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Vecchio 27-05-2005, 14.43.46   #1
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
sulla fecondazione assistita e le problematiche connesse (per un confronto razionale)

Quanti interrogativi mi solleva questo referendum sulla fecondazione assistita!

Inizialmente, mi dicevo: l’embrione è una persona in potenza, eliminare un embrione è, di fatto, eliminare una persona, perché si elimina la possibilità, reale, che questo embrione si sviluppi in persona;

una nuova vita inizia, infatti, con l’embrione, dall’incontro di gamete femminile e maschile: quell’incontro è un inizio, l’inizio della strada della vita, strada che è percorso di progressiva maturazione: e forse, si dice che una strada inizia dove inizia, oppure che inizia qualche metro dopo?

L’embrione, quindi, è vita, al suo inizio, già iniziata, quindi vita, e la sua eliminazione corrisponderebbe ad omicidio.
E non sarebbe ammissibile, di conseguenza, eliminare embrioni.


Ma allora, anche i metodi contraccettivi (per non parlare dell’aborto), sono omicidi: in quanto eliminano la possibilità dell’incontro tra gameti, inizi di vita.

C’è una differenza però, tra coito e incontro di gameti che forma l’embrione: il coito è possibilità di vita-embrione, mentre l’embrione è già vita e possibilità di persona (“possibilità” perché non è detto che lo diventi, per motivi naturali innanzitutto).

Certo però che i metodi contraccettivi eliminano la possibilità che dal coito nasca un embrione, quindi sostanzialmente, così come eliminare un embrione è uccidere una persona, così eliminare la possibilità dell’embrione è uccidere la possibilità della persona e quindi uccidere la persona.
E volendo dedurre ulteriormente, uccidere una persona sarebbe commettere reato, oltre che contro la persona, anche contro tutta la sua discendenza possibile, quindi commettere un genocidio.

Ecco quindi che una posizione di tutela dell’embrione in quanto persona in potenza, porta come sua conseguenza, volendo mantenere una coerenza logica, la condanna, e dell’aborto ovviamente, e dei metodi contraccettivi.



Cosa nel 2005, pragmaticamente, utopica.
Però..

Però, non è detto che la tutela dell’embrione sia scelta conseguente alla considerazione dell’embrione come vita in potenza, e non è detto che, tutelando l’embrione, si sia costretti a sviluppare la logica sopradetta fino alle sue estreme conseguenze.

La tutela dell’embrione può essere finalizzata all’evitamento di oscuri destini per il genere umano.
È ovvio che quando parlo, in questo contesto, di tutela dell’embrione mi riferisco alle problematiche di ricerca scientifica connesse, e non tanto, in questo contesto, del desiderio di coppie sterili di procreare, che apre altri orizzonti psicologico-cultural-sociali.

Dico: la tutela dell’embrione, quindi impedire la ricerca scientifica, e la diagnosi pre-impianto, è una tutela dell’umanità dagli imprevedibili sviluppi dell’eugenetica ("eugenetica" :dal greco eugenetes, composto da eu- (“bene, buono”) e genos (“razza”), ovvero “buona razza”. L'eugenetica è quella disciplina che si occuperebbe del miglioramento della razza umana attraverso la manipolazione dei suoi geni o attraverso l'incrocio selettivo delle razze migliori).

Ora, i risvolti eugenetici della diagnosi reimpianto mi sembrano evidenti, allo stesso modo della mentalità eugenetica che presiede all’aborto terapeutico in caso di malformazioni del feto(un feto non "buono").

Senza far uso di molta fantasia, prevedo che, data un’iniziale applicazione della diagnosi pre-impianto volta ad appurare eventuali anomalie genetiche dell’embrione (che nel caso fossero scovate, comporterebbero l’eliminazione dell’embrione), si passerebbe, con l’aumentare e lo specificarsi delle conoscenze in materia di dna e geni, a selezionare gli individui migliori:

infatti, essendo già adesso questa, selezionante in nome della miglior salute, del "miglior" feto, la logica sottosa all’aborto terapeutico e alla diagnosi pre-impianto, non si tratterebbe altro che di un salto qualitativo, che sarebbe linearmente conseguente al raffinamento delle conoscenze: infatti, come per la logica umana è assolutamente razionale, potendo scegliere, scegliere che il proprio figlio sia sano, piuttosto che malato, così sarà ugualmente razionale, potendo scegliere, che il proprio figlio sia bello e intelligente, piuttosto che brutto e stupido.

Il no alla ricerca scientifica sull’embrione, e quindi la “tutela” in questo senso dell’embrione, sarebbe una tutela dell’umanità da questa prospettiva.

