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27-03-2008, 09.27.32 | #3 | |
...il rumore del mare...
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Citazione:
Quando ero bambina la mia molto cattolica nonna materna mi chiedeva, ogni santo (secondo lei) giorno se avessi fatto la mia buona azione quotidiana che aveva lo scopo di farmi sentire buona, brava e in pace con "il prossimo". Penso che quel "lavaggio del cervello" sia stato uno tra i tanti "insegnamenti" che mi ha portato, per tantissimi anni, a fare le cose per gli altri, a pensare, prima di tutto agli altri. Crescendo, sono diventata un pochino egoista....... Oggi cerco di fare soprattutto molto per me stessa. E il tanto giusto per gli altri. I "piccoli gesti quotidiani" come tu li chiami, sono alla fine, quelli che fanno "la vita", lo spazio "vitale" di cui ognuno di noi necessita, fosse anche solo quello per un caffè in totale solitudine e silenzio quardando il mare dalla finestra. Frutto magari di un "no" detto senza più sentirsi in colpa. Oppure i grandi gesti... ma compiuti senza sbandierarli al vento... Perchè, alla fine, tutto ciò che facciamo non è per il "prossimo" ma, soprattutto, per noi stessi. |
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27-03-2008, 10.18.29 | #4 |
Ospite
Data registrazione: 13-03-2008
Messaggi: 14
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Mi ha colpito il riferimento alla rinuncia alla tv, come piccolo gesto quotidiano rivolto al benessere.
Il fatto di non possedere una televisione – e specie il fatto che lo si dichiari più o meno distrattamente – genera in me il sospetto. Tanto più se tale scelta, anticonvenzionale e quanto mai coraggiosa (brrrr), mi viene rapresentata come un toccasana, una iniezione di benessere. Il sospetto deriva da queste semplici considerazioni. 1.La esibizione deliberata di una scelta deliberata: non ho la tv. La posa dell’anticonformista, in particolare se alla ricerca del benessere e della elevazione intellettuale, è conformismo al suo meglio. Se si crede – come è nella specie – che l’essere anticonformisti possa dipendere dal possesso o meno di un apparecchio televisivo, giustamente vuol dire che si naviga a vista nel mare conformista, nell’oceano conformista. 2. La disorganizzazione: di necessità virtù In altri casi, il non possedere un televisore è solo risultato di inedia, disorganizzazione. Non riuscire ad andare il sabato al negozio del televisorista a comprare il televisore. Tutto lì. Furbescamente, seguendo una attitudine molto italiana, si fa di necessità virtù: non ho la tele perchè sono un anticonformista alla ricerca del benessere, mica perchè non sono stato in grado di organizzarmi il sabato e comprarmene una. 3. Il caso remoto: la indigenza Semplicemente non si hanno i soldi per comprarla. Forse arriveranno in futuro. Ma oggi, date le tante spese, i soldi per la tv non ci sono. Lo si accetti con dignità, senza ricorrere ad escamotages stucchevoli. Spesso l’anticonformista (recte il migliore conformista) dichiara di faticare ad uscire dal letto per andare al lavoro. Del resto capita a tutti. Può essere vegetariano, per salvare le mucche. Non usa le buste di plastica, fino a prova contraria. Si percepisce educativo e visonario (parla della schiavitù). Non vota berlusconi nè veltroni per creare interesse intorno a chi mai voterà l’anticonformista, perfetto conformista (forse che voterà il comunismo?!). Riflette su di sé, sul mondo e sugli altri. Come faccio io del resto. Come faceva anche mia nonna. Qui sopra, molto più acutamente, è stato riferito dei grandi gesti, compiuti senza sbandierarli al vento. Perchè, alla fine, tutto ciò che facciamo non è per il "prossimo" ma, soprattutto, per noi stessi. Ecco. Questa una riflessione utile, lontana dall’ansia di apparire originali. |
27-03-2008, 10.38.35 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Citazione:
In seguito all'inventario dei piccoli gesti giornalieri di Pipoca vorrei proporre un'alternativa aggiungendo un periodico sguardo indietro per valutare l'effetto di quelle nostre azioni che potrebbero aver migliorato anche di poco il benessere di altre persone e l'immagine che abbiamo di noi stessi. |
