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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
29-10-2015, 22.37.35 | #4 |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Filosofia Etica Dell'economia E Della Finanza
Il discorso è interessante, ma complesso.
Forse bisognerebbe partire dal significato del denaro come mezzo per facilitare lo scambio di beni effettivi. Se ci si mantenesse in questo ambito il discorso finanziario perderebbe di qualsiasi senso. Ma, peraltro la moneta ha fin dall'inizio posseduto un valore intrinseco, oggettuale. Paradossalmente solo oggi il denaro. ridotto a un bit virtuale, potrebbe venire considerato come una pura convenzione di scambio, una sorta di promessa di un bene effettivo che nella stragrande maggioranza dei casi è del tutto inesistente pur nelle conduzioni di sovrapproduzione in cui la tecnologia ci obbliga a operare per cui il gioco finanziario non fa che moltiplicare a dismisura l'illusione che questa promessa sia reale, poi ce ne accorgiamo nei momenti di crisi economica di tutte le illusioni che un gioco finanziario del tutto virtuale ci procura e sono dolori. Ciò che cresce è solo l'enormità della promessa che si moltiplica su se stessa come in un sogno, ma è una promessa che potrà sempre meno essere mantenuta. |
30-10-2015, 06.38.37 | #5 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-08-2014
Messaggi: 162
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Riferimento: Filosofia Etica Dell'economia E Della Finanza
Citazione:
A mio avviso, il ragionamento vendita BTP > acquisto vettura > reddito concessionario, non regge. Ed infatti, seguendo lo stesso ragionamento, anche se io commetto un furto o una truffa, e poi, col ricavato, mi ci compro un'auto, contribuisco comunque a generare ricchezza per la concessionaria che vende l'auto e poi, via via, a tutta la filiera produttiva dell'auto fino agli operai che l'hanno costruita (ed in parte è effettivamente così). Ma io intendevo considerare l'operazione "plusvalenza" in sè stessa, sotto un profilo "etico"...non quello che fa, poi, chi ne ha tratto un guadagno. E, ovviamente, mi riferivo precipuamente alle "plusvalenze speculative" (come meglio spiegato nelle note del mio corollario), e, soprattutto, come giustamente scrive Sariputra, al terribile vizio, ormai radicato, di comprare non con propri capitali, ma bensì indebitandosi. Anche quella, in fondo, è spesso una sorta di indiretta "speculazione"; perchè, ad esempio, io contraggo un mutuo sperando di lucrare sulla differenza di valore che l'immobile acquisterà nel tempo (ma con i rischi "economici" che la recente esplosione della bolla speculativa immobiliare USA ci ha ben fatto vedere)! Al riguardo, Sariputra sviluppa egregiamente l'argomento (vizio di fare debiti), con le cui conclusioni concordo pienamente; e, cioè, che l'economia reale così ne vede pochi di quei soldi e soprattutto a tassi di interesse ben al di sopra di quelli che le stesse banche pagano alle varie banche centrali per parcheggiare la loro liquidità. Mi astengo dal commentare, perchè condivido, parola per parola, quanto Sariputra scrive al riguardo. |
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30-10-2015, 06.57.55 | #6 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-08-2014
Messaggi: 162
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Riferimento: Filosofia Etica Dell'economia E Della Finanza
Citazione:
Maral ha ragione: il discorso è interessante, ma molto complesso. Io, per ragioni di spazio, ho semplificato al massimo il mio intervento iniziale...in attesa di un eventuale sviluppo del dibattito. Ed ha anche ragione, quando osserva che bisognerebbe partire dal significato del denaro come mezzo per facilitare lo scambio di beni effettivi; e condivido tutto quello che dice dopo. Vorrei aggiungere solo un piccolo corollario. Quando, nella preistoria, l'economia era di puro scambio, gli operatori economici avevano una "consapevolezza" diretta e palpabile del valore del sinallagma: permutando quattro pecore con una mucca, ci si rendeva ben conto, "de visu", della transazione in atto (guardando in bocca alle bestie). Quando entrarono in circolazione le prime monete d'oro e d'argento, tale "consapevolezza" si attenuò; ma, avendo comunque tale denaro un valore "intrinseco", essa permaneva ancora. Con le monete di metallo vile, e la carta moneta, tale "coscienza" economica si affievolì ancora di più; e vieppù con le carte di credito. Già da oggi, poi, per virtualizzare maggiormente i pagamenti, si può addirittura usare uno smartphone al posto delle carte di credito Nel prossimo futuro, quando il denaro diverrà del tutto virtuale (e-wallet), temo che la consapevolezza economica originaria, svanirà quasi del tutto. Chi vivrà, vedrà quello che succede. |
