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03-11-2007, 13.46.54 | #22 | ||
Ivo Nardi
Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
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Grazie |
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03-11-2007, 18.26.36 | #23 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Giudizi di valore
Nella mia qualità arrogante di apritore della discussione, devo rilevare una diffusa propensione a discutere del tema passando attraverso giudizi di valore piu' maschile che femminile.
O siamo davvero delle povere vittime. Oppure questo non ci fa onore. |
04-11-2007, 11.53.04 | #24 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2006
Messaggi: 282
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Riferimento: Giudizi di valore
Citazione:
Pensiero che vorrei fosse meglio chiarito, se possibile. Come uomo quale metro dovrei avere di giudizio e di valori se non quelli che ho "di serie" proprio in quanto uomo/maschio? Non so se lo spirito del tuo topic fosse quello di immedesimarsi nella natura del sesso opposto, operazione difficile e ad alto tasso di errore. Marco, che intendi poi per "povere vittime" ? Puoi illuminarmi? Tenchiù |
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04-11-2007, 11.55.07 | #25 | |
Utente bannato
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
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Riferimento: Giudizi di valore
Citazione:
Nella mia qualità di modesto partecipante, invece, io di giudizi di valore non ne ho osservati, tranne che da parte di senzanome la quale avrebbe individuato il popolo dei fessi. Potresti precisare? |
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04-11-2007, 15.22.40 | #26 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-09-2007
Messaggi: 40
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Riferimento: Stai a vedere che ora anche per gli uomini no vuol dire sì...
Citazione:
Parli di atteggiamento ambiguo: sono completamente d'accordo con te, Hava; mi viene però il dubbio che alcune persone (non solo donne) appaiano manipolatrici e/o irrazionali anche quando semplicemente vogliono mettere in rilievo la complessità di un problema, ritenendo che non esistono solo il bianco e il nero, il buono e il cattivo (eccetera); una cosa è evidenziare le sfumature, altra cosa è confondere i colori |
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04-11-2007, 19.00.48 | #27 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: Giudizi di valore
Citazione:
Ho messo insieme più o meno a caso qualche pezzo dei post(-s)di Iul, per crearne uno di sintesi, che peraltro suona bene. Salvo le parti evidenziate in grassetto che sono mie, il resto è citazione testuale: Il "maschile" è stato visto ed additato come l'origine di tutti i mali e le nefandezze del mondo… a compensare tanto orrore virile si delinea, oggi, il nuovo modello antropologico dominante e luminoso di verità etiche: la donna. La verità è che il "linguaggio indiretto, complesso, dissimulante" è lo strumento preferenziale utilizzato da molte donne; lo schermo ideale dietro al quale è possibile mantenere aperte tutte le opzioni senza assumersi responsabilità dirette. Se disponessi di un tale privilegio comportamentale, la possibilità dell'ambiguità senza particolari censure, mi guarderei bene dal disfarmene. Nella pratica, nella quotidianità osservabile di cui tutti siamo titolari, una certa attitudine alla manipolazione psicologica da parte femminile la consideriamo ordinaria, quasi fisiologica, come testimoniato anche dalla discussione da cui ha tratto origine la presente e da come è rubricata (ossia, il titolo). "Sul fatto...che le donne dissimulino, o dicano proprio il contrario, non avrei dubbi.....ormai sono convinta, è innato." (nevealsole) Alleluja, una fragorosa esplosione di onestà intellettuale; da applausi! In effetti ho visto male, non ci sono giudizi di valore. |
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04-11-2007, 19.25.23 | #28 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: Giudizi di valore
Citazione:
