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LettereOnLine - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica |
18-10-2007, 18.23.24 | #1 |
Ivo Nardi
Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
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Quel che deve accadere è già accaduto
Giro a voi questa risposta del signor Martino Giusti alla lettera del signor Pasquale Faseli "Quel che deve accadere è già accaduto" presente nella rubrica LettereOnLine
Salve, vorrei rispondere alla lettera dell’Ing. Dott. Pasquale Faseli titolata "Quel che deve accadere è già accaduto" eccependo alcune obiezioni alle sue argomentazioni. Il Dottor Faseli, con un esempio razionale ed oggettivo, cerca di spiegare l’impossibilità di cogliere pienamente il “tutto” quando si è parte di quel tutto. Proseguendo nel suo ragionamento afferma che “Questa difficoltà oggettiva e razionale di comprendere l’insieme che ci ospita è stata da sempre superata con le religioni trasferendo a un Ente Superiore, definito di volta in volta secondo le culture e le conoscenze, la funzione sia della comprensione che della creazione del tutto.” concludendo che “Per comunicare con questo Ente ed essere partecipe della comprensione Universale basta la fede, con la quale non ha ragion d’essere neppure la domanda: se Dio ha creato l’Universo, chi ha creato Dio?” E allora? Perché non avrebbe senso questa domanda se poi lui stesso afferma che “le scoperte scientifiche…non vedo quale altro apporto abbiano dato per la comprensione di ciò che sta al di fuori di noi”. Che senso ha la domanda “Cosa c’è oltre l’Universo, al di là del suo limite estremo?” quindi al di fuori di noi? Poi passa al concetto dell’astronomo Fred Hoyle, “…, secondo il quale noi siamo parte di una intelligenza unica, ciò di cui siamo certi è che ogni componente dell’Universo è collegato con tutti gli altri a formare questa unica intelligenza…” (Siamo come formiche o termiti che individualmente sono quasi nulla e che collettivamente formano una sorta di “intelligenza” unica per raggiungere uno scopo?) e scende sino alle componenti più microscopici dell’uomo ed ancora più giù sino a “quella dimensione non umana non ha senso parlare del prima e del dopo, e il tempo non è più come l’acqua che scorre nel fiume…” ma “ è immobile come l'acqua del lago, e quel che deve accadere è già accaduto”. Evidentemente sta parlando delle misure di Planck (distanza e tempo di Planck) ma al di “sotto” di tali misure che senso ha parlare di spaziotempo? Siamo a ben vedere in uno stato probabilistico che non ha alcun legame con quel “tutto” di cui si parlava all’inizio. Probabilmente si potrebbe ipotizzare che al di là di queste misure si si tornati semplicemente al (passatemi il termine) “momento -1” della singolarità: né spazio, né tempo quindi nessun “prima” e nessun “dopo”. Prosegue il nostro Ingegnere “Ognuno di noi ha potuto, almeno una volta, costatare il verificarsi, nei giorni successivi, di un evento percepito durante un sogno.” presumendo che “qualcosa dentro di noi sa che il tempo non scorre ma è immobile e che la sua mobilità è frutto solo del nostro modo di pensare, derivato dall’istinto di sopravvivenza. Nessuno potrebbe vivere conoscendo anche il proprio futuro per cui ci rifiutiamo di conoscerlo e, quando casualmente lo percepiamo, lo rifiutiamo. Il tempo come entità immobile per l’uomo è un tabù”. Una presunzione, quasi un verdetto di colpevolezza per l’uomo, senza prove e, soprattutto, senza appello. Nell’universo di Faseli non c’è spazio per il libero arbitrio, qualunque cosa noi si faccia siamo comunque già stati “giudicati” da qualcuno o qualcosa. E quale ente supremo o superiore avrebbe voluto creare un gioco così complicato e meraviglioso se lui ha conosciuto, conosce e conoscerà l’epilogo? La conclusione di Faseli è definitiva “… è impossibile comprendere l’Universo e la sua intelligenza, standone all’interno, ma nello stesso tempo, dentro ognuno di noi, ogni nostro componente che partecipa alla formazione di questa intelligenza ne è consapevole. Ma non abbiamo con lui alcun rapporto per cui ci è impossibile recapitargli le nostre domande. Ci si può provare, ma non con le leggi della fisica, bensì con la meditazione alla maniera di Siddharta”. Bene, meditiamo. Ma allora le risposte che avremmo sarebbero unicamente personali e diverse le une dalle altre e di certo la comprensione del “tutto” sarebbe ancora “più impossibile”. La scienza si occupa di cercare spiegazioni rigorose dei fenomeni creando modelli matematici che col progresso delle varie branche diventano via via più precisi anche se quasi mai del tutto esaustivi. Per ora limitiamoci a cercare di comprendere quel che possiamo con ciò che abbiamo, domani se si scoprirà il bosone di Higgs, la particella di Dio, avremo una nuova base da cui partire per comprendere L’Universo, che sia l’unico o uno dei tanti. Con stima Martino Giusti né scienziato né filosofo. |
17-12-2008, 20.48.54 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: Quel che deve accadere è già accaduto
Citazione:
No carissimo amico Sonny,non hai fatto nessuna stupidata con il tuo intervento,anzi hai interpretato nel modo corretto quanto io ho espresso, e questo è essenziale. In oltre m'hai dato un buon grado di soddisfazione facendomi capire che in linea di massima la pensiamo allo stesso modo.Ricordati che per esprimersi, l'importante è rimanere sempre sè stessi e dire sempre quello che si pensa,dopo averlo ben analizzato, Per il resto si riesce sempre a farsi capire,o quanto meno un poco alla volta si impara.La chiara dimostrazione te la posso dare io, che il mese prossimo compio 72 anni ed il mio titolo di studio è la licenza di quinta elementare ottenuta nel lontano 1949,appena dopo la seconda guerra mondiale. Per cui anche tè fai il possibile di esprimerti sempre senza timore perchè sono certo che dalla tua mente potranno uscire tanti sani insegnamenti per chi ti stà vicino. Secondo mie riflessioni, il libero arbitrio,anche se purtroppo molto condizionato dal nostro EGO attirato sempre dai beni e piaceri materiali e poco propenso ad ascoltare quell'IO che attraverso la coscienza ci trasmette le giuste norme atte al raggiungimento della pienezza di esistere,della felicità,del paradiso su questa terra.(L'unico esistente) è in nostra dotazione sin dagli albori dell'umanità.Quindi non è la favoletta alla quale tù accenni,secondo me. Ciao Sonny e buon Natale. espert37 |
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