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30-10-2015, 11.31.34 | #7 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: Filosofia Etica Dell'economia E Della Finanza
Citazione:
Come sicuramente sai da poco hanno inserito anche il reddito prodotto da prostituzione, traffico di droghe nel calcolo del PIL complessivo del paese. E' chiaro che anche la battona paga un affitto, compra "ammenicoli" vari adatti allo scopo, ecc. e così pure il drogato fa girare contante. Sono redditi pure quelli e creano ricchezza. Lascio a voi dare una valutazione etica su questo. Quando lavoravo mi stupivo sempre che gli ordinativi più grossi di bomboniere provenissero dal profondo Sud dell'Italia e che venissero quasi sempre pagati "in nero". La nostra ditta lavorava alla grande ma mi chiedevo dove la gente trovava tutti quei soldi visto la valutazione di zone poco sviluppate rispetto al Nord e di povertà diffusa. Alla fine , a me veniva pagato uno stipendio e questo generava un reddito personale "in regola" con la legge... L'illegalità si trasformava in legalità. Potere del denaro... |
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30-10-2015, 15.40.56 | #8 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-08-2014
Messaggi: 162
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Riferimento: Filosofia Etica Dell'economia E Della Finanza
Citazione:
Certo che lo sapevo! Per questo Renzi, dopo l'inserimento dei redditi in questione nel PIL, ha potuto gridare all'inizio del "nuovo miracolo economico"; ed invero, quanto a produttività criminale, a noi Italiani -modestamente- non ci batte nessuno!!! Ma, per restare al nostro tema, io parlavo di "eticità dell'economia" in senso, per così dire, molto "particolare" e "peculiare"...e non "generale". Ed infatti, lo sfruttamento della prostituzione, ed il traffico della droga (oltre ad essere dei reati), sono molto più eticamente disdicevoli del "giocare in borsa"; però, sotto un peculiare profilo di etica "strettamente economica" (capiamoci bene), è esattamente il contrario. Ed infatti: a) La prostituzione (ed il suo sfruttamento, che, un tempo, era appannaggio dello Stato), in effetti, sotto un profilo strettamente economico, comporta uno scambio di vantaggi reciproci (1); denaro in cambio di servizi (sessuali). b) Anche il traffico di droga in effetti, sotto un profilo strettamente economico, comporta uno scambio di vantaggi reciproci; denaro in cambio di merce (illegale). Per cui, sotto il profilo "etico-economico", si tratta comunque di "attività produttive", che accrescono la ricchezza della Nazione, e, nel contempo, "avvantaggiano" reciprocamente le parti in causa (2). Diversamente, sotto il profilo "etico-economico", la speculazione in borsa (soprattutto sui "futures", o "al ribasso"), non è una "attività produttiva", che possa in qualche modo aumentare la ricchezza della Nazione, nè, nel contempo, "avvantaggiare" reciprocamente le parti in causa; perchè la ricchezza economica globale resta la stessa (a parte le "bolle" meramente finanziarie), e, per quanto concerne i singoli operatori, come al poker o alla roulette, uno vince, mentre l'altro perde. Per cui, non c'è vantaggio reciproco (etica economica)...come invece c'è, nelle attività di produzione di servizi e di beni, legali o meno che siano. E questo spiega per quale ragione, il fatturato di prostituzione e droga sia stato inserito nel PIL (3), mentre quello delle vincite in borsa no. NOTE (1) Tanto è vero che, l'avvenuto pagamento di una prostituta, costituisce tutt'oggi l'adempimento di una "obbligazione naturale"; per cui, per legge, non si possono più chiedere i soldi indietro. Peraltro, quando tale attività era legale, la Cassazione sancì che la gestione di un bordello, rientrava nel "reddito di impresa", mentre le prostitute indipendenti, venivano considerate titolari di un "reddito di lavoro autonomo". (2) Ammesso che di vantaggio si possa parlare. (3) Anche se la cosa mi lascia moralmente alquanto perplesso. |
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31-10-2015, 07.22.34 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Filosofia Etica Dell'economia E Della Finanza
Citazione:
Beh, dopo le recenti eccellentissime prestazioni germaniche avrei qualche dubbio! |
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01-11-2015, 07.22.52 | #10 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-08-2014
Messaggi: 162
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Riferimento: Filosofia Etica Dell'economia E Della Finanza
Citazione:
E' vero. Però, pare che il "device" per alterare le emissioni dei gas, sia stato realizzato ad Avellino; e di lì rivenduto sottobanco (ma con sovrapprezzo) alla Volkswagen (1). Se fosse vero, il primato resterebbe a noi. Speriamo bene! |
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