Quella frase che ho riportato di Bukowski secondo me non vale solo per le scelte (che sicuramente non condivido) o il modo di vivere che lui ha adottato nella sua vita. Ma esprime un significato più grande e a 360 gradi, dove ognuno può rivedersi per quella che è invece la sua vita e le scelte da lui fatte nella sua vita, che possono essere anche totalmente diverse da quelle di Bukowski ma che non per questo tolgano a quella frase un significato vero e giusto secondo me.
Non credo assolutamente che bisogna essere dei barboni alcolizzati per vivere nel mondo senza esserne schiavi.. perchè facendo così si diventa schiavi di se stessi (come Bukowski) e si vede la vita stessa senza speranza.. vivendo la vita sempre in continua "sbronza" per sfuggire in qualche modo alla realtà a volte troppo dura da vivere della vita stessa.
La risposta giusta secondo me la trovi scritta nel mio commento lasciato sul forum spiritualità "Qual è il senso della vita.."
Quella di Bukowski non è un esempio di vita da seguire, (comunque resta un grande scrittore) ma penso che il suo modo di intendere e vedere la vita sia proprio derivato dalla sua paura/angoscia nel vedere l'andazzo del mondo e della vita che gli altri vivono per seguire il mondo.. e quindi di vivere una vita secondo il suo punto di vista totalmente vuota, priva di veri contenuti e di personalità propria, una vita che non portava a niente se non ad essere solo "uno dei tanti". Quello che lui non aveva e che gli mancava era una visione più spirituale della vita stessa.. che porta si, a non seguire il "mondo" ma neanche a vivere una vita da emarginato sociale.. ma che porta invece a trovare un equilibrio personale nel vivere una vita semplice e con dei veri valori, sia verso se stessi che verso gli altri.
Ultima modifica di Pecci Gabriele : 06-01-2006 alle ore 13.27.47.
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