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26-07-2007, 09.36.31 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2006
Messaggi: 282
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Riferimento: l'interpretazione della realtà
Per Marziettina:
conosci la questione dei racconti di testimoni su di uno stesso fatto? In sostanza , sono stati fatti studi sul grado di attendibilità delle testimonianze , da parte di soggetti diversi su di uno stesso fatto a cui avevano assistito direttamente. Ebbene , è ormai certo che non esistono due testimonianze coincidenti; potranno essere molto simili, ma non saranno mai uguali, e il motivo è quello di cui parli: l'interpretazione della realtà. E a questo proposito , cito il testo di un pezzo di Giorgio Gaber (si capisce che adoro questo artista? ) LA REALTA' E' UN UCCELLO La realtà è un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va. La realtà è un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va. È un uccello strano che mi gira intorno è da tanto tempo che gli dò la caccia ma non ha abitudini questa bestiaccia mi fa impazzire la sua ambiguità. La realtà è un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va. Sono affascinato da un uccello strano che non è mai vecchio, che non ha passato. Devo anticiparlo, devo inseguirlo altrimenti muoio di normalità. La realtà è un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va. Devo anticiparlo, devo inseguirlo altrimenti muoio di normalità. La realtà è un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va. La realtà è un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va. |
26-07-2007, 10.40.12 | #5 |
Ospite
Data registrazione: 06-08-2002
Messaggi: 14
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Riferimento: l'interpretazione della realtà
Ciao! Certo, come ti hanno scritto i ragazzi sopra, la realtà è sempre interpretata da noi ... forse tu ti senti incastonata su dei binari nella tua lettura del mondo che ti circonda, e credo che sia proprio questo tuo pensiero a farti sentire a disagio. Posso suggerirti due piccoli consigli; il primo è di provare a cambiare punto di vista, prova ogni tanto a "salire sopra il tavolo" vedrai le cose diversamente ... il secondo, pensa il meno possibile a quanto la tua interpretazione sia un problema, in effetti non lo è e non lo sarà mai, vivi i tuoi pensieri liberamente e vedrai le cose più chiaramente.
Baci |
26-07-2007, 19.19.09 | #6 | |
novizio
Data registrazione: 10-10-2006
Messaggi: 371
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Riferimento: l'interpretazione della realtà
Citazione:
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28-07-2007, 13.47.19 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: l'interpretazione della realtà
Citazione:
(Sottolineo con grande enfasi che, benché la percezione di qualche cosa sembri un unico evento, in realtà si compone di due momenti: - La percezione ed il giudizio - ). Dopo che hai colto l’evento dunque lo metti in relazione col tuo vissuto. I tuoi gusti, le tue tabelle di valori, i tuoi desideri, le tue paure e, così facendo, filtri e parcellizzi la realtà, cioè lasci che a rendersi evidente sia solo una parte di essa, magari quella che approvi o desideri o magari quella che respingi e temi. Fermati a quel "prima" e rifiutati categoricamente di prendere qualsiasi posizione su ciò che hai colto, su ciò che hai percepito, rifiuta di giudicarla, di incasellarla, di darla per scontata. All’inizio sarà difficile perché, se non manipoli gli input che cogli ti sembrerà che tu stessa non ci sia, perché, in fondo, ciò che pensiamo di essere non è altro che quell’insieme di desideri e di paure che ci vengono dal nostri vissuto e se non ricorriamo ad essi è come se negassimo il nostro io, ma questo all’inizio perché, se trovi la strada, permetterai alla realtà di manifestarsi a te nella sua interezza. Lo stesso è nelle relazioni. L’ho sottolineato da altre parti, mediamente nessuno si relaziona con nessuno, ne qui ne nella vita normale, perché quello che succede è che ciascuno proietta sugli altri le proprie idee che si fa dell’altro e poi parla con quelle, cioè alla fine, ciascuno parla con se stesso. Se rinunciamo al giudizio, se rinunciamo a definire l’altro dicendo che è un saggio o uno stupido, un maestro o un discepolo, una santo o una ladro, un mascalzone o un gentiluomo, se rinunciamo alle etichette che la nostra mente proietta a destra ed a sinistra, allora forse iniziamo a vedere veramente l’altro ed allora la relazione, per quanto ti riguarda, può iniziare a fiorire. Ultima modifica di VanLag : 28-07-2007 alle ore 17.36.33. |
