Allora: i limiti del tractatus sono evidenti, e sono esattamente esplicitati, in modo così chiaro, da far rabbrividire.
Il calcolo proposizionale proposto da W. è limpido, e crea una linea netta di demarcazione tra ciò che il linguaggio può e deve dire, e ciò di cui deve tacere.
La logica, matematica o filosofica, si occupa della corrispondenza tra algebra e realtà, e si basa sull'osservazione che , gardacaso, le strutture logiche astratte generate dalla teoria degli insiemi sono consistenti con l'immagine del modo che i nostrio occhi ci offrono.
esiste una corrispondenza biunivoca tra alcune strutture algebriche e l'immagine della realtà. Questo è un dato di fatto. E non è discutibile. Quello che è discutibile è la natura ed il senso di questa constatazione.
Questo problema è diventato ulteriormente più pressante da quando la fisica moderna si è affidata, ancor prima di ogni esperimento, alla struttura logico-matematica delle proprie teorie, trovandone validazioni sperimentali a posteriori.
Il lavoro della logica è quello della formalizzazione della struttura di senso
che sta attorno a noi. Questo lavoro non è banale, e soprattutto non è ancora finito.
Citazione:
Messaggio originale inviato da odos
Una sola domanda:
Ma esattamente che cosa vorreste arrivare a conoscere utilizzando questi concetti?
Se mi dite: una corrispondenza biunivoca tra mondo e algebra, semplicemente me ne vado.
Se mi dite la realtá, beh allora il discorso si fa lungo.
Vorrei capire le intenzioni che spingono ad un domandare di questo tipo. Sarebbe tutto piú chiaro. Che cosa si cerca di scoprire? So che c'é un' intenzione alle spalle: si tratta di esplicitarla.
Sono convinto che sia possibile trovare ottime ragioni da pensare, anche se non si legge un libro di filosofia.
Ciao!!
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