Dolce il nostro Atti...
Il dolore, compagno di mille "avventure"... il dolore forte e intenso, "dolce" e "amico", presenza costante e insostituibile, lontano compagno di viaggio... per poi ritrovarlo quando magari meno te l'aspetti...
Quando si è "pronti" per affrontarlo e "amarlo"? Ovviamente il dolore immenso è quello che subito senti dentro e si allarga come una macchia d'olio, lasciandoti muto, inerte e distrutto... Quel dolore nato da motivi sicuramente forti, ma che possono esserlo più o meno per ogni individuo..
Tu però se non erro ti stai riferendo maggiormente a quei piccoli dolori che a volte potremmo ascoltare evitando quindi di lasciarli lì in attesa che giorno per giorno si trasformino in grandi dolori.
Spesso capita che non ci si fermi ad ascoltarsi, non ci si fermi a chiedersi cosa cavolo ci stia succedendo, manco quando si ha in sè la consapevolezza che "non va affatto bene"... non per qualcosa di grande, ma per qualcosa di piccolo, ma comunque non va affatto bene... e noi che facciamo "...si capisce che ho le cocombre... mi passerà..." domani è un altro giorno... E via a far mille cose, via a riempire il nostro tempo di cose serie o meno... perchè il tempo è quello, perchè dobbiamo esserci,perchè è importante fare fare fare... finchè un giorno così senza motivo crolli.. E il dolore è totale... perchè lui può starsene anche li tranquillo, può anche far finta di "assecondarti"... ma non scompare.. è lì in attesa...
Ognuno di noi ha i suoi tempi, ognuno di noi è capace o meno di cogliere le sfumature, uno lo fa ogni volta che si presenta, uno lo fa al limite... E' sempre questione di equilibrio, no? E' vero anche il fatto che chissà come mai di fronte ai grandi dolori tutti ci armiamo di una forza immane e ci scopriamo quasi "invincibili" e invece spesso succede che di fronte alle piccole prove, ci sembra di non farcela, ci sembra di "morire" quasi...
che strana la vita a volte...
Però hai ragione caro Atti, nulla è più importante a volte di un viaggio interiore per capire come si sta, per poi "curarsi" se si ha qualche ipotetica vera o vana "malattia" e poi rientrare nel mondo più carichi e soddisfatti...
troppe volte rimandiamo, troppe volte non ci curiamo di noi o lo facciamo per qualcosa di poco vero, per qualcosa di vano.. Io rientro nella categoria di quelli che spesso non sentendosi pronti per "viaggiare" dentro... si mettono a "viaggiare" fuori... e ne faccio di ogni... ma poi so.. che i conti se non è prima o dopo li devo fare!
perchè ... è sempre e solo una questione di tempo!!
Grazie Atti!!