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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-05-2008, 20.52.01 | #3 | |||||||||
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Meriti e fedi
Citazione:
Veramente l'altrui giudizio è più affidabile del mio giudizio circa cosa sono in questo momento. Perchè l'osservatore è esterno rispetto al sistema inerziale di riferimento, cioè dell'oggetto da giudicare, Io. Diversi osservatori possono darmi un'idea decisamente più affidabile di cosa io sono in questo momento, ovvero di "come sono". La mia forma attuale nell'esistente. Se voglio sapere cosa sono, ovvero la mia volontà, che è la vera conoscenza di sè, allora solo io posso saperlo scavando nel profondo. Citazione:
Infatti, perchè trarre giudizi sull'essere nostro a partire da giudizi esterni è trarre Qualità dalla Quantità il che è assurdo, tradisce l'essere e porta al livellamento della personalità. Gli altri ci conoscono non per ciò che siamo ma per quanto siamo rispetto certi parametri. Ad es. siamo più o meno simpatici, più o meno socievoli e così via. Citazione:
Ti ricordo che Gesù ha detto: perdonate ai vostri nemici perchè se amate solo chi vi fa del bene che merito ne avete? Quello lo fanno già i pagani. La fede è sempre vincolata a un fare, o norma morale. Quindi il merito con la sola fede non esiste. Infatti la fede senza le opere è vana (S.Giacomo apostolo). Citazione:
Qui sei in contraddizione, e questo è importante. Se prima dicevi che la conoscenza che possiamo ottenere di noi stessi (cosa siamo, cosa vogliamo) è falsificata in pratica dal giudizio esterno allo stesso modo la conoscenza della verità è falsificata dalla conoscenza di dati assolutamente esteriori, incerti e mai definitivi che vengono dalle scienze. Se dici che la fede in Dio limita fino anegare la conoscenza del mio essere allora affermi che la conoscenza del tuo essere puoi ottenerla solo dalle scenze che studiano il mondo esterno. Non si vede perchè allora la scienza che altre persone hanno di te dovrebbe limitare o negare la conoscenza del tuo essere! Anzi dovresti ammettere di poter conoscere te stesso solo da una scienza rigorosamente statistica facendo accurati e frequenti sondaggi su campioni di conoscenti per decidere cosa fare... Citazione:
No. Caso mai è l'evoluzione che è il frutto della fede del bambino nei genitori! Perchè se è chiaro che dato che essendo esperienza dei genitori che tale fede è efficace viene coltivata è anche chiaro che l'evoluzione ha bisogno di questo a-priori altrimenti potrebbe anche farne a meno e si sarebbe data altri a-priori. La fede è un dato rafforzato dall'evoluzione ma non originato. Altrimenti ammetteremmo che la natura fa cose non indispensabili il che è assurdo. Citazione:
Questo è quello che io definisco il delirio di onnipotenza dell'ego. L'Autorità non serve alla conoscenza serve al fare. Spesso prima di arrivare a una conoscenza ci occorre una soluzione pratica. L'autorità funge da vigile quando una necessità di dare una risposta incalza regola il semaforo e ci costringe a operare. O è l'autorità esterna o siamo noi con la nostra autorità a farlo. L'idea che il Super-io freudiano sia una sovrastruttura marxianamente rimovibile dalla storia dell'individuo è il delirio dell'ego. Il frutto della filosofia soggettivista che pone dubbi si tutto quanto esterno al sè. Da qui la crisi dell'uomo occidentale. Citazione:
L'importante non è quanto siamo capaci a discernere ma quanto siamo efficienti a risolvere i problemi. La guida di chi è più esperto è un evidente vantaggio. l'Uomo ha costruito il suo successo biologico sulla capacità di trasformare le esperienze in dati trasmissibili col linguaggio, ovvero coi simboli. L'idea di Dio quindi è un magazzino di esperienza. Citazione:
Infatti non essendoci continuità tra Dio e mondo, non siamo marionette, c'è il libero arbitrio e la fede è un merito perchè non è passiva visione. Il costo della libertà però è il male. Citazione:
Non è che il giiudice divino fa le cose per un motivo o per un altro. Le fa e basta perchè è causa efficiente di se stesso. Se avesse uno scopo Dio avrebbe anche un limite, il che è assurdo. Se fosse in continuità cmq con il mondo non ci sarebbe alcun merito. |
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07-05-2008, 16.26.51 | #4 | |||
weird dreams
Data registrazione: 22-05-2005
Messaggi: 483
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Riferimento: Meriti e fedi
Citazione:
