Caro Fredric
è un po' di anni che leggo sempre con rinnovato interesse gli autori da te citati. Non so quanto approfonditamente tu li abbia letti, ma ciò che viene detto in quelle pagine è talmente radicale, che non solo è realmente faticoso assumerle costantemente come visione del mondo (e in questo Vattimo e la sua chiarezza e lucidità ci viengono molto incontro) ma è anche incalcolabile la qualità delle conseguenze nei confronti di tutto il nostro sapere.
Purtroppo essi si sono già trasformati da un po' di anni in Koinè, e ahimè godono di scarsa considerzione, sopratutto da parte della cosiddetta filosofia analitica. La difficoltà di interpretazione di questi autori, Heidegger e Nietzsche in particolare, rendono poco invitante per molti una loro approfondita lettura, con la triste conseguenza della ripresentazione stucchevole di aporie e questioni di vecchia data. Lo stratificarsi di pregiudizi storici fuorvianti e di interpretazioni cristallizzate, rendono inoltre difficile un approccio rilassato al loro pensiero.
Personalmente non sono mai uscito dalla visione del mondo che questi autori mi hanno impresso, e ho sempre trovato obiezioni e critiche per la maggior parte mute, parziali e spesso - come dire - "off topic", e questo con la massima onestà intellettuale che sono riuscito a concedermi.
Dunque, ben venga un invito alla lettura. D'altra parte potremmo dire, ne va proprio del "destino dell'essere".
Un saluto