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05-05-2006, 10.22.08 | #1 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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La Causa Centrale
LETTERA DALL’ EUROPA
Molti hanno evidenziato tanti malfunzionamenti del Bel Paese. Spesso a confronto colla U.E. Invece di continuare la lista degli aspetti negativi della società italiana, é venuto il momento di mettere il dito sulla causa centrale di tanti inconvenienti (lo faccio dopo lunga inchiesta). Ecco la sintesi del gigantesco problema: - la competizione globalizzata richiede alte efficienze perché un economia stia in piedi. Per ottenerle, ci vogliono parecchie condizioni. - l' Italiano medio non conosce le condizioni necessarie per essere efficiente. Il motivo per cui é divenuto altamente inefficiente: non ha quasi nessuna delle condizioni necessarie (la genialità, da sola, non serve più); - di tali condizioni necessarie, anche questa é importante: un patto sociale che funzioni. In Italia esso non esiste, é stato sostituito dall' anarchia. E l' anarchia é difficile esportarla.... La situazione sociale oggi: - gli Italiani, in grandissima maggioranza, non conoscono le cause primarie dei loro mali; - a causa di cio’, essi non sono in grado neanche di pensare alle misure correttive necessarie per far funzionare la società, per far ripartire l’ economia; - pertanto l’ unica chance che il Paese ha di evitare il terzo mondo é: usando anche le testimonianze di emigrati e grandi viaggiatori, fare un’ analisi oggettiva delle CAUSE del degrado sociale....Poi discutere le misure adeguate per europeizzare il Paese. Chi volesse vedere valutazioni o dettagli, sulla questione “incompatibilità fra società italiana e sviluppo economico”, li troverà su: http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/ Meglio sapere, vedere..... Se non sapessimo, allora la povertà arriverebbe da sola, in punta di piedi. Antonio Greco angrema@wanadoo.fr (analista delle cause del degrado, disponibile per una presentazione delle stesse) |
05-05-2006, 12.51.33 | #3 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
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RACCOMANDAZIONI
Ciao Visechi,
vista la diffusa ignoranza delle cause del degrado, ho concluso con quest' approccio: - inutile raccomandare soluzioni, se prima gli Italiani non si rendono conto di QUANTE COSE MANCANO in Italia; se non si rendono conto che la bassa qualità del lavoro é troppo diffusa.. - meglio mostrare nella prima fase cio' che manca, prima di partire colla seconda fase , che sarà: a) quali strumenti introdurre per saper gestire un Paese; b) quali strumenti negativi, che attivano il delinquere, é necessario eliminare; c) quali condizioni sociali son necessarire per far partire l' economia... Ma, siccome tu mi spingi ad essere chiaro dall' inizio, allora ti metto su questa discuss. una serie di analisi base (solo i titoli, da cercare sul sito); più le RACCOMANDAZIONI PER EUROPEIZZARE IL PAESE. Analisi di base: vedere i testi seguenti: "Pubblica Distruzione", "Metodi e risultati", "Complotto", "Competitività...","Colli di Bottiglia", "Evoluzioni-Tangentopoli", etc.. I siti sono: www.accademiaonline.net (cercare testi di Antonio Greco, argomento “società”) http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/ Ora di seguito, inizio colle Raccomandazioni . Sono tre testi, se reagite dopo il primo, arriveranno gli altri... L' Emigrato |
05-05-2006, 12.54.49 | #4 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
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EUROPEIZZARE L’ITALIA CON QUALCHE VALORE
Operazione “BACK TO BASIC” /Bozza-base di discussione
