Ospite abituale
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L'omologato
Ho scritto questo piccolo saggio filosofico (se così si può definire). Vorrei sapere cosa ne pensate su questo argomento.
A voi
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L’omologato lo incontrate tutti i giorni, ogni cinque minuti: passeggiando per strada, al bar mentre gustate un mediocre caffè rimpiangendo quello di casa, a scuola, in ufficio, in discoteca, e forse anche in casa vostra!In parole povere, ovunque andiate siete perennemente circondati da omologati .Ma chi è costui? Che cosa significa omologazione?
L’omologato fondamentalmente è una persona che ha commesso una delle cose più disdicevoli e orribili che un uomo possa concepire: il suicidio intellettuale e spirituale. Esagerato? Assolutamente no: un individuo pensante che un giorno decide di buttare via le proprie convinzioni, i suoi ideali e valori per obbedire ai dettami della società, beh, si è suicidato! Tale atto porta alla totale inerzia del pensiero dell’omologato, poiché esso non è più autonomo. Ed ecco allora che questa persona accetta acriticamente tutto ciò che viene propinato dai mass media come cosa santa e giusta, eseguendo ciecamente gli ordini impartitogli da questi. L’omologato non si domanderà se i messaggi recepiti siano giusti, ingiusti, buoni, cattivi. No: egli agisce. Non a caso, lo scopo principale dell’omologato è di essere uguale a tutti gli altri omologati: perciò, se una cosa la fanno tutti gli altri, allora anche lui deve farla. Non importa quale significato abbia la sua azione, se è utile o meno. No, l’importante è fare come tutti gli altri, e basta. Inutile dire che le proprietà individuali si oscurano progressivamente, fino a sparire totalmente. L’omologato può essere paragonato ad una singola goccia d’acqua che entra in uno stagno: una volta entrata, sarà indistinguibile, come tutte le altre! L’omologazione di questa persona ricopre tutti i suoi aspetti, anche quelli più futili. Ad esempio, se per un periodo di tempo gli altri omologati porteranno solo le scarpe rosse, anche lui indosserà.. Nel suo intimo potrebbero non piacergli, addirittura potrebbe provare ribrezzo per le scarpe rosse: ma lui non baderà a questo, perché il suo unico scopo è quello di seguire la massa. E per fare questo, è anche disposto ad assumere costumi e atteggiamenti che nel suo io più nascosto disdegna! Spesso accade che, in certi momenti (ma molto rari) l’omologato rifletta e pensi: “Ma forse non c’è qualcosa di sbagliato in me?”. Sfortunatamente, nella sua mente irrompe subito, peggio di un allarme antifurto, una vocina subdola che gli sussurra: “Ma se cambi, gli altri non ti accetteranno più!”. E l’omologato, invece di scacciare quella diabolica voce, esclama: “Ma chissene frega!”
Cosa succede invece quando l’omologato incontra qualcuno diverso da lui, con pensieri autonomi? La risposta è facile: l’omologato comincia a ridere dell’altro, gli punta il dito contro, lo sbeffeggia e lo bolla come sfigato. Purtroppo quest’individuo è talmente indottrinato dalla società che, appena incontra qualcuno differente da lui, lo percepisce come cattivo, stupido, imbecille, che non ha capito nulla della vita. In alcuni casi comunque, l’omologato tenta di “aiutare” il diverso cercando di portarlo sulla “retta via”; ma se quest’ultimo rimane sulle sue posizioni, allora l’omologato lo respinge, lo denigra e lo evita come la peste.
Nella storia dell’umanità, ci sono state moltissime epidemie. Nemmeno la nostra epoca ne è esente purtroppo. Ma di cosa sto parlando? Dell’omologazione, chiaro!
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