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29-07-2007, 02.01.11 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: l'interpretazione della realtà
Citazione:
Quel che sapevo è esattamente il contrario, ossia che la percezione - per se stessa - è già in se stessa il prodotto di un vissuto e cioè proiezione di quello che potremmo dire pregiudizio. Di qui le doverose cautele nelle deposizioni testimoniali, ad esempio. Di qui la somministrazione di immagini da decodificare proprio a scopo esplorativo in ambito psicologico e psichiatrico, ad altro esempio. |
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29-07-2007, 11.21.59 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: l'interpretazione della realtà
Citazione:
Tu dici: - Quel che sapevo è esattamente il contrario, ossia che la percezione - per se stessa - è già in se stessa il prodotto di un vissuto e cioè proiezione di quello che potremmo dire pregiudizio. – Per me è vero se alla parola percezione sostituisci la parole interpretazione e cioè se formuli un frase così fatta: - Quel che sapevo è esattamente il contrario, ossia che l’interpretazione - per se stessa - è già in se stessa il prodotto di un vissuto e cioè proiezione di quello che potremmo dire pregiudizio – E’ diversa la “percezione”, dall’”interpretazione”. Nell’interpretazione subentra la tua personalità, l’io cosciente, che appunto proietta le sue paure ed i suoi desideri sul “fenomeno”. Nella percezione, (che avviene un nanosecondo prima), l’io cosciente ha rilevato che è successo un fenomeno ma non lo ha ancora giudicato. E’ in quel punto che tutto è ancora intero, che l’evento ed il percettore dell’evento, sono ancora integri ed è quella rinuncia al giudizio che può aiutarci a migliorare la nostra capacità di relazionarci con la vita e con gli altri.. A chiosa metto una riflessione relativa a quanto riguarda “le doverose cautele nelle deposizioni testimoniali” che magari chiarifica un po’ il modo col quale succedono le cose dentro di noi e che rigurda la percezione, prima dell'interpretazione. In pratica due testimoni vedono l’evento da posizioni fisicamente diverse, perché sono in due posizioni dello spazio diverso, perché in un determinato momento un solo corpo può occupare uno spazio. Ora supponiamo che noi siamo in grado di riprodurre lo stesso identico fenomeno in un tempo successivo e di porre il secondo testimone nello stesso spazio preciso identico del primo e chiediamoci se la sua testimonianza in quel caso sarà più attendibile? Io dico di no, perché comunque variano le caratteristiche fisiche del secondo testimone, ad esempio potrebbe essere più alto o più basso, potrebbe avere i decimi di vista diversi dall’altro…etc. Supponiamo di ricorrere ad un gemello del primo testimone con le caratteristiche fisiche il più simili possibili al primo testimone e richiediamoci se la sua testimonianza sarebbe così più attendibile? Io continuo a dire di no, perché è cambiato l’ambiente nel quale l’evento avviene, magari si è alzata la brezza, sono cambiati i rumori attorno, è cambiata la luce del sole e tutto questo modifica la percezione. Ogni evento è unico ed irripetibile in se ed è unico ed irripetibile il riflesso dell'evento nella coscienza del tesimone. La favola dei 4 ciechi che furono portati in presenza dell’elefante senza dire loro che era un elefante e gli fu chiesto di dire cos’era, magari chiarifica quanto ho espresso. Il primo cieco toccò la coda e disse che era una corda, il secondo toccò un fianco e disse che era una muro, il terzo toccò le 4 gambe e disse che era un tavolo ed il quarto toccò la proboscide e disse che era un tronco d’albero. Questo esempio enfatizza come le percezioni siano comunque parziali e dipendenti dal punto fisico dal quale si coglie l’evento. Ammesso, per assurdo, che sia possibile riprodurre nello stesso punto dello spazio e del tempo un analogo evento ed ammettendo che disponiamo di due testimoni al massimo simili, e capaci di non proiettare ma di attenersi con asetticità da cronaca a quanto successo, forse otterremo con parole diverse una descrizione simile ed attendibile di quanto è accaduto. Ultima modifica di VanLag : 29-07-2007 alle ore 17.02.34. |
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