Nuovo ospite
Data registrazione: 27-04-2015
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Il nostro stare insieme. Tra alti e bassi. E io cosa devo pensare?
Ciao a tutti, sono curiosa di sapere voi cosa ne pensate:
Insieme da 3 anni (io 33 lui 38 anni).
Dietro di me una storia lunga alle spalle da superare (15 anni di cui 5 anni di convivenza).
Lui innamorato perso.
Mi chiede subito, dopo un anno di corteggiamento, se "andiamo a vivere insieme".
Gli rispondo sì, ma tentenno un po'.
Non perché non volessi, ma solo perché la mia idea era: voglio pulire di tutto ciò che c'è di passato dentro di me per essere con te completamente. Pulire è ciò che volevo fare. Avevo atteggiamenti troppo esasperati, avevo bisogno di conferme, avevo bisogno di essere "bella", di sentirmi di nuovo libera, indipendente, padrona della mia vita.
A settembre 2014 dà il via ad una crisi, dopo essere stati in vacanza insieme per la prima volta.
(Una bella vacanza).
Ha iniziato a dirmi che quegli atteggiamenti esasperati erano maschere che facevano parte di una "io" che non sono "io". Così fa dei passi indietro e poi avanti. Indecisione, ma un amore folle.
Non parliamo più della casa.
Una crisi di qualche mese. Tutto torna fantastico a dicembre.
Natale con i genitori miei e suoi. E poi qualche giorni via insieme.
Riparliamo della casa, durante una serata molto bella, mi dice "sì, iniziamo la nostra vita insieme".
A gennaio ne riparliamo casualmente tornati a Milano, e mi dice: "sì, ma non adesso. Forse ho ragionato troppo di cuore in quel momento, un mese fa, ora ci ho messo la testa. Devo prima ritrovare un po' di star bene, non mi bastano 2 mesi. Sarebbe forzato".
Passiamo una notte di inferno.
La mattina dopo mi dice "dimentichiamo la brutta notte e andiamo avanti, non ci fermiamo".
Continua il nostro stare insieme. Tra alti e bassi.
Nel frattempo io cerco di dimostrargli da 7 mesi e più che in realtà non c'è più bisogno di pulire nulla, io sono io, senza nulla di diverso. Parliamo tanto, tantissimo. Di noi, della casa, di lui, di me.
Passiamo ore e ore a parlare, fino a notte fonda.
Passiamo giornata stupende, altre invece meno belle.
A marzo torniamo ad essere molto sereni.
Un bellissimo weekend e al ritorno, per via di una mia "mancanza" (non gli ho chiesto una cosa di lavoro), lite e discussione fino a notte fonda.
Fine della discussione in cui ci stavamo per lasciare, ma poi ha cambiato rotta: "Ok, non ne parliamo e andiamo avanti". Un mese fa, nuova chiacchiera, non discussione in cui mi dice: "io vedo la mia vita con te, il mio futuro con te, dei figli con te, una casa con te. Ti vedo. Tu sei la donna della mia vita. Io ti amo e non ho mai avuto dubbi su questo. Ma non è questo il momento di prendere una casa insieme. Io vorrei tornare alla felicità di un anno fa. Ora sto bene, ma non sono felice come un anno fa quando l'andare a vivere insieme era naturale. Ed è venuto spontaneo. Ora, per quanto lo voglia, mi sembra un po' forzato. Se quella felicità l'ho provata, so che posso ritrovarla. Non ho paura, lo voglio, solo che in questo momento vorrei che fosse naturale esattamente come lo era un anno fa. Ora vorrei pensare anche un po' a me".
Ci addormentiamo insieme, attaccati, lui viene con me in qualsiasi evento familiare importante e io con lui. Siamo molto vicini insieme, non freddi, non distanti, anzi. Io so che oggi l'andare a convivere sia ciò che ci manca e che a volte ci fa discutere su piccolezze. Lui sa che non può tornare quella felicità, e lo so anche io, perché è semplicemente cambiata, ma non lo capisce o forse nasconde altro. Io ora sto iniziando a non parlare più della casa, e ad accettare tutte le volte che magari non ha voglia di venire da me, ma di tornare a casa sua dopo il lavoro oppure di fare altro. Le mie aspettative dicono altro, ma la mia serenità mentale e la mia ulcera ringraziano per questa scelta. Cosa ne pensate?
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