Televisione.
La televisione è il nuovo Dio degli uomini e donne moderni.
Girate per le strade: la "gente" parla solo di ciò che dice la tv; si emoziona secondo la gradazione voluta dalla tv; la veritè quella proposta (o imposta) dalla tv.
é impressionante come le nostre menti siano ormai incapaci di pensare, di riflettere.
La "gente" discute di inezie; nessuno osa entrare in sè per ricercare il senso.
Siamo preda del divertissement pascaliano: ciechi verso il baratro tra frizzi e lazzi.
Bambinoni senza ragione, ignari di ciò che rende degna la vita d'essere vissuta.
Esperti nella ricerca del capo di moda, nella ricerca della migliore discoteca o agenzia viaggi: questa è la vita!
Che pena vedere vite intere spese tra shopping, Cogne, calcio, abbronzanti, tour operator, auguri scambiati per obbedienza ad un rito.
Chi ci ha ridotti così? Solo la tv? O la sfrenata voglia di essere noi stessi autori ed artefici del Senso?
Dimenticare che si è caduchi e per questo ignorare la nostra finitudine è razionale?
Farci creatori di Senso, staccarci da Dio, negarlo, vivere come l'equipaggio del Titanic (in festa verso la Fine) è un bene?
La tv come specchio del nostro misero tentativo di autonomia ontologica non ha già superato il limite del grottesco e del ridicolo?
L'uomo che si crea da solo non è forse latto più irrazionale della storia?
Come può la ragione spiegare e comprendere tutto, se essa non è artefice della realtà?
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