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01-04-2008, 17.26.37 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Gentile iulbrinner ,
effettivamente la ricetta c'è , l'ho trovata nell'agenda di suor germana . Gentile paolopil , effettivamente non avevo mai considerato il fatto che farmi un pediluvio (benessere mio e soprattutto per gli altri che mi stanno accanto) leggendo un libro (invece che guardando la tv) rappresentasse la classica posa dell'intellettuale anticonformista ... Gentile hava , guardarmi indietro ... le età della vita son tante e diverse ... fino a una certa età tendiamo a guardare in avanti ... poi si cambia e guardare in avanti diventa un po' più difficile ... io purtroppo sono in quell'età in cui lo sforzo lo devo fare proprio per guardare in avanti ... Comunque , credevo che la mia discussione , per quanto avesse una ironica sfumatura di matrice infantil-cattolica , potesse sfociare in qualche intervento decisamente più costruttivo , dato che ... lamentarsi è facile giudicare è normale ma fare ... be' ... forse è un po' più difficile ! Le pratiche ascetiche , anche se mi manca la colonna , potrebbero essere interessanti , originalità è un termine che superata l'adolescenza ha assunto , almeno per me , altri significati e ridimensionare la mia vita ad una mera preoccupazione verso me stessa mi risulta generazionalmente difficile come concetto, ma si sa, i tempi corrono e chi decide di andare in bicicletta e lasciare la macchina in garage ... immancabilmente rimane indietro. Buona chance a tutti ! |
04-04-2008, 15.45.10 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Donna Prassede mi sussurra all'orecchio di continuare ...
A prescindere dalla 'retroattività' psicologica del gesto (se fai qualcosa per te - lo fai per gli altri) , a prescindere dal successo o l'insuccesso dell'azione (guardarsi indietro) , a prescindere dalla posa pseudointellettuale e dall' anticonformismo per pigrizia ... c'è qualcuno che fa qualcosa per sè e per gli altri ? Toc Toc C'é sì o no e se c'è ... che fa ? |
08-04-2008, 11.59.17 | #8 | |
Utente bannato
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Citazione:
sinceramente gli interrogativi posti mi appaiono confusi, non tanto nella forma, che è sicuramente scorrevole e fluida, quanto nella sostanza. Mi spiego. Preoccuparci del nostro benessere personale è attività che ci impegna quasi tutti, nella vita, in modo quasi totalizzante; difficilmente ho incontrato qualcuno che agisce deliberatamente per conseguire il proprio malessere (sconsideratezze psicologiche a parte). Ciò premesso, già il coniugare il proprio benessere con quello altrui è attività collaterale che impegna da secoli fior di filosofi, teologi, ideologhi e politici nella ricerca di un significato universalmente (e non soggettivamente) valido. La "socievole insocievolezza" di cui parlava ad es. Emanuele Kant, fotografa con efficacia, direi, la condizione umana nel mondo. Se, poi, si tende a declinare la ricerca del benessere con azioni quotidiane di rilievo sociologico (o, peggio, ideologico) quali: andare a lavoro cercando di farlo bene, non fumare nel tragitto, non mangiare carne, non aggredire i politicamente conformati (sforzo, perlatro, ammirevole nel quale mi produco anch'io giornalmente), fare alte riflessioni sulla vita, non guardare la tivvù, non usare buste di plastica, fare propaganda politica su argomenti vari e continuare a credere nella cultura (ossia, nutrire ancora speranze sull'essere umano)....beh, se la ricerca del benessere proprio e altrui passa attraverso questo decalogo di presunte buone azioni, a me tutto questo sembra semplicemente la ricerca di un nuovo conformismo ad un sistema di regole astratte ritenute migliori di altre (ossia, in ultimo, ad un'ideologia di moda). Sarò, quindi, lieto se i termini della questione "benessere" di cui ci occupiamo venissero precisati ulteriormente nel loro significato effettivo - che, mi auguro, non essere questo - o, all'inverso, se la proposta debba essere quella intuita in origine. La propaganda di una forma moderna e laica di "francescanesimo". Attendo lumi.... |