Mi sono dilungato molto, e pur avendo altro da dire, aspetto risposte per potersi confrontare e interagire.
r.rubin is offline  
Vecchio 27-05-2005, 15.04.24   #2
FalcoAntonio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-08-2002
Messaggi: 128
Esiste una gradualità del valore nel processo vitale.

Questo tuo intende essere il "proseguimento" al confronto iniziato altrove?
Ricordo che c'è una concezione non religiosa che, sinteticamente, chiamerei della gradualità del valore del processo vitale.

Sintetizzo: un embrione non ha lo stesso valore di un individuo già formato o già nato e, o già consapevole.
La questione referendaria riguarda un ambito di "necessità" molto limitato: la procreazione terapeutica; ed è finalizzata alla nascita di nuovi individui.
Allargarne gli ambiti fino a giungere al terrorismo dell'eugenetica è falso e strumentale.
Saluti


Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
Quanti interrogativi mi solleva questo referendum sulla fecondazione assistita!

Inizialmente, mi dicevo: l’embrione è una persona in potenza, eliminare un embrione è, di fatto, eliminare una persona, perché si elimina la possibilità, reale, che questo embrione si sviluppi in persona;

una nuova vita inizia, infatti, con l’embrione, dall’incontro di gamete femminile e maschile: quell’incontro è un inizio, l’inizio della strada della vita, strada che è percorso di progressiva maturazione: e forse, si dice che una strada inizia dove inizia, oppure che inizia qualche metro dopo?

L’embrione, quindi, è vita, al suo inizio, già iniziata, quindi vita, e la sua eliminazione corrisponderebbe ad omicidio.
E non sarebbe ammissibile, di conseguenza, eliminare embrioni.


Ma allora, anche i metodi contraccettivi (per non parlare dell’aborto), sono omicidi: in quanto eliminano la possibilità dell’incontro tra gameti, inizi di vita.

C’è una differenza però, tra coito e incontro di gameti che forma l’embrione: il coito è possibilità di vita-embrione, mentre l’embrione è già vita e possibilità di persona (“possibilità” perché non è detto che lo diventi, per motivi naturali innanzitutto).

Certo però che i metodi contraccettivi eliminano la possibilità che dal coito nasca un embrione, quindi sostanzialmente, così come eliminare un embrione è uccidere una persona, così eliminare la possibilità dell’embrione è uccidere la possibilità della persona e quindi uccidere la persona.
E volendo dedurre ulteriormente, uccidere una persona sarebbe commettere reato, oltre che contro la persona, anche contro tutta la sua discendenza possibile, quindi commettere un genocidio.

Ecco quindi che una posizione di tutela dell’embrione in quanto persona in potenza, porta come sua conseguenza, volendo mantenere una coerenza logica, la condanna, e dell’aborto ovviamente, e dei metodi contraccettivi.



Cosa nel 2005, pragmaticamente, utopica.
Però..

Però, non è detto che la tutela dell’embrione sia scelta conseguente alla considerazione dell’embrione come vita in potenza, e non è detto che, tutelando l’embrione, si sia costretti a sviluppare la logica sopradetta fino alle sue estreme conseguenze.

La tutela dell’embrione può essere finalizzata all’evitamento di oscuri destini per il genere umano.
È ovvio che quando parlo, in questo contesto, di tutela dell’embrione mi riferisco alle problematiche di ricerca scientifica connesse, e non tanto, in questo contesto, del desiderio di coppie sterili di procreare, che apre altri orizzonti psicologico-cultural-sociali.

Dico: la tutela dell’embrione, quindi impedire la ricerca scientifica, e la diagnosi pre-impianto, è una tutela dell’umanità dagli imprevedibili sviluppi dell’eugenetica ("eugenetica" :dal greco eugenetes, composto da eu- (“bene, buono”) e genos (“razza”), ovvero “buona razza”. L'eugenetica è quella disciplina che si occuperebbe del miglioramento della razza umana attraverso la manipolazione dei suoi geni o attraverso l'incrocio selettivo delle razze migliori).

Ora, i risvolti eugenetici della diagnosi reimpianto mi sembrano evidenti, allo stesso modo della mentalità eugenetica che presiede all’aborto terapeutico in caso di malformazioni del feto(un feto non "buono").

Senza far uso di molta fantasia, prevedo che, data un’iniziale applicazione della diagnosi pre-impianto volta ad appurare eventuali anomalie genetiche dell’embrione (che nel caso fossero scovate, comporterebbero l’eliminazione dell’embrione), si passerebbe, con l’aumentare e lo specificarsi delle conoscenze in materia di dna e geni, a selezionare gli individui migliori:

infatti, essendo già adesso questa, selezionante in nome della miglior salute, del "miglior" feto, la logica sottosa all’aborto terapeutico e alla diagnosi pre-impianto, non si tratterebbe altro che di un salto qualitativo, che sarebbe linearmente conseguente al raffinamento delle conoscenze: infatti, come per la logica umana è assolutamente razionale, potendo scegliere, scegliere che il proprio figlio sia sano, piuttosto che malato, così sarà ugualmente razionale, potendo scegliere, che il proprio figlio sia bello e intelligente, piuttosto che brutto e stupido.

