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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 07-04-2006, 14.03.32   #1
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Storie di ordinario malcostume….. (medico)

.......Può anche succedere che uno vada da un chirurgo per fare vedere l’esito degli esami alla cistifellea pensando all’operazione che dovrà fare e che questo, visitandolo, dica di sentire una grossa massa nell’intestino e gli prescriva la colonscopia.

(Massa all’intestino? – ma se c’è una cosa che mi ha sempre funzionato bene è proprio quello).

Può succedere che andando dal suo medico questo gli dica, senza neanche toccargli la pancia: - per adesso lasci perdere i calcoli e vada subito a fare la colonscopia. –

(la colonscopia è una esame doloroso ed anche pericoloso, tant’è che al paziente che deve sottoporsi, vengono somministrati dei sedativi, e che viene fatto firmare una liberatoria su eventuali incidenti).

Può succedere che questo accada proprio nel mese di marzo, che, guarda caso, è il mese della prevenzione del cancro colo-rettale, e che, questo qualcuno, iniziando a dubitare della serietà del sistema sanitario e dei suoi addetti, decida di fare una visita da un luminare, per capire se deve avere più paura del cancro oppure deve avere più paura dei dottori.

Può succedere che il luminare, molto onestamente, vista anche la parcella dovutagli, dica che lui sente al massimo un po’ di aderenze per l’appendicite, e che, tuttavia, vista anche l’età è bene che l’esame lo si faccia egualmente.

Può succedere che, il giorno dell’esame, (che deve essere preceduto da due giorni di preparazione di cui l’ultimo di completo digiuno), la macchina per fare l’esame si guasti e che venga riparata molto tardi, così tardi che, all’ultimo paziente, invece di venire somministrati i sedativi del caso, cosa che obbligherebbe il personale ad assisterlo dopo l’esame, venga somministrato un blando palliativo, facendogli così affrontare l'esame a mente lucida.

Puo’ anche succedere, alla fine dell’esame, quando si chiede quando si saprà l’esito della biopsia, di sentirsi dire che non ci sarà nessuna biopsia perché - il suo intestino è perfetto -

Se questo può succedere davvero, (ed è successo) nascono una serie di domande.
Che interessi ci sono dietro ad un esame che nulla motivava a fare e che anzi, ogni buon senso avrebbe sconsigliato di fare?
Costi delle macchine? Rimborsi per ogni esame fatto? Incentivi per ogni esame prescritto?
Inoltre...... tutto ciò vale la paura di avere qualche cosa di brutto indotta nel paziente e il disagio di un esame difficile e pure rischioso? Ed infine…… possiamo accettare che queste cose continuino a succedere?

Ultima cosa..... ma ci rendiamo conto che per ogni fregatura che diamo al nostro prossimo, paghiamo un prezzo altissimo in termini di perdita di fiducia, in termini di perdita di immagine, in termini di abbattimento della cultura?



P.S. chiedo scusa se vi ho ammorbato coi "fattacci miei"
VanLag is offline  
Vecchio 07-04-2006, 14.22.30   #2
Ish459
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Messaggi: 403
...e "meno male" che è andato tutto bene....

parli di un argomento veramente scottante che ha tante dimensioni negative... tu parli di un "eccesso di cura" ma poi c'è l'opposto...
le lunghe liste di attesa...
le "forzate" visite private....
da dove cominciamo?
Ish459 is offline  
Vecchio 07-04-2006, 23.09.35   #3
dana
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Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
Purtroppo il titolo è molto azzeccato, questo malcostume è ordinario, ci stupirebbe credo trovare un medico competente, che visita il paziente e ascolta i suoi sintomi, che fa le diagnosi e prescrive gli esami quando servono (ma non è questo che dovrebbe fare un medico?).

Credo che motivi di budget, di costi, di incentivi vari e aggiungo anche il timore di denunce da parte dei pazienti stiano inquinando molto il rapporto tra medico e paziente, che deve diventare tale di nome e di fatto (cioè deve avere molta pazienza).

Così si trova il medico che prescrive troppi esami (perchè non sa fare la diagnosi o per tutelarsi), e quello che non li prescrive quando servono (per risparmiare). Il mio medico per coprire le sue incapacità ama dire: "la medicina non è come la matematica".

