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Vecchio 31-01-2008, 15.45.42   #1
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Dio per il pensiero greco ed il Signore nella concezione scritturale

Quando si parla di Dio, nella cultura corrente si fa riferimento al Dio elaborato dalla filosofia greca ed anche da una teologia cattolica e cristiana in genere che ha assunto le categorie greche che ben si prestavano ad una visione teocentrica. Assai diverso è il Signore delle Scritture ebraico-cristiane.



Non so se questo 3d debba stare nella sezione filosofica o in quella spirituale.
Mi affido al giudizio dei moderatori.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 01-02-2008, 16.06.38   #2
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Dio per il pensiero greco ed il Signore nella concezione scritturale

Nella Bibbia tradotta in italiano il nome Dio compare 4504 volte.
Dio connesso alla radice indoeuropea div luminoso, celeste.

Nelle religioni popolari gli Dei sono sempre concepiti come esseri umani.
Le concezioni antropomorfiche sono giudicate con disprezzo, come una malattia infantile...insomma una ingenuità.
Credo invece che la "saggezza popolare" ed istintiva abbia sempre fatto centro, a differenza della "saggezza colta" che ha finito per immaginare un Dio surreale od astratto, incomprensibile nella sua impassibilità....i cui attributi sembrano incompatibili con la realtà del mondo.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 01-02-2008, 20.01.31   #3
Eretiko
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
Riferimento: Dio per il pensiero greco ed il Signore nella concezione scritturale

Ciao

non è che abbia tanto capito la differenza tra il dio del pensiero greco e il signore delle scritture come da te espressa. Se poi ti riferisci al fatto di quanto abbia influito la cultura greca in particolare sul cristianesimo allora ti seguo, tanto che è molto difficile, per me, trovare una continuità tra nuovo ed antico testamento, e tale problema se lo pose anche Marcione (che vedeva nel dio dell' at un dio negativo opposto a quello positivo del vangelo da lui propagandato).
Sulla saggezza popolare ho qualche dubbio: rischia di trasformarsi in superstizione.
Eretiko is offline  
Vecchio 02-02-2008, 07.27.42   #4
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Dio per il pensiero greco ed il Signore nella concezione scritturale

Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Ciao

non è che abbia tanto capito la differenza tra il dio del pensiero greco e il signore delle scritture come da te espressa. Se poi ti riferisci al fatto di quanto abbia influito la cultura greca in particolare sul cristianesimo allora ti seguo, tanto che è molto difficile, per me, trovare una continuità tra nuovo ed antico testamento, e tale problema se lo pose anche Marcione (che vedeva nel dio dell' at un dio negativo opposto a quello positivo del vangelo da lui propagandato).
Sulla saggezza popolare ho qualche dubbio: rischia di trasformarsi in superstizione.

Ciao

Facciamo un esempio, quello dell'impassibilità di Dio. Questa virtù mutuata sia dall'epicureismo che dallo stoicismo non si concilia proprio con l'atteggiamento di Cristo e neppure con quello del Padre.
Il Padre di Cristo agisce nella storia mentre il Dio della filosofia è indifferente a quanto succede nel mondo, è fuori dal tempo e dallo spazio... vive in un "iperuranio" concettuale.

La conciliazione del dio veterotestamentario con quello che si rivela nel NT si capisce bene alla luce della pedagogia progressiva di Dio. La rivelazione di Cristo avviene quando i tempi sono maturi. Dio cioè rimane sempre lo stesso ma è l'uomo che si fa di lui una opinione diversa relativamente alla propria maturità morale e intellettuale.
Questo progresso storico lo possiamo constatare in ogni attività dell'uomo.
(I diritti universali dell'uomo, per esempio, sarebbero stati improponibili, diciamo tremila anni fa).

Il problema del Dio veterotestamentario
Giorgiosan is offline  

 



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