Citazione:
Messaggio originale inviato da Jack Sparrow
io non credo che tutto ciò sia casuale;
forse davvero abbiamo una duplice natura:
- il nostro lato più naturale e istintivo (il dionisiaco, l'anima concupiscibile, la volontà, la passione), quello che ci spinge verso i piaceri del corpo (come mangiare o amare, ma anche verso la competizione)
- il nostro lato razionale e spirituale (l'anima razionale, l'apollineo, la nolontà), quello che ci porta al piacere intellettuale (lo studio, l'ascesi o l'amore platonico)
credo anche che probabilmente la felicità si raggiunge con una perfetta fusione dei due lati, mentre le sofferenze nascono quando questi entrano in conflitto (o quando si fallisce "dal primo lato")
credo inoltre che sia il secondo a distinguerci dal resto della natura;
è forse l'autocoscienza stessa?
voi che ne pensate??
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Io penso che, esaminando il nostro cervello, le due metà di cui è composto presiedono una l'istintività e l'altra la razionalità...
La nostra natura è duplice, ma pensandoci bene tutto o quasi in natura è duplice... e le due metà fanno l'intero...
Il nostro cervello possiede un immenso potenziale creativo: elaborando i dati provenienti dall'esterno, dal mondo che ci circonda, riesce e rielaborarli dal di dentro, dando loro una forma che trascende quella esterna, ricreando il mondo dal di dentro,
trasportandoli da un piano materiale a un piano spirituale, immateriale, facendo sì che evolvendo noi facciamo evolvere anche l'universo intorno a noi..., e questa facoltà del nostro cervello ci distingue dal resto della natura...
ma non credo che sia questa l'autocoscienza.
Io credo che l'autocoscienza sia l'interscambio tra la nostra parte istintuale e quella razionale, e come dici tu, se prevale una sull'altra non si può raggiungere l'equilibrio ossia la felicità....
Eppure osservando gli animali forse loro riescono molto meglio di noi a essere sereni e in pace con la natura, quante volte noi disturbati dai nostri stessi pensieri razionali non riusciamo a rilassarci completamente, essendo troppo occupati a inseguire i nostri pensieri, che se sarebbero più essenziali, eliminando tutti quelli di cui potremmo fare a meno, ci lascierebbero più spazio per vivere il mondo che ci circonda...
Il nostro lato istintuale troppe volte è soffocato da quello razionale...
Eppure uno completa l'altro, di ogni cosa ci sono due lati:
il maschile e il femminile, il positivo e negativo, il bianco e il nero,
il bene e il male, ecc. e uno non può esistere se non esiste l'altro...
E sono convinta che se la natura è duplice tutto questo non è un caso, ci vogliono due metà per fare un intero...
ci vogliono un uomo e una donna per creare una vita....
Sarà un caso???
E tornando a noi, una metà del cervello non può funzionare senza l'altra metà...
L'autocoscienza è l'uomo tutto intero, la parte razionale e quella istintiva, è questa la nostra peculiarità sulla natura.
Ciao