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08-04-2006, 08.03.27 | #7 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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SI
Citazione:
Concordo con la tua appassionata difesa. Purtroppo noi tutti continuiamo a considerare il medico come il meccanico dell'auto, ma con tanta severità in più perché quell'auto è il nostro unico mezzo per attraversare la vita. Pretendiamo che sia onniscente. Pretendiamo che sia indovino. Pretendiamo che sia onnipotente. E magari non ci dispiacerebbe se fosse pure economico e non ci rubasse troppo tempo, ché abbiamo anche altre cose importanti da fare. No. Il medico è proprio come il meccanico dell'auto. E' uno che ha studiato e continua a studiare sempre per cercare di migliorare la sua professionalità, individuare esattamente il guasto e trovare il modo migliore per ripararlo. Qualche volta ci riesce, qualche volta no. E' nella natura delle cose. Naturalmente esistono anche meccanici disonesti, come esistono medici disonesti. Gli uni e gli altri vanno messi in galera. Quelli incapaci invece, medici o meccanici che siano, devono andare a spaccare le pietre. Auguri a tutti i malati di trovare il conforto giusto! |
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09-04-2006, 03.57.59 | #8 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Re: SI, ma con juicio
[quote]Messaggio originale inviato da Rudello
[b]Concordo con la tua appassionata difesa. Purtroppo noi tutti continuiamo a considerare il medico come il meccanico dell'auto, ma con tanta severità in più perché quell'auto è il nostro unico mezzo per attraversare la vita. Pretendiamo che sia onniscente. Pretendiamo che sia indovino. Pretendiamo che sia onnipotente. E magari non ci dispiacerebbe se fosse pure economico e non ci rubasse troppo tempo, ché abbiamo anche altre cose importanti da fare. No. Il medico è proprio come il meccanico dell'auto. E' uno che ha studiato e continua a studiare sempre per cercare di migliorare la sua professionalità, individuare esattamente il guasto e trovare il modo migliore per ripararlo. No, no. Il medico non è come il meccanico dell'auto. Parola di uno che da quasi venticinque anni esercita la professione, con spirito di servizio e, credo, da pochi anni, con aumentata passione. Non so nulla delle strane procedure delle "aziende" sanitarie: per mia fortuna, appartengo al numero, minimo, di medici che esercitano la loro professione in regime totalmente libero. Pare che, tolti i dentisti, siamo lo 0,7% dei medici italiani. Eppure, quando, otto anni fa, lasciai l'ospedale, vista l'oggettiva persecuzione cui eravamo sottoposti noi, medici con clientela ("scelti", cioè, dai malati), pensavo soltanto a impiegare il mio tempo per i mille interessi cfulturali che affollavano la mia mente. Non avrei mai pensato che, a otto anni da tale scelta, mi sarei trovato a lavorare assai più di prima ed in un modo così diverso. Guarda, amico Rudello, la medicina è un'arte: è assolutamente così, e sempre più, quanto più grande si fa la mia esperienza, mi accorgo di come l' "ingegno" diagnostico si faccia fine e di quanto la memoria si allei con l'oblio al fine di permettere all'intuito di precorrere i tempi di qualsiasi indagine strumentale. Come le dita si facciano duttili, come l'orecchio si affini, quanto l'osservazione si faccia quasi automaticamente attenta ed incisiva: come il tuo martelletto tocchi alla perfezione i punti precisi, nel modo più adeguato, come tale operare evochi quasi immediatamente "scenari" neurobiologici definiti e precisi. Tanto precisi e chiari che, non di rado, il riscontro strumentale risulta assai più dubbio delle tue conclusioni. E il tempo conferma la tua valutazione. Certo, a monte, vi fu uno studio durissimo, ma non condotto con minor dedizione di altri e di altre applicazioni. E, a valle, un'applicazione disciplinatissima, fondata sull'individuazione di buoni maestri, possibilmente onesti e impietosi, ma capaci di mortificarti quanto è giusto: perchè, io lo so, senza la capacità di accettare il proprio disvalore, non si impara nulla. E che grande maestra nella vita è la Medicina! Un'Arte che pretende sempre l'assoluta umiltà dei suoi adepti, instilla lo stesso atteggiamento in tutte le cose dell'esistenza. "Epochè" nel giudizio, cautela sempre, e umile attesa del decorso degli eventi: anche quando essi sembrano così ovvi e scontati. Ascolto e comprensione dell'uomo, e insieme "lettura" disincantata e spassionata del suo stesso "leggersi" e intendersi, al fine di avvolgere il senso del suo dolore in una "interpretazione". Per te che, certamente, conosci il greco antico, rimarco come il termine "diagnosi" sia remoto dal concetto inglese di "etichettatura". Tanto lontano da esso, da percepire come una effettiva, mostruosa, iperbole retorica l'intento ISTAT di "classificare" le ricorrenze diagnostiche come "casistiche". Beh... La vedo e, più ancora, la sento così. Ultima modifica di Weyl : 09-04-2006 alle ore 04.05.18. |
09-04-2006, 08.34.25 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-03-2006
Messaggi: 407
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Re: Re: SI, ma con juicio
[quote]Messaggio originale inviato da Weyl
[b] Citazione:
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09-04-2006, 10.24.30 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Citazione:
condivido pienamente ma.... la professione di medico è quella che tocca tutti più da vicino, e va sempre ricordato che se ciascuno di noi facesse il proprio lavoro al meglio del meglio di se stesso, il mondo non sarebbe quel che è oggi. Nel campo della salute ci sono tanti di quegli interessi economici e di prestigio e l'ammalato troppe volte diventa uno strumento da utilizzare e sfruttare a proprio piacimento. Pubblico o privato per me non fa più tanta differenza. Anni fa un ottimo dermatologo, a pagamento, diagnostica a mio marito una psoriasi e gli prescrive oltre ad una lunga lista di farmaci ed esami la ciclosporina, farmaco che si usa nei trapiantati. Dice che è un ottimo e risolutivo farmaco. Non ci avverte dei grossi rischi a cui si va incontro. Lo scopriamo per caso a nostre spese. Morale? mio marito da una salute perfetta conserva ancora dopo anni i danni di quel farmaco. E la psoriasi con quel farmaco si era aggravata. Sapete la soluzione? acqua di mare e sole. Guarito, o quasi. Quando ricompaiono le lesione andiamo al mare. Stupenda come medicina, vero? Ma se quel medico ci avesse rivelata il vero rimedio avrebbe perso tanti e tanti soldini. All'epoca, il tutto ci costò più di 2 milioni di lire, di cui 1 e mezzo al suddetto. Ma oltre agli orchi ci sono anche le fate. Ringrazio ancora oggi uno splendido medico che con estrema modestia salvò mio figlio. Aveva una neoformazione ad un occhio, dopo aver girato vari oculisti, sempre a pagamento, i quali ci avevano assicurato che non era niente di grave, anche se andava tolto. Trovammo, con l'aiuto del Cielo, un medico che si accorse dell'estrema gravità del caso e fece l'intervento in tre giorni. Ci disse che in questi casi l'immediatezza fa la differenza, che quel tipo di formazione cresce con una rapità incredibile. Persino i giorni facevano la differenza. Morale? non mi fido più di nessuno. Se mi fossi fidata di uno di quei tipi, avrei ucciso mio figlio. Nessuno è perfetto, lo so bene. Ma se qualche volta si smettesse di pensare sempre al lato economico le cose andrebbero molto meglio. Ciao Mary |
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