Il tema del tasso di errore, che è potenzialmente alto, è corretto Cato. Solo verso i quarant'anni, e dopo una più ampia frequentazione femminile (ho totalizzato ahimè 4 fidanzamenti, 2 convivenze per un periodo complessivo di 8 anni, diciamo 4/5 o forse 6 storie piuttosto importanti senza fidanzamenti veri e propri, 10/15 flirt con implicazioni sessuali, enne flirt senza implicazioni sessuali, diciamo 10/20 vicende di puro sesso, e aggiungiamoci che tra i primi quattro amici del cuore 2 sono donne), ho cominciato a fare l'abitudine rispetto al linguaggio femminile. Che oggi non mi irrita più di tanto. Mi irrita di più il fatto che non l'ho ancora compreso a sufficienza, perchè in verità non lo comprenderò mai a sufficienza. Trovo interessante che sia diverso dal nostro. Non è "bene" o "male" il loro linguaggio. Non è "bene" o "male" il nostro linguaggio. Ho aperto questa discussione perchè mi interessano i due linguaggi, e le rispettive differenze. Mi interessa capire quando dicono sì, e pensano no, perchè lo fanno, consapevole che non è possibile trovare soluzioni. Hava ci ha dato una sua spiegazione, senza dire ciò che è bene o ciò che è male. Nevealsole ha fatto uguale. Ho apprezzato. Anche il Cato ha scritto cose interessanti, e non ho mancato di riconoscerlo pubblicamente. Lo schierarsi da una parte o dall'altra è po' qualunquista. Il lamentarsi di certi atteggiamenti femminili fa parte di un certo vittimismo maschilista che trovo - ancora - qualunquista. Il lamentarsi di certi atteggiamenti maschili fa parte di un certo vittimismo femminile/femminista che trovo - sempre - qualunquista. Non ce l'ho con te Cato. Nemmeno con Iulbriner. A me non me ne viene in tasca niente. |
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04-11-2007, 20.24.53 | #29 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Timo
Siete liberi – ovviamente – di non credere ad una sola parola di ciò che vi sto per scrivere. Se volete, fatevi solo venire il dubbio (solo il dubbio) che possa essere vero.
Perchè è vero... Volevo dirvi di Timo, il mio amico Timo. Timo è il figlio maschio di due persone perbene che, oltre a Timo, hanno avuto altre tre figlie femmine. Timo oggi ha 39 anni. E’ un tipo abbastanza discreto. E’ però un bell’uomo, riccastro e piuttosto brillante, e per questo non passa del tutto inosservato, soprattutto agli sguardi femminili. Timo, però, è ammalato, e forse nemmeno lo sa. Di cosa è ammalato Timo? Di donne. Fin da ragazzzino, Timo conta le donne che ha fatto sue. Dentro una agendina. Timo, prima di compiere i vent’anni, ha superato il numero 100. Da ragazzino, il range anagrafico delle sue conquiste andava dai 14 ai 46 anni. Oggi il numero di donne che Timo ha fatto sue è impensabile. Impensabile. Nell’ambito delle sue frequentazioni femminili, Timo si è misurato nelle pratiche più estreme: ha avuto anche 3 – dico 3 – fidanzate “ufficiali” contemporaneamente. Prevalentemente ne teneva 2, a regime, collocate in città diverse per ovvii motivi organizzativi. In qualche caso - vi dicevo - ne ha avute 3, gestite macinando spericolatamente km in autostrada tipo camionista transeuropeo, tra Natali, Capodanni, Compleanni, Feste di laurea, ect. E’ stato scoperto fedifrago più volte dalle sue fidanzate, naturalmente. Anche nei modi più imbarazzanti, talora passando attraverso collutazioni violente. E qui stendo un velo pietoso… Timo non ricorda quante volte, in una sola serata, ha avuto più di una donna; con la prima (magari la sua fidanzata) ci faceva un aperitivo, e poi tutto il resto. Con la seconda (sempre la sua fidanzata, ma un’altra) ci andava a cena, per poi fare tutto il resto tempo permettendo. Poi, prima di rincasare, poteva passare per un locale, e magari ci poteva scappare pure una terza, una nuova conquista diciamo.. una potenziale fidanzata anche lei. Timo ha sempre corteggiato per quanto possibile attentamente le sue donne. Senza esibizioni, e piuttosto discretamente. Ma efficacemente direi. Non ha mai esibito trofei platealmente Timo. Timo lo fa solo per sè. Poi Timo, a un certo punto, ha avuto il desiderio di paternità. Ha scelto una donna, in verità non la più perspicace tra quelle 2 o 300 a disposizione, e ci ha fatto una figlia (femmina). Poi, due anni dopo, un’altra figlia (femmina anche lei… quasi una maledizione.. ). Non poteva più, a quel punto, gestire con facilità le sue “fidanzate”, e allora si è trasferito