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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
18-10-2005, 22.50.21 | #1 |
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Perché tanta paura e prevenzione da parte dei cattolici verso i comunisti?
Mi si perdonerà, spero, lo stile narrativo che ho usato per questo 3d. Poi, al là della mia esposizione, sarebbe bello leggere altri pareri filosofici sulla domanda del 3d.
Vabbhe.... vado? Ok.... Vado................ Parlando con le persone, VanLag si accorse che i cattolici erano assolutamente chiusi ad ogni argomentazione dialettica verso ciò che poteva portare nella direzione del comunismo. Alla fine fu costretto a chiedersi: - Perché tanto prevenzione e oddio anti-comunista soprattutto da parte dei cattolici? - Quello che lo “straniva” di più era la motivazione che pareva non essere perché il comunismo era ateo e neppure perché fu un terribile totalitarismo. Quello che sembrava spaventare tanto i cattolici era che il comunismo minacciava l’idea della proprietà privata. Tutta la politica comunismo-fobica dell’attuale destra evidenziava senza ombra di dubbi questa realtà Crisbio….. ma che aveva a che fare la chiesa con la proprietà privata? Perché la chiesa invece essere preoccupata della proprietà privata, non coglieva le similitudini col comunismo? In fondo il comunismo amalgamava nella dottrina con i concetti cristiani di solidarietà, di equità, di uguaglianza, di giustizia sociale. E non erano quelli valori grandemente declamati e difesi da Gesù stesso ed ai quali la chiesa diceva di ispirarsi? Non erano questi valori saldamente innestati sulla via del Bene? Per capire questa evidente contraddizione VanLag si mise a spulciare libri di storia e scoprì che la “proprietà privata” era il pilastro portante di un concetto, più grande che era il “contratto sociale”. - Col contratto sociale l'uomo perde la sua libertà naturale e un diritto illimitato a tutto ciò che lo tenta e che egli può raggiungere; guadagna invece la libertà civile e la proprietà di quanto possiede. - (Rousseau, Il Contratto sociale Libro Primo). Ma perché questa contratto, questa formula, che risale al XVII secolo, era così importante da richiedere una difesa ad oltranza di fronte ad un’ideologia che la poteva minacciare? Perché sacrificare i valori di solidarietà, di equità, di uguaglianza di giustizia sociale, che in ultima analisi erano, pietre miliari sulla via di quel Bene stesso che la chiesa, almeno a parole, declamava di difendere? VanLag continuò la sua immersione nella storia e scoprì che prima della rivoluzione copernicana, quando cioè l’uomo si risvegliò bruscamente dal suo sogno di essere al centro dell’universo, a guidare l’uomo era il “diritto divino dei monarchi”. Il diritto divino dei re è una perifrasi che si riferisce alle dottrine politiche e religiose europee dell'assolutismo monarchico. Queste sono largamente, ma non esclusivamente, associate con l'epoca medioevale e basate sulla credenza di matrice cristiana dell'epoca, che un monarca dovesse il suo potere alla volontà di Dio, non a quella del popolo, del parlamento, dell'aristocrazia, o di ogni altra autorità, e che ogni tentativo di restringere i suoi poteri fosse un atto contrario alla volontà divina. (http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_divino_dei_re) Eccolo l’anello mancante, il nodo gordiano: - Il “contratto sociale" non era altro che la continuazione di quel “diritto divino” e quel “diritto divino” a sua volta era l’espressione di una potenza assoluta che governava il mondo, era cioè il frutto della “fede in Dio”. Il primato della fede sulla ragione. E, con questa continuità, la chiesa poteva continuare a dominare le coscienze umane. Questa luce di fondo nel conflitto tra comunisti e cattolici dava una dimensione del tutto nuova agli scontri politici in corso. Le due fazioni non si scontrano nel vuoto, ma nel bel mezzo di una guerra epocale tra quelli che credono che la Verità sia assoluta e quelli che credono che sia relativa. Quello che sfugge ai cattolici però è che in nome di una - Verità trascendente da raggiungere nel futuro - quello che ne fa le spese è il Bene – qui ed ora - che viene rimandato da-oggi-qui-sulla terra, a domani-nel-regno-dei-cieli e questo forse non è esattamente quello che un Dio padre buono farebbe per i suoi figli. Ultima modifica di VanLag : 18-10-2005 alle ore 23.00.23. |
19-10-2005, 10.00.39 | #4 | |
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