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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
09-05-2007, 22.37.51 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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Riferimento: Ognuno al suo posto
..Con l’età sto scoprendo cose apparentemente contradditorie fra di loro del tipo: tanto più rinuncio ad affermare il mio ego, tanto più mi trovo centrata su me stessa. Tanto più sono centrata su me stessa, tanto più rendo servizio agli altri.
Centrandomi su me stessa ho infatti l’impressione di ristabilire un equilibrio e di dare all’altro la possibilità di fare lo stesso e quindi di prendersi le sue responsabilità senza appoggiarsi a me. Allora non ho più bisogno di difendere il mio ego mi e mi rilasso. -------------------- Sì, é così perché tutte le reazioni esasperate di rabbia, di sete di potere..hanno come probabile comune denominatore la paura di perdersi, di essere schiacciati perché non abbastanza visibili. Quando tu smetti di concentrarti sull'essere vista, e cominci a guardare gli altri, senza però perdere contatto umano con te stessa, allora vedi tutti come te. dicono gli indu : tu sei quello; così come gesù diceva ama il prox tuo perché sei tu stesso. No? un mio paziente indu dice sempre:" nessun dolore é solo tuo: nell'istante in cui lo provi, sappi che milioni di altre persone ne hanno sofferto prima di te. Perché condividiamo la stessa umanità, la stessa fragilità, la stessa forza e la stessa debolezza." Allora se vedi nell'altro i tuoi stessi "mostri"ne hai compassione, non senti più che devi lottare, ma anzi difenderlo, lo lasci libero di esprimere la sua sofferenza e non senti l'aggressione perché sai che chi soffre attacca. ma non attacca te, cerca solo di liberarsi e se tu sei equilibrata, ristabilisci nell'altro il giusto rapporto. feng qi |
10-05-2007, 10.02.21 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 110
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Riferimento: Ognuno al suo posto
un mio paziente indu dice sempre:" nessun dolore é solo tuo: nell'istante in cui lo provi, sappi che milioni di altre persone ne hanno sofferto prima di te. Perché condividiamo la stessa umanità, la stessa fragilità, la stessa forza e la stessa debolezza."
Allora se vedi nell'altro i tuoi stessi "mostri"ne hai compassione, non senti più che devi lottare, ma anzi difenderlo, lo lasci libero di esprimere la sua sofferenza e non senti l'aggressione perché sai che chi soffre attacca. ma non attacca te, cerca solo di liberarsi e se tu sei equilibrata, ristabilisci nell'altro il giusto rapporto. feng qi Non so quanto sono d’accordo con ciò che dici, probabilmente è un modo di essere che appartiene ad una cultura a me sconosciuta e pertanto incomprensibile, però posso dire che io non agisco per rabbia, sento il dolore degli altri e ne ho rispetto, giustifico gli altri, a volte, proprio per questo, so che dietro ogni nostra azione c’è un perché che viene dalle nostre esperienze , ma non sono così brava con tutti, mi spiego, quando la mia sofferenza è causata da altri, quando vedo che passano come un carroarmato su di me , su chi io amo, il mio equilibrio va a farsi benedire, la mia comprensione ancora di più, posso anche vedere i suoi “mostri”, capire ma non accettare, non vedo “liberazione” in chi pensa soltanto a se stesso e non rispetta gli altri. E’ davvero difficile cercare di vedere negli altri ciò che si vorrebbe avessero ma in realtà non hanno. facciamo le cose senza pensare al peso che possono avere sulla vita degli altri e non è poco… |