Il no alla ricerca scientifica sull’embrione, e quindi la “tutela” in questo senso dell’embrione, sarebbe una tutela dell’umanità da questa prospettiva.

Mi sono dilungato molto, e pur avendo altro da dire, aspetto risposte per potersi confrontare e interagire.
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Vecchio 27-05-2005, 15.24.05   #3
r.rubin
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Re: Esiste una gradualità del valore nel processo vitale.

Citazione:
Messaggio originale inviato da FalcoAntonio
Sintetizzo: un embrione non ha lo stesso valore di un individuo già formato o già nato e, o già consapevole.
La questione referendaria riguarda un ambito di "necessità" molto limitato: la procreazione terapeutica; ed è finalizzata alla nascita di nuovi individui.
Allargarne gli ambiti fino a giungere al terrorismo dell'eugenetica è falso e strumentale.
Saluti

sì, ho aperto un nuovo 3d anche perchè quello che linki mi sembrava di portata più generale, tra assolutismo e relativismo, ecco, tutto qui.

come vedi, comunque, non sono affatto religioso.

su quello che tu giudichi "ambito di necessità molto limitato", non sono affatto d'accordo, e la motivazione è questa: tu affermi che il problema è circoscritto alla procreazione terapeutica da parte di coppie sterili, ma non in realtà implica numerosi altri ambiti di interesse più generale, come quello della ricerca scientifica.

infatti, questa è necessariamente implicata: se non limitiamo a 3 il numero di embrioni da impiantare, questo comporta la produzione di embrioni in sovrannumero, e questo diventa materiale per la ricerca (dovendo scegliere tra utilizzo e spreco, si sceglierà senz'altro utilizzo).

la diagnosi pre-impianto implica necessariamente appunto, la diagnosi preimpianto, e questa è eugenetica: mi sembra addirittura evidente.

se poi non vuoi discutere è un altro discorso, ma io ho motivato le mie posizioni in modo piuttosto logico, nessun terrorismo quindi, mentre, permettimi, la tua accusa di falsità mi sembra gratuita, in quanto non motivata, quindi, forse, preconcetta, cioè, dogmatica
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Vecchio 28-05-2005, 10.14.34   #4
r.rubin
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spero qualcuno intervenga in questa discussione che tocca i gangli etici dell'umanità.

io sono molto combattuto.
anche impedendo le ricerche in italia infatti gli scienziati salirebbero sul primo aereo per entrare nel primo dei tanti laboratori esteri in cui la ricerca è permessa, adirittura se non erro in qualche paese è stata realizzata la prima clonazione umana: si tratta della sostituzione del dna di un embrione, con il dna di una persona già persona.

il mondo è globale, i confini sono permeabili, una legislazione che abbia per oggetto l'umanità dovrebbe essere internazionale.
qui sta l'impotenza di frenare la ricerca.
certo, nulla è impossibile, però..

l'Italia sarebbe la mosca bianca.


sono molto dispiaciuto che qualcuno bolli, irrazionalmente, alcune ipotesi sul futuro come false. è ovvio che le ipotesi non sono certezze, ma ipotesi possibili sono ipotesi possibili, ed effetti indesiderabili illuminati da ipotesi possibili possono essere evitabili.

continuo quindi con le ipotesi, motivate razionalmente, e per nulla dogmatiche, che dei dogmi, per come sono fatto io, m'importa zero. infatti ho messo questo 3d in "filosofia", e non in "spiritualità".



l'aborto e l'eliminazione o l'utilizzo di embrioni, è giustificabile come atto non violento in base all'assenza di cosceinza e autocoscienza di embrione e feto.

un qualcosa senza autocoscienza non sa di esistere, non sente di esistere, e non sente nemmeno di iniziare a non esistere perchè morente. senza autocoscienza è sempre buio come la morte.

"uccidere" un feto o embrione non è quindi, propriamente, "uccidere", oppure lo è come l'uccidere una pianta.

questa è pure la motivazione che è sottesa all'espianto di organi.
la morte cerebrale, infatti, non è che totale incoscienza, e impossibilità di riprendere autocoscienza.

per la stessa logica quindi, sempre se non mi sbaglio nell'astrazione della logica stessa, essendo moralmente lecito utilizzare come oggetto, o eliminare, un qualcosa privo di autoscoscienza, sarebbe altrettanto lecito, in un futuro, produrre cloni privi di coscienza e autocoscienza, come magazzino di organi da espiantare nella persona di cui è clone in caso di necessità.