Non so con quale intento, ma tu sembri alludere all’ormai palesemente falso dualismo cartesiano. In quel pezzo volevo evidenziare la fallacia dell’idea che possa esistere un tale “giudice divino” che ci dà delle “dritte”, in quanto l’esistenza di questo giudice è in antitesi con l’esperienza. (E non intendo che è in antitesi con la nostra esperienza ma con la possibilità che ci sia esperienza in assoluto). (Forse non mi ero spigato molto chiaramente). Ma proviamo una variante un po’ più complessa della stessa ipotesi. Ipotizziamo nuovamente l’esistenza di tale divino giudice che ci da i consigli guida sul comportamento più meritevole per ogni situazione, ma questa volta dividiamo in due categorie le persone alle quali i consigli sono diretti: i fedeli che credono di trovare il merito seguendo i consigli del divino e i non fedeli che credono di poter trovare merito solo nella propria comprensione. I fedeli li ho già discussi prima, concludendo che la loro esperienza sarebbe superflua e dunque non avrebbero motivo di esistere. (Vale a dire che l’esistenza dei fedeli è incompatibile con l’esistenza del giudice divino). Gli unici esseri che potrebbero dunque esistere sarebbero non fedeli; ma questi ultimi avrebbero molto meno interesse sulla “la retta via” di quanto ne avrebbero se questa fosse celata dal mistero (come effettivamente è). Per loro sarebbe un po’ come dover risolvere un problema matematico di cui hanno già la soluzione (che gli è stata indicata dal divino); ma dovrebbero risolverlo nel modo in cui lo avrebbero risolto se non avessero già la soluzione! Cioè dovrebbero riuscire ad ignorare completamente ciò che già sanno perché quello che già sanno ostacola una loro più profonda comprensione. Ergo un tale giudice del bene e del male sarebbe l'incarnazione del paradossale e ostacolerebbe la comprensione, e quindi il merito, di tutti gli individui possibili. Una vera iattura! Citazione:
Se vuoi riprovare… |
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07-05-2008, 18.05.35 | #5 | ||
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Meriti e fedi
Citazione:
E' un argomentazione basata tutta sull'assoluto dell'Essere non sul piano dell'Esistere (o divenire). Voglio dire, la fede dei fedeli nella vita reale (esistere) non è affatto superflua, poichè essi credono a qualcosa di cui non hanno prove concrete. Di qui il merito. La fede non è visione. Infatti i santi in Paradiso non hanno fede. Hanno la visione e la fede non serve più. Il secondo problema dei non fedeli mi pare sia quello della conoscenza. In realtà i non fedeli in Paradiso non avrebbero una piena conoscenza di Dio. Infatti gli angeli pur essendo molto vicini a Dio non lo conoscono completamente. Il beneficio per i fedeli, in non fedeli e gli angeli è la contemplazione. Una contemplazione tanto più vicina a Dio tanto più è il loro grado di perfezione. Può essere pensato come all'estasi della contemplazione della pura bellezza. Citazione:
Il concetto era che l'onere della prova, della non esistenza di Dio, spetta all'ateo. come al monoteista è spettato di convincere il politeista. così come al religioso politeista è spettato convincere il mago preistorico. Altro concetto è che se il relativista pensasse non secondo, "vero o falso" ma secondo "serve o non serve" non avrebbe alcun contrasto pratico col credente. |
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07-05-2008, 18.15.38 | #6 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Meriti e fedi
Citazione:
Non è sapere della mente,o concetti memorizzati,ma un esperire ciò che già E' da sempre,poichè la sua radice non è figlia del tempo. Ma chi sono costoro che così si dispongono? Uomini di fede,credenti un dogma o di un Giudice, oppure atei che credono di voler sapere (e invece son solo dei credenti mascherati..degli illusi credenti della mente..)? ...unica vera barriera verso l'Ignoto.. Oppure chi sono? ..Mi sa che forse è tempo che tolga le tende..comincio a blaterare da solo nel vuoto.. |
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07-05-2008, 18.17.27 | #7 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Meriti e fedi
Citazione:
Dio ho dato una risposta pensando di essere nel Topic de "l'onere della prova". Se tu dici che gli altri non ti permettono di conoscere te stesso perchè limitano il tuo essere prendendo decisioni al posto tuo e poi dici che allo stesso modo la fede in Dio limita il tuo essere ed è meglio affidarsi alle scienze. le scienze sono sempre esterne all'individuo quindi se non ti fidi del giudizio altrui non ti fidi nemmeno delle scienze. Evidentemente se non cogli il problema il tuo è un puro soggettivismo. Se ho capito bene quello che hai detto. |
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