non siamo daccordo su niente, non è colpa nostra.
A volte riusciamo a tacere, tanto ormai lo sappiamo, il più delle volte ce lo diciamo così ognuno cerca di convincere l'altro della bontà della sua idea, e siccome abbiamo entrambi la testa dura, raramente ci riusciamo (non invidio sua moglie...).
A volte ci fa anche ridere la nostra totale differenza di visione delle cose, ormai ci stupiamo se per caso siamo della stessa idea sul modo di gestire il lavoro.

Penso sia meglio tentare di parlarsi, anche se è faticoso.
Se invece non c'è proprio speranza (ma capita raramente) l'unica forma di sopravvivenza è ignorarsi il più possibile.

Questa è la mia esperienza finora.
ciao
dana is offline  
Vecchio 11-05-2004, 00.46.58   #5
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: Come gestite i rapporti tra pari sul lavoro?

Citazione:
Messaggio originale inviato da neverforever
Ciao a tutti!
Nel momento in cui vi dà parecchio fastidio un comportamento del vs. collega.. come vi comportate? glielo dite gentilmente oppure fate buon viso a cattivo gioco, nel senso che fate finta di niente e magari poi assumete lo stesso comportamento voi? o cmq senza dire nulla, fate in modo, con piccoli artifizi, che questo comportamento nei vs. confronti finisca? insomma.. siete + x la scaltrezza o x la totale sincerità?
Io sono dell'idea che non sia giusto dire sempre ciò che si pensa o che ci dà fastidio altrimenti si finirebbe x creare un ambiente di lavoro difficile da vivere, però.. allo stesso tempo, penso tenersi tutto dentro faccia male, male veramente. Questo è quel che faccio io, mi tengo sempre tutto dentro, fino a quando scoppio (soltanto una volta in 6 anni, ma sarebbero state infinite le occasioni in cui avrei desiderato con tutto il mio cuore fare qualcosa, parlare.. esprimermi in una parola). Ma mi risulta estremamente difficile.
Qual è il vostro comportamento se avete/avete avuto simili problematiche?





Penso che in ogni posto di lavoro esistano delle norme non scritte che dicano quello che si puo fare e quello che non si puo fare il collega che comette un atto che nella norma della ditta è accettato vuol dire che la persona in questione sta seguendo delle REgole che sono intriinseche nel lavoro per cui non srebbe il caso di dire nulla e fare finta di nulla pero se queste ci danno infinitamente fastidio forse e il caso di pensare a qualcosaltro che sia la sopportazione
bomber is offline  
Vecchio 11-05-2004, 10.08.57   #6
neverforever
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 70
Ciao ragazzi/e! anch'io sono d'accordo sul fatto che la cosa migliore sarebbe chiarirsi sinceramente e nel modo + gentile e sensibile possibile. Il mio desiderio è di poter costruire, con le persone che vedo ogni giorno, dei rapporti veri, non basati sull'ipocrisia, anche se mi rendo conto che è veramente difficile: vi vuole coraggio x dire la verità, x mettersi in discussione col rischio anche di essere criticati. La paura del giudizio, della critica altrui mi terrorizzano. Quindi.. quando cerco di dire le cose che penso, anche se gentilmente, o divento rossa come un peperone, o mi trema leggermente la voce, il cuore poi..nn ne parliamo, da quanto batte mi fa addirittura male, sembra voglia uscirmi fuori dal petto! Oppure tutte queste cose insieme!! E più cerco di controllare le mie emozioni, + mi agito!! A voi non capita mai??
Poi.. ci sarebbe anche un altro scoglio da superare: il risentimento verso una persona dell'ufficio che mi ha fatto molto male in passato, all'inizio, quando avevo appena iniziato a lavorare qua. Sono ormai passati anni, eppure continuo a provare del risentimento. Come si riesce a perdonare chi ci ha fatto del male senza pensarci su un attimo? Riguardo questa cosa poi io e lei abbiamo avuto un confronto un paio di anni fa, sono riuscita a dirle + o - quel che pensavo, e a parlare di quell'episodio. Lei ha ammesso di aver sbagliato. Cerco di nn pensarci + , ma provo sempre un certo disagio nel lavorarci insieme. O forse.. sono arrabbiata con lei xché sono arrabbiata con me stessa, xché sono convinta che se gli altri ci trattano in un certo modo è in gran parte xché siamo noi a permettergli questo. Quindi.. lo scoglio qual è, tornando al discorso dei rapporti veri? voglio veramente costruire un rapporto vero con persone che non stimo fino in fondo? fino a che punto voglio sforzarmi di non essere ipocrita? fino a che punto mi sento motivata? Eppure.. quando riesco ad esprimermi mi sento in pace con me stessa, forse è anche a questo che devo pensare, a costruire dei rapporti veri che altro non possono che farmi star bene...
neverforever is offline  
Vecchio 11-05-2004, 11.19.20   #7
bomber
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Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
beh poi e chiaro che dipende dal tipo di lavoro che uno fa dalla situazione e da altre cose , cosi in generale e difficile dire cosa sia meglio fare in quel momento
bomber is offline  
Vecchio 11-05-2004, 18.35.56   #8
Pierre
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Messaggi: 58
Ci sarebbe molto da dire...

