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10-05-2006, 13.04.02 | #1 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
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Mutamenti climatici: l'Italia vista dal CNR
ROMA - Estati italiane sempre più bollenti, con 3-5 gradi in più; precipitazioni più rare con un calo di acqua piovana estiva fino a 50 millimetri ma sempre più violente; rischi concreti di desertificazione nel mezzogiorno; frane e dissesto; 33 zone costiere a rischio inondazione, come la Versilia.
Questa l'emergenza clima in Italia secondo l'Istituto sull' Inquinamento Atmosferico del Cnr che, nel volume "Kyoto e dintorni. I cambiamenti climatici come problema globale" curato dal ricercatore dell'Istituto, Antonello Pasini, per la prima volta, fa il punto sui cambiamenti climatici osservati e previsti sul nostro Paese. Il volume verrà presentato domani a Roma e, secondo le anticipazioni, il quadro che ne emerge non è rassicurante. In particolare, l'aumento di temperatura riscontrato a livello globale nell'ultimo secolo si è verificato anche in Italia (oltre 1 grado in più negli ultimi 140 anni, nel caso di Roma) e avrà un ulteriore incremento nel trentennio 2071-2100, con aumenti particolarmente accentuati nelle estati, quando si stimano 3-5 gradi in più. La 'bella stagione' di questa fine del secolo rischia di essere come quella del famigerato 2003. A livello europeo, invece, le modificazioni delle correnti oceaniche nell'Atlantico fanno prospettare un raffreddamento delle nazioni nord-occidentali nel prossimo futuro, con il possibile risultato di un'Europa climaticamente spaccata in due. A livello globale, a causa del riscaldamento atmosferico, il livello medio del mare si innalzerà (da 15 a 90 cm. In particolare, per l'Italia, concomitanti fenomeni geologici di abbassamento delle coste, pur se di pochi millimetri ogni anno, portano a stimare 33 zone costiere a rischio di inondazione nel corso di questo secolo. Tra queste, la Versilia, varie zone del Tirreno come la Piana di Fondi, tutto il territorio costiero che va da Rimini a Monfalcone. "I cambiamenti climatici - sottolinea Pasini - sono un problema globale ma gli impatti dei cambiamenti sulla vita di tutti i giorni, avvengono ad una scala più ridotta, dove le caratteristiche locali di territorio, vegetazione, animali possono modificare pesantemente i trend generali". E così si apprende che il regime delle precipitazioni estive é mutato negli ultimi 30 anni: un calo caratterizzato da diminuzione delle piogge di intensità medio-bassa e aumento di quelle di maggiore intensità, soprattutto nel Centro-Sud. I risultati dei modelli regionali confermano questa tendenza per il futuro, cioé precipitazioni più rare (circa mezzo millimetro in meno al giorno rispetto alla media estiva, per un totale di circa 40-50 mm. in meno nella stagione), ma più violente, con alcune zone del Sud che dovranno affrontare problemi di approvvigionamento idrico e rischi concreti di desertificazione, frane e dissesto del territorio. Il volume sull'Italia e i guasti del clima è edito da Franco Angeli e realizzato con il contributo di Operandi-Fondazione British American Tobacco Italia Onlus e raccoglie i contributi di alcuni tra i massimi esperti di Enti come CNR, ENEA, Columbia University, NASA, Università La Sapienza, Università di Lecce, APAT. "Il problema dei cambiamenti climatici interessa anche i non esperti - conferma Alessandro Adotti, vice presidente di Operandi Fondazione BAT - siamo consapevoli, come fondazione, che contribuire alla diffusione della cultura scientifica significa garantire sviluppo, produttività e competitività: valori in cui crediamo fortemente". http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/...443241146.html |
10-05-2006, 16.54.51 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
CONCORDO! Giuro che l'anno scorso ho sentito per TV qualcuno che affermava (con dati di fatto alla mano) che le precipitazioni piovose saranno sempre più intense....e dal 2003 in poi mi sembra sia proprio così...almeno da queste parti. Per risolvere il problema (della siccità o della troppa pioggia...dipende) a mio avviso sarebbe utile dapprima mettere in contatto chi afferma ciò e chi afferma il contrario in modo da avere un unico problema e non due in antitesi tra loro... |
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10-05-2006, 20.12.23 | #7 |
...cercatore...
Data registrazione: 15-03-2006
Messaggi: 604
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Bè qualcosa è successo al clima.
Un esempio? Se vi capita di passare per la Marmolada, guardate dove arriva il ghiacciaio oggi e poi confrontate con le foto di qualche decennio fa (dasta andare in un qualsiasi rifugio). La differenza è impressionante, e il ghiacciaio si è molto ridotto. |
10-05-2006, 20.20.50 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
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Citazione:
confermo: Nel 2004 e’ stato evidenziato che 84 ghiacciai europei su 91 si sono ridotti ed il piu' grande, quello svizzero di Altesch, si e' ritirato di 66 metri. La causa e' il surriscaldamento climatico, secondo uno studio dell'Accademia svizzera di Scienze Naturali http://www.meteorete.net/inevidenza/inevidenza.php Tanto che, per ovviare al problema, qualcuno ha cominciato a 'imballarli': Potrebbe sembrare un'opera di Cristo, famoso per i suoi “impacchettamenti”, ma in questo caso l'ispirazione artistica lascia il posto a considerazioni ben più pratiche. Un immenso telo ricopre ora il ghiacciaio svizzero del Gurschen, sopra Andermatt. Un intervento spettacolare, finanziato dalla società che gestisce gli impianti di risalita della regione per impedire lo scioglimento del ghiaccio e rendere quindi migliori le piste da sci http://www.ecplanet.com/canale/ecolo.../ecplanet.rxdf |
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11-05-2006, 14.45.05 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Citazione:
----------------- Io tendo ad essere d'accodo con Fabrizio. Non nego l'evidenza di prove fotografiche o statistiche, però non mi serve a niente angosciarmi per il futuro. Per evitare frane preferirei piantare piante sulle pendici dei colli e fare rispettare i piani regolatori. Per respirare meglio penso che sia opportuno lasciare a casa la macchina quando posso. Contro allergie e altra robaccia penso che sia saggio limitare al minimo l'uso di detersivi e lo spreco di acqua potabile, stare lontana da pesticidi e compagnia bella. So che questo mi farà vivere meglio nel presente e aumenta la probabilità di lasciare il pianeta in condizioni vivibili per chi verrà dopo di noi. Poi, i cambiamenti climatici ci sono stati...da che mondo è mondo e perché angosciarmi per fenomeni su cui non posso influire? |
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