complessita'
Credo che la complessita' possa riaccendere la sempiterna questione del realismo metafisico,mettendo in questione il primato del soggetto trascendentale nella conoscenza del reale.Infatti complessita' significa impredicibilita', cioe' "esuberanza" del reale rispetto ai nostri schemi concettuali. Il reale "sfugge" ad una comprensione meccanicistica, per riproporre la aristotelica causa finale.Ogni sistema naturale agisce in vista di un fine, non e' geometrico.Secondo voi si puo' parlare di una Natura ordinata gerarchicamente, dove ogni livello detta i fini del precedente, dove pero' non esiste un metalivello conclusivo che chiude il sistema (nessun sistema pu' chiudersi in se stesso, come ci insegna Godel), se non ad un livello trascendente, metafisico? In altre parole- non vi pare che si riapra il problema della necessita' dell'esistenza di Dio, per fondare la necessita' causale del mondo fisico? Scusatemi se ho accavallato gli argomenti in modo poco ordinato. Prometto di essere piu' chiaro in seguito! Ciao a tutti
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