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08-04-2008, 14.47.20 | #9 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 17-03-2008
Messaggi: 14
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Considerata la mia giornata come un percorso che va da A -----B
le continue variabili e le deviazioni sono dovute spesso al mio andare verso gli altri. Rispondere alla necessità di un amico, ai bisogni di chi ti ama, alle aspettative delle persone che condividono al tua vita. Anche se mi chiedo fino a che punto sia migliorare la vita altrui o rispondere ad una necessità propria |
08-04-2008, 14.53.11 | #10 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Piccoli gesti quotidiani
Citazione:
Qualsiasi azione umana, fosse anche quella di Madre Teresa di Calcutta che ha sacrificato una vita per gli altri, troverà sempre qualcuno pronto ad etichettarla in qualche modo. Per Madre Teresa, ad esempio, si può trovare sempre qualcuno che dica che la suora albanese lo ha fatto per soddisfare il proprio ego in cerca di gratificazioni. Pura scemenza, per me, sia chiaro. Allora, arrovellandomi spesso su questa questione, relativa ai gesti di bene fatti per gli altri, sono arrivato ad una conclusione: se quel gesto riduce il dolore e la sofferenza di una o più persone in maniera tangibile e concreta, allora è un gesto che vale la pena di essere compiuto. Si può farlo "senza che la mano destra sappia cosa abbia fatto la sinistra" (e sarebbe l'ideale), si può farlo cercando gratificazioni per il proprio ego, si può non farlo. Le prime due apportano sicuramente cambiamenti nella realtà, il terzo lascia le cose così come stanno. Si potrebbe obiettare che l’eliminazione della sofferenza risponda a criteri etici meramente convenzionali, non si sa quanto funzionali al corso naturale delle cose, ma, in quanto esseri umani, credo non si possa prescindere da considerazioni di ordine etico nella valutazione delle azioni umane. Questo per quanto riguarda il bene fatto agli altri. Per le azioni finalizzate al proprio benessere credo occorra attenersi ad una regola generale: fare le cose che veramente ci sentiamo di fare. Le cose che si accordano con la nostra natura più autentica. Sembra facile, ma è una cosa difficilissima. Il monito è a guardarsi dentro e a imparare ad ascoltare cosa veramente vogliamo. é difficile perchè ognuno di noi insegue desideri che siano comunque capaci di farsi ben volere e ben vedere dagli altri. L’uomo è un animale sociale e dalla relazione con l’altro trae spunti per il proprio benessere personale. Quindi anche il conformarsi spesso nasconde un bisogno di essere accettati dagli altri, come il distinguersi rivela il bisogno di sentirsi considerati. E’ difficile dar vita a gesti neutri, in pieno accordo con il proprio essere. Se si vive una dimensione sociale, nostro malgrado siamo portati al compromesso, chi più chi meno. E questo compromesso, si può anche tradure in gesti appaganti. Tornando ai piccoli gesti, dunque, possono essere sorgente di benessere sia perché soddisfano realmente la nostra natura più autentica sia perché rispondono egregiamente ai nostri bisogni di funzionalità sociale. Il modo migliore per renderli veri è essere presenti a noi stessi quando li compiamo, rifuggire dall’automatismo e tenere in conto più il proprio giudizio che quello altrui. Anzi, la cosa migliore è evitare il giudizio. Prendere atto e basta. In effetti il pediluvio dona una splendida consapevolezza, la televisione è il nemico principale della consapevolezza. Ma occorre sperimentarlo, provarlo su noi stessi, non darlo per certo perché altri lo dicono. Se lo facciamo perché ci consente di proiettare un’immagine “figa” e “alternativa” non serve a niente (o meglio serve a soddisfare bisogni immateriali diversi, di cui occorre prendere atto ed essere consapevoli), se lo facciamo perché in quei momenti stiamo realmente bene siamo sulla strada giusta. Spero di essere stato chiaro. Lungo, sicuro. |
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