Obiettivo : aumentare la competitività del Paese. Perché il sistema Italia si avvicini, come efficenze e qualità di prodotti e servizi, agli altri Paesi della U.E., ci vorrà una reintroduzione di alcuni valori, che sono stati troppo spesso accantonati. Tali valori dovranno essere reintrodotti in moltissimi settori, là dove erano spariti. Un primo tentativo di listarli è riportato di sotto. Il concetto di base ne è : la promozione di tali valori, una volta proposta ( da chi ? un partito o un’associazione di cittadini preoccupati del futuro del Paese ?), dovrà essere discussa a livello nazionale. Con la collaborazioni dei più interessati : le categorie che chiedono competitività. Indi imposta con impegno e strumenti adeguati dalle autorità, dopo opportuna discussione, allo scopo di rendere l’economia italiana competitiva. Uno dei più importanti strumenti sarà l’uso nelle scuole di una nuova e adeguata pedagogia, che punti sui valori sotto elencati. Le resistenze che nasceranno saranno certamente legate al desiderio di conservare nicchie e fette di potere antiquate, che sono spesso fonte di strozzature per altri ( colli di bottiglia, li chiama Ciampi). Con determinazione esse potranno essere vinte. I VALORI [ da introdurre colla collaborazione della P.I. e di un comitato di cittadini attivi]. L’organizzazione ( e la programmazione ad essa collegata ) dovrà essere .introdotta ovunque non esista e divenire un valore primario, come lo é già negli altri Paesi della U.E. ; La chiarezza nella espressione orale e scritta va perseguita ovunque, specie ¨nelle scuole, ¨nelle leggi e regolamenti, ¨nei documenti ufficiali. Promuovere con insistenza la riflessione, che dovrà essere preferita rispetto alle .scelte intuitive. Soprattutto quando una decisione ha conseguenze di larga portata. Promuovere inoltre l’uso della logica e del realismo, i quali sono tanto più necessarii, quanto più un fenomeno complesso é soggetto a molte influenze, quando si hanno conseguenze sui costi e su risultati finali di un’attività. Contemporanea .promozione della conoscenza dei diritti da parte dei cittadini. Necessità di attuarli sempre e dovunque. a) NELLA SOCIETÀ TUTTA. La reintroduzione del senso di responsabilità, che già esiste come valore primario diffuso negli altri Paesi della U.E., dovrà essere promossa in tutta la società, incluse la scuola e la formazione alle professioni. Responsabilità del proprio operato e impegno sono valori intimamente legati. Perché la reintroduzione della responsabilità sia effettiva, ci vorrà oculatezza, buon senso, riflessione su modi e conseguenze del cambiamento. E impegno dei vertici. b) NEL SETTORE PUBBLICO. Introduzione dellaseria selezione della classe dirigente per merito ed esperienza, non più per allacci personali o di clans. Valutazione dell’operato delle persone fatta con realismo ed obiettività. Fine dell’.impunità. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- L' attuazione del programma suddetto (che sembra necessario ad un emigrato) non dovrebbe esser fatto "all ' italiana", ma con l' aiuto di emigrati..... CONSEGUENZE Dopo l’applicazione dei suddetti valori, con determinazione, rigore e impegno, di conseguenza tenderanno via via a diminuire/scomparire le incertezze, le zone grige nelle leggi, regolamenti, contratti, manuali, etc., che sono talvolta causa di strozzature. Diverranno rare le sopraffazioni dello stato sui cittadini. Le gestioni di enti pubblici ( ma vedi sotto ), di imprese, condominii, etc. potranno divenire più efficienti. L’affidabilità degli attori sociali ( che é una delle basi di una buona società ) andrà aumentando. Diminuirà col tempo il senso di sicurezza di piccoli e grandi VIPs e l’ impunità per i nullafacenti. Aumenterà la motivazione, le carriere dovranno dipendere dal merito e dall’impegno. Ritornerà il senso del dovere legato al ruolo ricoperto. Ritornerà anche l’impegno, l’obbligo di servire il cittadino. Alle poltrone sarà di nuovo legata la responsabilità del proprio operato, da privilegiare rispetto all’ uso del potere per scopi personali, che é oggi possibile. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SE [ invece ] NON RINNOVIAMO. Se non fosse deciso un rinnovamento simile, dovremmo riconoscere apertamente che non siamo capaci di applicare la costituzione (1) e le leggi per tutti i cittadini ( la divaricazione fra i sacri testi e la realtà ). --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- (1) In febbraio 04 il presidente del senato Pera riconosce, durante una conferenza a Parigi, che l’Italia non è riuscita ad applicare completamente la costituzione. Il sottoscritto gli ha allora chiesto in che misura è applicato il codice penale ( ho in mente dati preoccupanti forniti da D’Alema, allora premier, sulla questione ). La risposta di Pera non è sembrata soddisfacente. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (disponibile a collaborare, se esiste un' associazione che voglia discuterlo) |