Citazione:
Messaggio originale inviato da neverforever
... La paura del giudizio, della critica altrui mi terrorizzano...

Ciao NeverForEver,

Da quel che ci scrivi è facile desumere che tu sia emotiva, sincera nell'approccio con chiunque e non presuntuosa.

Questa tua frase che prendo in quote mi ricorda una mia fragilità del passato di cui voglio dirti.

Da bambino è normale sentirsi spesso inadeguati alla situazione che si vive dato che si ha poca esperienza di vita, ed a me capitava di confondere questa normale inadeguatezza con una poca qualità caratteriale o capacità del sottoscritto. Dunque temevo sempre molto il giudizio degli altri nel grande timore di non aver capito mai fino in fondo, i requisiti da raggiungere per essere stimato nelle varie situazioni di vita che potessero capitarmi. Questo timore me lo son portato dietro per anni ed ancora quando avevo la tua età.

Poi con il tempo si sono moltiplicate le evenienze nelle quali mi son scoperto all'altezza degli altri o anche migliore di parecchi di essi. Con il tempo, molto tempo, mi son autoeducato alla sicurezza di me stesso, ed ad avere la giusta dose di "aggressività" che deriva da questa sicurezza, ma ho dovuto raggiungere l'età matura per questo risultato.

Beh, voglio dirti: avrei potuto raggiungerlo ben prima se solo mi fossi ben radicato in mente il concetto che, pur bandendo ogni presunzione, dovevo ricordarmi sempre che gli altri hanno debolezze e difetti non inferiori ai miei e spesso in numero superiori ai miei!

Mi sarei sentito sicuramente più sicuro di me stesso, ci sarebbe voluto forse qualcuno accanto che me lo ricordasse spesso, e per la verità mia madre me lo diceva, ma non le davo tutte le occasioni per sottolinearmelo, perché talvolta avevo vergogna di raccontarle delle mie insicurezze. Ero purtroppo anche molto orgoglioso!

Ora penso che ti terrorizzi il cattivo giudizio altrui anche perché sei molto onesta con te stessa e non ti sopravaluti mai. E' vero?
Beh! Mantieni l'onestà con te stessa che è fondamentale, ma almeno non ti sottovalutare cara Neverforever!
Pensi che ti abbia detto qualcosa di utile?

Sul fatto che siamo noi a permettere agli altri di trattarci male e sul non riuscire a perdonarli ci sarebbe ancora da dire...