Mi pare tra l'altro che alcuni medici siano senza rinnovo contrattuale da più di due anni.
E noto anche che stanno diffondendosi sempre più le coperture assicurative sanitarie, un nuovo business.
Ma rimane il fatto che la salute è un bene prezioso e i disservizi in questo ambito fanno più male di altri.

...con solidarietà
dana is offline  
Vecchio 07-04-2006, 23.48.02   #4
svirgola
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Rispondere senza frasi scontate é impossibile. Il medico é un esperto di medicine , piú che di malattie , dico questo perché vi sono medici che per acquisire fama , somministrano medicine da cavallo , se fanno bene é un cannone , se si muore.....si é tentato tutto il possibile....un cedimento.....e mille altre giustificazioni. Se si leggono le istruzioni all'uso delle medicine , si raddrizzano i capelli , queste sono le mani avanti delle casa farmaceutiche , i medici ti affidano a te stesso , i profitti si intrecciano , riconoscimenti ai medici curanti da parte dei centri per le analisi , dagli specialisti , dai farmacisti , dagli informatori medici , dalle case farmaceutiche , insomma si saputo anche dai becchini.....mamma mia quante persone interessate ad una carcassa , dicasi carcassa perché sino ai 40/50 del medico sai solo per sentito dire , ma poi , sei una carcassa utile per arricchire molti addetti ai lavori. Buon per te , Van , che tutto si é risolto cosí . Ciao.
svirgola is offline  
Vecchio 08-04-2006, 00.15.02   #5
Spaceboy
...cercatore...
 
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Data registrazione: 15-03-2006
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Può succedere che un esame non fatto per superficialità porti alla tomba una persona...

...può succedere che facendo un RX torace di routine si trovi una massa polmonare...

...può succedere che un semplice esame del sangue riveli una leucemia...

...può succedere che un tossico ti vomiti addosso in ambulanza...

...può succedere di beccarsi una denuncia per negligenza, imperizia o imprudenza...

...può succedere che dopo un percorso di studi e di tirocinio durissimi, siamo tutti degli idioti....

...può succedere che molti riducano o pensano che la professione medica sia un bel modo per arricchirsi...

...ma può anche succedere, qualche volta, di salvare la vita a qualcuno....

...e questo non si renderà mai conto di quello che hai fatto per lui...

Spaceboy is offline  
Vecchio 08-04-2006, 07.21.28   #6
svirgola
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Messaggi: 407
Citazione:
Messaggio originale inviato da Spaceboy
Può succedere che un esame non fatto per superficialità porti alla tomba una persona...

...può succedere che facendo un RX torace di routine si trovi una massa polmonare...

...può succedere che un semplice esame del sangue riveli una leucemia...

...può succedere che un tossico ti vomiti addosso in ambulanza...

...può succedere di beccarsi una denuncia per negligenza, imperizia o imprudenza...

...può succedere che dopo un percorso di studi e di tirocinio durissimi, siamo tutti degli idioti....

...può succedere che molti riducano o pensano che la professione medica sia un bel modo per arricchirsi...

...ma può anche succedere, qualche volta, di salvare la vita a qualcuno....

...e questo non si renderà mai conto di quello che hai fatto per lui...

Con Van , la critica non era per la totale squalificazione della professione medica ma nel suo insieme le negativitá a cui si puó andare incontro , certo dalla parte professionale hanno molto da rischiare , ma non temere , come in tutti gli aspetti sono professionisti accorti e intelligenti. Da parte mia ne ho due di fiducia , due specialisti seri e preparati , sono arrivato a loro come ad una corsa ad ostacoli , mi é andata bene , li stimo moltissimo , e spero di invecchiare con.....loro.
svirgola is offline  
Vecchio 08-04-2006, 08.03.27   #7
Lucio Musto
Rudello
 
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SI

Citazione:
Messaggio originale inviato da Spaceboy


...può succedere ...
....
...ma può anche succedere, qualche volta, di salvare la vita a qualcuno....

...e questo non si renderà mai conto di quello che hai fatto per lui...


Concordo con la tua appassionata difesa.

Purtroppo noi tutti continuiamo a considerare il medico come il meccanico dell'auto, ma con tanta severità in più perché quell'auto è il nostro unico mezzo per attraversare la vita.

Pretendiamo che sia onniscente.
Pretendiamo che sia indovino.
Pretendiamo che sia onnipotente.

E magari non ci dispiacerebbe se fosse pure economico e non ci rubasse troppo tempo, ché abbiamo anche altre cose importanti da fare.