RIPETO CHE PARLO DI LOGICHE, su cui posso anche sbagliarmi dato che ho i miei limiti intellettivi, e di PREVISIONI IPOTETICHE COSTRUITE SULLE STESSE LOGICHE, che non sono cristiano, e non me ne frega di dogmi.
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Vecchio 28-05-2005, 17.50.59   #5
r.rubin
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<Creato embrione umano clonato è la prima volta in Gran Bretagna>

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=2557
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Vecchio 29-05-2005, 11.41.03   #6
r.rubin
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possibile che ci sia questa indifferenza???
sono sconsolato..
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Vecchio 29-05-2005, 20.06.16   #7
VanLag
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Messaggio originale inviato da r.rubin
possibile che ci sia questa indifferenza???
sono sconsolato..
Forse non è indifferenza..... bensì idee confuse, unite a mancanza di documentazione adeguata sull'oggetto del contendere ..... e magari anche l'effetto week-end.

..............parlo per me ovviamente.....

VanLag is offline  
Vecchio 30-05-2005, 11.47.57   #8
VanLag
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Re: sulla fecondazione assistita e le problematiche connesse (per un confronto razionale)

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Messaggio originale inviato da r.rubin
Inizialmente, mi dicevo: l’embrione è una persona in potenza, eliminare un embrione è, di fatto, eliminare una persona, perché si elimina la possibilità, reale, che questo embrione si sviluppi in persona;
Sulla fecondazione assistita……… (Il dilemma sulla legittimità di scegliere per altri).

Il dubbio è questo: - metti che io veda, come tè, nell’embrione fecondato, un qualche cosa di diverso e di più significativo, di un semplice inizio di vita, proprio perché ne vedo e ne penso il potenziale. Devo comunque essere cosciente che stò guardando, non il dato oggettivo, ma una mia proiezione. Cioè quel seme fecondato che diventerà foresta è nella mia visione non nella realtà, perché nella realtà c’è solo un seme fecondato, cioè qualche cosa di più simile ad un fagiolo che ad un essere umano compito.
Ma metti che io senta la mia visione come vera sopra ogni cosa. La domanda successiva è: - ho il diritto di imporre la mia visione a una coppia di genitori? – ed anche, - se la mia visione fosse solo il frutto di un mio sentire potrò mai perdonarmi di avere costretto altri a vivere secondo quello che a me sembrava giusto? –

Genericamente parlando, nelle scelte di bene e male che riguardano i singoli individui, (come aborto, eutanasia etc…) la mostruosità, più che nella scelta fatta, che può essere sbagliata, mi sembra generata dall’imposizione dall’esterno. Prendi l’eutanasia e pensa ad un “terzo” esterno che si arroga il diritto di costringere un malato terminale di cancro alle ossa, a vivere, senza nessun rispetto per la sua volontà, per il suo sentire, per il suo dolore, per la sua libertà e per le sue scelte.

P.S. Non so se sono in tema, (non sono sicuro di esserlo) ma se sono chiaro….. spero di si, posto l’altro pezzo che ho scritto sulla ricerca genetica in genere.

VanLag is offline  
Vecchio 30-05-2005, 12.11.24   #9
FalcoAntonio
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Messaggio originale inviato da r.rubin
spero qualcuno intervenga in questa discussione che tocca i gangli etici dell'umanità.
...

Non ho altro da aggiungere, se non la constatazione delle differenze di opinione profonde e radicali, tanto che mi pare inutile ribadire e continuare ad argomentare (almeno con te): non sto qui per convincere qualcuno.

Un saluto
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 30-05-2005, 12.45.02   #10
FalcoAntonio
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attenti a non essere capziosi o intelletualmente disonesti...

La legge italiana soggetta a referendum riguarda (ribadisco)
la procreazione terapeutica; ed è finalizzata alla nascita di nuovi individui limitatamente alle coppie sterili.
Perché gli oppositori parlano d'altro?
Ripeto banalmente, è come se stessimo dissertando sull'opportunità di fabbricare coltelli, perché qualcuno potrebbe usarli per uccidere.

I problemi che vengono sollevati esistono a prescindere da una buona legge che aiuti le coppie infertili.

Anche se si vietasse in Italia (sede del Vaticano) qualsiasi tipo di "manipolazione" embrionale, ciò non fermerebbe il mondo...

Le proibizioni dogmatiche e irrazionali sono destinate a generare solamente ingiustizia, avversione, ostilità e "capitolazione finale".

Rimaniamo strettamente coerenti al tema della procreazione terapeutica, separandolo dalle degenerazioni reali e potenziali, ma anche da quelle strumentali.
Saluti


Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
<Creato embrione umano clonato è la prima volta in Gran Bretagna>

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=2557
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