Pierre
Pierre is offline  
Vecchio 12-05-2004, 10.28.04   #9
neverforever
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Ciao Pierre! in effetti quando mi trovo ad affrontare, o quando mi autoimpongo di affrontare, le situazioni che + temo.. e cioè quelle che mi portano a relazionarmi specie con persone che nn conosco bene, cerco di... contenere la mia grande insicurezza pensando che anche le persone che sto x affrontare forse si sentono come me, ma magari sono + brave nel mascherarlo. Mi metto a pensare che anche loro sono esseri umani, e non i "mostri" che io m'immagino, e che quindi anche loro possono sentirsi insicuri, o spaventati. Pensare questo mi aiuta, me li fa sentire + simili a me, e quindi la paura, un pochino si affievolisce.
Per quanto riguarda il fatto che io sia una persona sincera e.. direi .. sin troppo trasparente.. questo penso possa essere un pregio, ma nel mio caso è anche un difetto. Ti faccio un esempio.. Sul lavoro, specie con i clienti, certe cose magari sappiamo che è meglio non dirle, ma se vengo colta alla sprovvista nn ho quella prontezza di mentire, di inventarmi qlcs, spontaneamente.. dico la verità, è + forte di me. Allora.. esempio: circa 2-3 anni il titolare del ns. ufficio andò in pensione, ma nn smise di lavorare, si aprì uno studio suo x continuare l'attività che aveva sempre fatto qua. Ora.. è ovvio che noi, x fare gli interessi della ditta in cui lavoriamo, nn avremmo dovuto dire ai ns. clienti che lui si era aperto un altro studio. Ok... Però un giorno venne da noi un ns. cliente che a bruciapelo mi chiese cosa faceva ora l'Ingegnere, ed io gli dissi che stava bene e si era anche aperto uno studio........... così lui mi chiese il numero ed io glielo diedi......................... .. Va bè, in quel caso volendo è anche andata bene nel senso che cmq il tipo era uno di quei clienti abbastanza rompiglioni, xò dai....... nn mi era venuto da dirgli la piccola bugia!!!!!!! Poi da quel giorno sono sempre stata super attenta!!
Per farti capire che è un difetto la mia sincerità.. voglio anche dirti che a volte mi capita, x un eccesso di sincerità, di dire cose che possono ferire le persone.. Per es. ieri mia mamma ha fatto la torta, sono venute a casa mia ieri sera due mie amiche e gliene ho offerto una fetta. Han detto che era buona ovviamente, l'ho mangiata anch'io ma nn mi è piaciuta tanto.. Poi mia mamma mi ha chiesto se la torta era buona, io le ho detto che era un po' ingozzante.................... ....... Poi mi sono resa conto di essere stata insensibile.. Vedi dunque che la mia troppa sincerità può ferire, diciamo che nn ho molto tatto....
neverforever is offline  
Vecchio 13-05-2004, 12.32.12   #10
Pierre
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Citazione:
Messaggio originale inviato da neverforever

...
pensando che anche le persone che sto x affrontare forse si sentono come me, ma magari sono + brave nel mascherarlo. Mi metto a pensare che anche loro sono esseri umani, e non i "mostri" che io m'immagino, e che quindi anche loro possono sentirsi insicuri, o spaventati. Pensare questo mi aiuta, me li fa sentire + simili a me, e quindi la paura, un pochino si affievolisce.

BRAVISSIMA!
Aggiungici anche il pensiero che quello che fanno loro (mascherare l'insicurezza) puoi farlo altrettanto bene anche tu, che non hai niente meno di loro E SARAI A POSTO! Ti mancherà solo un po' di pratica che col tempo arriverà!

Avrai perso un po' della tua fresca sincerità ma, ragazza mia (mi permetto questo paternale vocativo) se a questo mondo vuoi vivere bene TI DEVI ATTREZZARE! Più presto si capisce questa regola di vita più presto ci si trova bene. E tu sei sulla "buona" strada, no?

Citazione:
Messaggio originale inviato da neverforever

Per farti capire che è un difetto la mia sincerità.. voglio anche dirti che a volte mi capita, x un eccesso di sincerità, di dire cose che possono ferire le persone...
...
Poi mi sono resa conto di essere stata insensibile...
...
diciamo che nn ho molto tatto....

Il fatto che tu mi racconti dei lati negativi della tua sincerità dimostra un'importantissima consapevolezza! E' difficile migliorare per quelle persone prive di tatto che NON SE NE RENDONO CONTO!
Sai qual è il problema? Non essere mai tanto spontanea da parlare prima di aver riflettuto un attimo! Potresti dirmi: ma come si fa a vivere così? Non se ne parla è una follia!
Ed invece ti assicuro che col tempo è un'abitudine che si riesce a prendere.
Quando si sente l'impulso a dir qualcosa abituarsi a frenarlo, esaminare per un istante se nessuno verrà leso da quello che si sta per dire, poi dirlo. Bisogna frenare la propria impulsività.
Ti assicuro che è solo questione di abitudine, come guardare nello specchietto retrovisore PRIMA di effettuare un sorpasso. E se guardare prima nello specchietto retrovisore è vitale, quest'altra abitudine è per lo meno consigliabile e forse salutare! Che ne pensi?

Ciao Stefy
Pierre is offline  

 



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