No. Il medico è proprio come il meccanico dell'auto. E' uno che ha studiato e continua a studiare sempre per cercare di migliorare la sua professionalità, individuare esattamente il guasto e trovare il modo migliore per ripararlo.

Qualche volta ci riesce, qualche volta no. E' nella natura delle cose.

Naturalmente esistono anche meccanici disonesti, come esistono medici disonesti. Gli uni e gli altri vanno messi in galera.

Quelli incapaci invece, medici o meccanici che siano, devono andare a spaccare le pietre.


Auguri a tutti i malati di trovare il conforto giusto!
Lucio Musto is offline  
Vecchio 09-04-2006, 03.57.59   #8
Weyl
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Messaggi: 728
Re: SI, ma con juicio

[quote]Messaggio originale inviato da Rudello
[b]Concordo con la tua appassionata difesa.

Purtroppo noi tutti continuiamo a considerare il medico come il meccanico dell'auto, ma con tanta severità in più perché quell'auto è il nostro unico mezzo per attraversare la vita.

Pretendiamo che sia onniscente.
Pretendiamo che sia indovino.
Pretendiamo che sia onnipotente.

E magari non ci dispiacerebbe se fosse pure economico e non ci rubasse troppo tempo, ché abbiamo anche altre cose importanti da fare.

No. Il medico è proprio come il meccanico dell'auto. E' uno che ha studiato e continua a studiare sempre per cercare di migliorare la sua professionalità, individuare esattamente il guasto e trovare il modo migliore per ripararlo.











No, no. Il medico non è come il meccanico dell'auto.
Parola di uno che da quasi venticinque anni esercita la professione, con spirito di servizio e, credo, da pochi anni, con aumentata passione.
Non so nulla delle strane procedure delle "aziende" sanitarie: per mia fortuna, appartengo al numero, minimo, di medici che esercitano la loro professione in regime totalmente libero.
Pare che, tolti i dentisti, siamo lo 0,7% dei medici italiani.

Eppure, quando, otto anni fa, lasciai l'ospedale, vista l'oggettiva persecuzione cui eravamo sottoposti noi, medici con clientela ("scelti", cioè, dai malati), pensavo soltanto a impiegare il mio tempo per i mille interessi cfulturali che affollavano la mia mente.
Non avrei mai pensato che, a otto anni da tale scelta, mi sarei trovato a lavorare assai più di prima ed in un modo così diverso.

Guarda, amico Rudello, la medicina è un'arte: è assolutamente così, e sempre più, quanto più grande si fa la mia esperienza, mi accorgo di come l' "ingegno" diagnostico si faccia fine e di quanto la memoria si allei con l'oblio al fine di permettere all'intuito di precorrere i tempi di qualsiasi indagine strumentale.
Come le dita si facciano duttili, come l'orecchio si affini, quanto l'osservazione si faccia quasi automaticamente attenta ed incisiva: come il tuo martelletto tocchi alla perfezione i punti precisi, nel modo più adeguato, come tale operare evochi quasi immediatamente "scenari" neurobiologici definiti e precisi.
Tanto precisi e chiari che, non di rado, il riscontro strumentale risulta assai più dubbio delle tue conclusioni. E il tempo conferma la tua valutazione.

Certo, a monte, vi fu uno studio durissimo, ma non condotto con minor dedizione di altri e di altre applicazioni.
E, a valle, un'applicazione disciplinatissima, fondata sull'individuazione di buoni maestri, possibilmente onesti e impietosi, ma capaci di mortificarti quanto è giusto: perchè, io lo so, senza la capacità di accettare il proprio disvalore, non si impara nulla.

E che grande maestra nella vita è la Medicina!
Un'Arte che pretende sempre l'assoluta umiltà dei suoi adepti, instilla lo stesso atteggiamento in tutte le cose dell'esistenza.
"Epochè" nel giudizio, cautela sempre, e umile attesa del decorso degli eventi: anche quando essi sembrano così ovvi e scontati.
Ascolto e comprensione dell'uomo, e insieme "lettura" disincantata e spassionata del suo stesso "leggersi" e intendersi, al fine di avvolgere il senso del suo dolore in una "interpretazione".
Per te che, certamente, conosci il greco antico, rimarco come il termine "diagnosi" sia remoto dal concetto inglese di "etichettatura".
Tanto lontano da esso, da percepire come una effettiva, mostruosa, iperbole retorica l'intento ISTAT di "classificare" le ricorrenze diagnostiche come "casistiche".
Beh...
La vedo e, più ancora, la sento così.