all’estero per lavoro. Da solo. E torna di tanto in tanto a trovare la famiglia. Per farla breve, Timo continua la sua attività patologica ancor oggi, con profitto (se vogliamo chiamarlo così…). Chi lo conosce bene si è sentito ripetere più volte che se una donna dimostra un qualche interesse per lui (per Timo) – bella o brutta che sia, vecchia o giovane che sia – essa “merita” (dice lui) di passare almeno una notte d’amore con Timo, dopo un adeguato corteggiamento. Magari breve, ma adeguato (dice sempre lui). Ultimamente, il fatto sessuale – comunque imprescindibile – sembra che assuma per Timo un ruolo meno centrale rispetto al passato. Quel che continua ad interessare (patologicamente) il nostro amico Timo è il confronto continuo, sul filo del rasoio, con il genere femminile. Timo, insomma, conosce le donne (in questo momento mi è arrivato un sms da Timo.. giuro!). Magari non sul piano della loro intelligenza, della loro emotività a tutto tondo. Ma certamente sul piano statistico. Ho avuto il privilegio di sottoporre a Timo – ben prima di aprire questa discussione – la questione dei linguaggi differenti, maschili e femminili. Quella volta Timo mi ha detto, distrattamente, riferendosi per inciso al linguaggio femminile, una frase del tipo: “non puoi certo pretendere di capire una logica che non è logica… è una questione di esperienza… a un certo punto riesci quasi quasi a ragionare come loro; ma non sempre.. sempre è impossibile!”. Non c’era nessun giudizio di valore in quello che ha detto Timo, nessuna critica alle donne e al loro modo di essere, ve lo assicuro. Anzi, ben vedere c’era un giudizio di valore. Nel senso che per lui quel certo linguaggio femminile è una vera figata: non potrebbe mai farne a meno. E’ un cultore della materia. Fino a che non lo portano al manicomio. Saluti. |
05-11-2007, 12.27.59 | #30 |
Utente bannato
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
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Riferimento: Stai a vedere che ora anche per gli uomini no vuol dire sì...
"In effetti ho visto male, non ci sono giudizi di valore." (marco gallione)
Sì, in effetti hai visto male. In nessuna delle mie asserzioni che hai postato sono contenuti dei giudizi di valore ma solo dei giudizi di fatto. Sostenere che molte donne si rifugiano nell’ambiguità, in alcune circostanze della vita di relazione, o sono irrazionali di fronte ad alcune situazioni della vita, non significa dire che questo è male; significa dire che questo accade. Sostenere che questo accade non significa neanche sostenere che questo accade per tutte le donne ed in tutte le occasioni ma significa che ogni donna – chiunque essa sia - sa di poterlo far accadere, in qualunque momento, senza incontrare alcuna censura o riprovazione sociale; è una sua prerogativa e, volendo, la può praticare (consapevolmente o inconsapevolmente, è chiaro) senza particolari problemi. E’ un modo femminile di affrontare le cose. Se io mi rivolgo a Tizia chiedendole di uscire insieme e lei mi risponde nì, oppure so, rinviando la decisione per tenermi sulla corda o per soppesare altre proposte lo trovo abituale, non mi scandalizzo, né invoco principi morali in mia difesa. E’ il banale gioco delle parti in una commedia che ha una sua sceneggiatura naturale prefissata; io cerco, lei si fa cercare per i motivi che possono essere i più svariati. Se, tuttavia, la situazione si ribalta ed una donna (o ragazza che sia) inaugura una discussione invocando strali moralistici su presunti atteggiamenti maschili dal sapore irrazionale, personalmente non posso fare a meno di ricordarle che questo è un po’ – come si dice dalle mie parti – il bue che dà del cornuto all’asino. Ancora per completezza rilevo, inoltre, che nel leggermi hai riportato solo una parte delle mie affermazioni, ignorando completamente le altre. Ti invito quindi a rileggerle per farti un’idea più aderente a quanto da me sostenuto. Per quanto riguarda, infine, il resoconto sul tuo amico Timo, mi pongo una domanda: dovrei scandalizzarmi per le sue gesta o inorridire delle sue sexy – imprese? Se questo è il motivo della tua narrazione dichiaro volentieri la mia astensione e distanza da qualunque sentenza moralistica (o diagnosi clinica) al riguardo. |