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19-07-2010, 14.52.40 | #23 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
Citazione:
Sì, ma non perché si dovesse ringraziare qualche metafisico principio di "causa", ma solo perché già tante volte accendendo il fuoco (ma cosa usavano? c'erano già i fiammiferi?) l'acqua si era messa a bollire ... |
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19-07-2010, 22.32.46 | #24 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
Citazione:
...E il tacchino di Russell era certo che il padrone lo avrebbe accudito e nutrito a profusione anche la mattina del giorno di Natale, com' era avvenuto durante il corso del suo ultimo anno..., ma cio' non avvenne per lui in quel triste giorno di Natale. |
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19-07-2010, 22.58.35 | #25 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
Citazione:
... se invece avesse studiato un po' di metafisica avrebbe capito che cosa lo aspettava ed avrebbe programmato la fuga |
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21-07-2010, 12.00.19 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2009
Messaggi: 164
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
la sicurezza nella causa-effetto a mio parere è sbagliata, pure credere che se metto il caffè sul fuoco e quello viene su è una certezza soggettiva e non oggettiva, perchè per quanto succeda 1 milione di volte si e 1 no ( si rompe qualcosa ) inoltre faccio notare che, ad esempio, se ti scordi di metterci l'acqua e non te ne accorgi, la tua aspettativa per quel caffè non cambia ( ovvero aspetti quegli x minuti confidando nella riuscita, quando poi non succede ).
a riprova di ciò: nessuno si aspetta di uscire di casa la mattina e venire falciato da un auto, ma qualcuno è morto così. in una logica oggettiva ( es. 2+2=4 ) ciò in cui si crede non viene smentito perché fa parte di una logica a priori dall'applicazione: in una logica a posteriori, la sicurezza in qualsiasi cosa è sempre soggettiva. bisognerebbe sempre lasciare al futuro un margine d'errore assoluto ed irriducibile se si vuole essere realisti; le ottiche da 100% vanno bene in laboratorio, non nella vita. almeno a mio parere. |
21-07-2010, 17.08.16 | #27 | |||
Ospite abituale
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Messaggi: 2,009
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
Citazione:
Sicuramente quei principi della filosofia prima che Aristotele enunciò erano il frutto di un processo di induzione. Aristotele era stato uno studioso della natura, un fisico, prima che un meta-fisico. Il rapporto causa-effetto è talmente evidente ed universale che anche un bambino fa la stessa induzione ad un certo momento del suo sviluppo mentale. (Una notazione psicologica sottostante l'atteggiamento di chi tenta di mettere in dubbio la relazione causa-effetto è forse il desiderio del rigetto di ogni responsabilità morale ) Citazione:
Citazione:
Anche il tacchino, sa per esperienza che ad un a certa causa corrisponde un certo effetto altrimenti sarebbe incapace di nutrirsi, di difendersi da eventuali predatori ecc. ecc.. Nel caso pre-natalizio la sua ignoranza è di ordine predittivo, non ignoranza del principio di causa-effetto ... e come potrebbe prevedere la volontà del suo rosticciere. Anche se avesse conosciuto a memoria i testi di Aristotele non gli avrebbe giovato a scamparla. Probabilmente qualche attimo prima di essere afferrato dal suo predatore ha tentato di scappare ben consapevole che quella presa avrebbe portato un effetto sgradevole...e in quel momento probabibilmente è stato anche predittivo. Quando entra in gioco la volontà interviene un evento "incommensurabile" perchè la volonta degli altri anche quella dello stesso tacchino non si può conoscere. La causa di un atto della volontà in se stesso, cioè da parte di chi la esercita, invece può essere conosciuta. |
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21-07-2010, 19.43.40 | #28 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
Citazione:
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22-07-2010, 21.20.10 | #29 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2009
Messaggi: 164
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
Citazione:
la matematica per me è una terra sconosciuta quindi ti prendo sulla parola volevo anche rettificare qualcosa che ho scritto nell'altro post: esso vale per quel che riguarda il soggetto, riguardo la realtà oggettiva ossia meccanica sono d'accordo con la validità del principio di causa-effetto, ma quel che intendevo è che tanto è qualcosa che come "certezza" rimane in laboratorio e quindi è utile solo a livelli scientifici di conoscenza, non generali di applicazione ( troppi fattori da prendere in considerazione ) |
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23-07-2010, 12.29.45 | #30 |
Ospite abituale
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Messaggi: 486
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Riferimento: Ripensare il principio di causalita' ?
Vorrei aggiungere un contributo a questa interessante discussione.
Per praticità lo ripartirò in punti. 1) Occorre ricordare che il nesso di causalità è solo un caso particolare della più generale categoria della relazione tra eventi. Due o più oggetti-eventi possono anche correlarsi in un nesso disgiuntivo, come ad esempio la penna e il mio cellulare che poggiano entrambi sulla scrivania, ma non stanno tra loro in alcuna relazione causale. Oppure il fiore e il frutto, laddove quest'ultimo inerisce al primo, ma non può dirsi che sia da quello causato. 2) Ne consegue che il determinarsi di oggetti-eventi da altri oggetti-eventi mette capo, in primo luogo, ad un'attività specifica della ragione ordinatrice e della coscienza la quale consiste, prima di ogni possibile relazione, nell' individuare oggetti-eventi nel complesso di una totalità altrimenti magmatica. 3) Risulta ovvio, pertanto, che è impossibile prescindere da coordinazioni spazio-temporali nell'atto stesso di porre una relazione tra enti, poichè gli enti stessi per essere individuati come tali debbono collocarsi entro coordinazioni del tutto: e tali coordinazioni noi le chiamiamo spazio e tempo o, meglio, punteggiature del continuum spazio-temporale. 4) Ciò non toglie, ovviamente, che tale continuum possa essere imperfetto oppure mal definito e che determinati fenomeni non si collochino facilmente, o non si possano affatto collocare nello spaziotempo di Minkowsky. 5) Alludo, ovviamente, alla fenomenologia che si raccoglie negli osservabili della meccanica quantistica, ma non soltanto. La maggior parte delle attività di coscienza soffre delle stesse problematiche di individuazione. 6) L'atto del riconoscere un'intera sinfonia, che dura un'ora in media in una esecuzione standard, dall'ascolto di un breve passaggio di pochi secondi, è un fenomeno che ha una collocazione incerta e indefinita dentro l'unica dimensione temporale. Il ricordo spontaneo, alla Proust, che mi riporta un'atmosfera complessa ed un umore autentico di un momento lontano della mia esistenza, contrasta in modo paradossale col fatto che, a quel tempo, non ero certamente consapevole di tale atmosfera e di tale umore: esattamente come, adesso, io non sono conscio del colore emotivo che possiede per me l'insieme di tinte che compone questo istante... Vi saluto e attendo ulteriori spunti. |