Ultima modifica di Weyl : 09-04-2006 alle ore 04.05.18.
Weyl is offline  
Vecchio 09-04-2006, 08.34.25   #9
svirgola
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Messaggi: 407
Re: Re: SI, ma con juicio

[quote]Messaggio originale inviato da Weyl
[b]
Citazione:
Messaggio originale inviato da Rudello
Concordo con la tua appassionata difesa.

Purtroppo noi tutti continuiamo a considerare il medico come il meccanico dell'auto, ma con tanta severità in più perché quell'auto è il nostro unico mezzo per attraversare la vita.

Pretendiamo che sia onniscente.
Pretendiamo che sia indovino.
Pretendiamo che sia onnipotente.

E magari non ci dispiacerebbe se fosse pure economico e non ci rubasse troppo tempo, ché abbiamo anche altre cose importanti da fare.

No. Il medico è proprio come il meccanico dell'auto. E' uno che ha studiato e continua a studiare sempre per cercare di migliorare la sua professionalità, individuare esattamente il guasto e trovare il modo migliore per ripararlo.











No, no. Il medico non è come il meccanico dell'auto.
Parola di uno che da quasi venticinque anni esercita la professione, con spirito di servizio e, credo, da pochi anni, con aumentata passione.
Non so nulla delle strane procedure delle "aziende" sanitarie: per mia fortuna, appartengo al numero, minimo, di medici che esercitano la loro professione in regime totalmente libero.
Pare che, tolti i dentisti, siamo lo 0,7% dei medici italiani.

Eppure, quando, otto anni fa, lasciai l'ospedale, vista l'oggettiva persecuzione cui eravamo sottoposti noi, medici con clientela ("scelti", cioè, dai malati), pensavo soltanto a impiegare il mio tempo per i mille interessi cfulturali che affollavano la mia mente.
Non avrei mai pensato che, a otto anni da tale scelta, mi sarei trovato a lavorare assai più di prima ed in un modo così diverso.

Guarda, amico Rudello, la medicina è un'arte: è assolutamente così, e sempre più, quanto più grande si fa la mia esperienza, mi accorgo di come l' "ingegno" diagnostico si faccia fine e di quanto la memoria si allei con l'oblio al fine di permettere all'intuito di precorrere i tempi di qualsiasi indagine strumentale.
Come le dita si facciano duttili, come l'orecchio si affini, quanto l'osservazione si faccia quasi automaticamente attenta ed incisiva: come il tuo martelletto tocchi alla perfezione i punti precisi, nel modo più adeguato, come tale operare evochi quasi immediatamente "scenari" neurobiologici definiti e precisi.
Tanto precisi e chiari che, non di rado, il riscontro strumentale risulta assai più dubbio delle tue conclusioni. E il tempo conferma la tua valutazione.

Certo, a monte, vi fu uno studio durissimo, ma non condotto con minor dedizione di altri e di altre applicazioni.
E, a valle, un'applicazione disciplinatissima, fondata sull'individuazione di buoni maestri, possibilmente onesti e impietosi, ma capaci di mortificarti quanto è giusto: perchè, io lo so, senza la capacità di accettare il proprio disvalore, non si impara nulla.

