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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
19-10-2010, 20.39.37 | #3 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: il concetto di entita' e' realmente paradossale?
Citazione:
Averto pero' che non noi abbaimo elaborato la logica dell'universo ..ma l'universo ha strutturato la nostra logica ed l'insieme di concetti che essa sostiene. Le entità che percepiamo attorno a noi, pur diversissime, non possono uscire dai limiti dei nostri concetti di conocenza e coerenza poichè altrimenti diverrebbero incongruenti e ci accorgaremmo dalla loro falsità. E' la stessa questione di quando i fisici ci parlano di un mondo a 4 dimensioni e noi ne vediamo solo 3 ...la querta la percepiamo poichè passa il tempo...(oramai abolito!) ma quando s'inventano un mondo a 11 o 44 dimensioni come possiamo percepirlo? ...solo nei calcoli lo possiamo rappresentare... idem per un paradosso che ci pone in situazioni diverse da quello attraverso le quali la evoluzione ci ha strutturato...a specchio! ...per me è il male assoluto! Infatti la così detta realtà conoscibile e l'unica che abbiamo conosciuto nell'ambito dei nostri sensi e dalla nostra immaginazione ed a suo confronto e specchio si è costruita nei millenni la nostra struttura cerebrale che a tale realtà ha dovuto adattarsi. l'inconoscibile è tale poichè nemmenno attraverso le protesi che la scienza inventa, ammesso che esista, non è percepibile Il paradosso vorrebbe rompere tutta questa corispondenza: è male! In un diverso mondo con logica analoga a quella prospettata questo gioco di palline...o della sola pallina, parrebbe normale..poichè così saremmo strutturati ...è tutto quello che posso dire ...per ora! Citazione:
Ma veramente, e non so se a questo alludi, noi viventi siamo un esempio di continua sostituzione di palline (cellule) pur conservando intatta la nostra sensazione di identità ed, entro certi limiti, anche di apparenza. Infatti le nostre cellule continuamente muoiono e continuamente sono sostituite da cellule nuove in un continuo gioco di palline, anche senza supporto, che sfuggono e ritornano...mantenedo il blocco centrale apparentemente fermo...fino alla fine...improvvida. Forse, in questa realtà, non siamo poi così lontani dal paradosso! Spero di fare meglio la prossima volta. |
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20-10-2010, 20.03.15 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-08-2010
Messaggi: 107
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Riferimento: il concetto di entita' e' realmente paradossale?
Scusate, non è per rompere le palline ...
anche se la domanda di Andrea è interessante per la sua possibile estensione a casi più complessi come l'entità dell'Esser-Ci, mi riallaccio ad una lettura che consiglio a tutti: "Nati per credere" che, muovendo dalla contrapposizione delle teorie dell'evoluzionismo e del creazionismo, arriva ad affrontare la percezione distinta che abbiamo fin dalla nascita tra gli oggetti animati e inanimati. Perciò la provocazione iniziale. Vedere 5 palline come un'unica entità piuttosto che come 5 entità separate, è una questione di punti di vista, ma un essere umano non visto nella sua interezza giustifica in alcuni casi sospetti di patologie schizoidi ... Piuttosto mi risulta eccezionalmente inconcepibile e foriero di assoluto sconforto il passaggio dallo stato animato a quello inanimato, detto più semplicemente morte. Credo che questo sia il nostro cruccio principale a livello esistenziale. Come è possibile, giustificabile e definibile il confine spazio-temporale tra ciò che è animato e ciò che non lo è ? |
22-10-2010, 22.23.30 | #5 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: il concetto di entita' e' realmente paradossale?
...Dubbio sembra riferirsi al paradosso di Zenone..., ma io intendevo concentrare la vostra attenzione sul concetto di permanenza dimensionale ( che puo' essere anche intesa come permanenza spaziotemporale) dell'entita' oggettuale dei fenomeni fisici, che diventa identita' proprio nel momento in cui detta entita' ripete continuamente se' stessa all'interno di una certa dimensione; ebbene, questo concetto monolitico di entita' pare abbia dei limiti nel momento in cui constatiamo che noi stessi manteniamo la nostra identita' a prescindere dall'unione e dal fluire attraverso di noi delle entita' o forme fisiche elementari che ci compongono ( siano questi particelle, quantita' di energia, o qualsiasi altra forma concettuale materializzabile in fisica); gli stessi oggetti della natura sembrano emergere da una sorta di regola astratta con cui si avvicendano gli elementi che li compongono, e non paiono semplicemente riducibili ad una somma di entita' elementari; pare cioe' che un' entita' fisica non sia una semplice somma di altre entita' a cui essa puo' essere ridotta, ma , cosa ancor piu' singolare, pare non sia nemmeno logicamente concepibile come un semplice emergere di proprieta' indipendenti dalla natura dei suoi componenti elementari; nell'esempio della fila di palline, questa mantiene la propria identita' a prescindere dalle singole entita' delle palline che si avvicendano al suo interno, e anche considerando inizialmente la fila come composta da una singola pallina, questa sembra paradossalmente mantenere la propria identita' a prescindere da se' stessa, cioe' da tutte le palline che, una per volta, le conferiscono identita' nel tempo e nello spazio; la pallina e' identitariamente sempre la stessa anche se rappresentata nel tempo e nello spazio da palline ogni volta e a loro volta identitariamente diverse; e' come se l'identita' e cio' che ad essa da' sostanza fossero distinguibili nella logica, ma indistinguibili fisicamente nello spazio e nel tempo; nell'esempio delle sferette, la sfera nuova che scaccia la vecchia, non va semplicemente a rimpiazzare un luogo ed un tempo, ma sembra prendere in consegna dalla vecchia, per cosi' dire, il testimone di un'identita' distinta da entrambe , la sfera che va e quella che viene si scambiano l'identita' di quella che rimane ,e che rimane distinta sia dall'una che dall'altra.
...e' come se l'identita' delle cose, noi compresi, travalicasse cio' che fenomenicamente la rappresenta nel reale osservabile e concepibile. |