E che grande maestra nella vita è la Medicina!
Un'Arte che pretende sempre l'assoluta umiltà dei suoi adepti, instilla lo stesso atteggiamento in tutte le cose dell'esistenza.
"Epochè" nel giudizio, cautela sempre, e umile attesa del decorso degli eventi: anche quando essi sembrano così ovvi e scontati.
Ascolto e comprensione dell'uomo, e insieme "lettura" disincantata e spassionata del suo stesso "leggersi" e intendersi, al fine di avvolgere il senso del suo dolore in una "interpretazione".
Per te che, certamente, conosci il greco antico, rimarco come il termine "diagnosi" sia remoto dal concetto inglese di "etichettatura".
Tanto lontano da esso, da percepire come una effettiva, mostruosa, iperbole retorica l'intento ISTAT di "classificare" le ricorrenze diagnostiche come "casistiche".
Beh...
La vedo e, più ancora, la sento così.
Beh! , Beh! , la vedi e la senti cosí tu , e come tu molti altri ai quali in omaggio mi levo il cappello!. Ma se é pur vero che chi ben incomincia é a metá dell'opera , é quindi anche vero che il lucro é agli inizi lo scopo della scelta della carriera. E se tanto mi da tanto alla fine otterremo un percorso che tutti percepiamo con i suoi pro i suoi contro. Poi se alla combinazione , lucro , carriera aggiungiamo l'umiltá e la passione , allora avremo , come in maggioranza , abbiamo? , cosí affermiamolo , buoni medici. Sino ad ora , nella mia vita conosco e frequento due primari , un dentista e una amica in medicina generale , vedo in loro pregi e pecche come il comunissimo meccanico o artigiano , pontificarne l'arte lo capisco , é peró un poco azzardato , o se vogliamo allora tutti siamo artisti della propria vita nel proprio lavoro , ma questa é un'altra cosa. Che poi psicanalisi , psicologia , appresi , facciano del medico una figura e un amico prezioso é un'altra cosa. Non ho amici avvocati , non ho amici politici , non riesco a dare loro stime per averne coltivato i piaceri dello stare in compagnia. Capisco VanLang , Rudello , e capisco Weyl , ma come sempre dalle parole é difficile capire , sono i fatti che.....edificano! Ciao.
svirgola is offline  
Vecchio 09-04-2006, 10.24.30   #10
Mary
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Spaceboy
Può succedere che un esame non fatto per superficialità porti alla tomba una persona...

...può succedere che facendo un RX torace di routine si trovi una massa polmonare...

...può succedere che un semplice esame del sangue riveli una leucemia...

...può succedere che un tossico ti vomiti addosso in ambulanza...

...può succedere di beccarsi una denuncia per negligenza, imperizia o imprudenza...

...può succedere che dopo un percorso di studi e di tirocinio durissimi, siamo tutti degli idioti....

...può succedere che molti riducano o pensano che la professione medica sia un bel modo per arricchirsi...

...ma può anche succedere, qualche volta, di salvare la vita a qualcuno....

...e questo non si renderà mai conto di quello che hai fatto per lui...


condivido pienamente ma....

la professione di medico è quella che tocca tutti più da vicino, e va sempre ricordato che se ciascuno di noi facesse il proprio lavoro al meglio del meglio di se stesso, il mondo non sarebbe quel che è oggi.

Nel campo della salute ci sono tanti di quegli interessi economici e di prestigio e l'ammalato troppe volte diventa uno strumento da utilizzare e sfruttare a proprio piacimento.

Pubblico o privato per me non fa più tanta differenza.
Anni fa un ottimo dermatologo, a pagamento, diagnostica a mio marito una psoriasi e gli prescrive oltre ad una lunga lista di farmaci ed esami la ciclosporina, farmaco che si usa nei trapiantati.
Dice che è un ottimo e risolutivo farmaco. Non ci avverte dei grossi rischi a cui si va incontro.

Lo scopriamo per caso a nostre spese. Morale? mio marito da una salute perfetta conserva ancora dopo anni i danni di quel farmaco.
E la psoriasi con quel farmaco si era aggravata.

Sapete la soluzione? acqua di mare e sole. Guarito, o quasi. Quando ricompaiono le lesione andiamo al mare. Stupenda come medicina, vero?

Ma se quel medico ci avesse rivelata il vero rimedio avrebbe perso tanti e tanti soldini. All'epoca, il tutto ci costò più di 2 milioni di lire, di cui 1 e mezzo al suddetto.

Ma oltre agli orchi ci sono anche le fate.
Ringrazio ancora oggi uno splendido medico che con estrema modestia salvò mio figlio.
Aveva una neoformazione ad un occhio, dopo aver girato vari oculisti, sempre a pagamento, i quali ci avevano assicurato che non era niente di grave, anche se andava tolto. Trovammo, con l'aiuto del Cielo, un medico che si accorse dell'estrema gravità del caso e fece l'intervento in tre giorni.
Ci disse che in questi casi l'immediatezza fa la differenza, che quel tipo di formazione cresce con una rapità incredibile. Persino i giorni facevano la differenza.

Morale? non mi fido più di nessuno.
Se mi fossi fidata di uno di quei tipi, avrei ucciso mio figlio.

Nessuno è perfetto, lo so bene.
Ma se qualche volta si smettesse di pensare sempre al lato economico le cose andrebbero molto meglio.

Ciao
Mary
Mary is offline  

 



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