Occidente né club, né chiuso, né sovrano…

Vedere negatività nelle negazioni è comprensibile, ed anche ampiamente giustificato se nelle negatività il discorso si esaurisce. Completandolo opportunamente invece, è possibile che il no, il nero e il vuoto facciano da opportuno sfondo per il risplendere della speranza. Diciamo anche, allora:

… ma in feconda, spumeggiante fermentazione!

E come sa chi almeno una volta ha vendemmiato la sua uva, quello della fermentazione è momento magico, emozionante, vitale e delicato.
Migliore e meglio governata sarà stata la fermentazione migliore sarà il prodotto finito, più razzente il mosto, più splendente il vino.

Effettivamente, lo notiamo quotidianamente. Mai come oggi c’è inquietudine, nei nostri giovani; desiderio di apertura, ricerca di nuovi contatti, nuove conoscenze, nuove mistiche.

Con le barriere fisiche e politiche che rapidamente stanno svaporando all’urgenza di comunicazione globale e curiosità del diverso, con la scrittura che in fretta passa da fonetica a pittografica, il linguaggio e la musica tendenti a diventare demotici ed universali, perfino con le cure mediche e le abitudini alimentari che si vanno fondendo ed integrando, occorre riconoscere che il sobbollimento generale dell’umanità intera è lievito di una civiltà diversa e nuova, con mutati parametri di riferimento, e differenti valori morali e spirituali per noi oggi ancora difficilmente accettabili.

Tutt’altra cosa quindi che congreghe, gelosie e presunzione di verità preconcette!.
Queste erano nell’atteggiamento usuale (ed anche giustificato) di generazioni passate, che portiamo ancora nei ricordi d’infanzia, ma che punto si addice allea realtà sociale di oggi; ancor meno a quella ancora nebulosa di domani.

Sbagliato, ed anche pernicioso il trasmette o cercare di imporre ai nostri giovani quello “stile di vita”; non servirebbe. Nel migliore dei casi risulterebbe loro bizzarro ed incomprensibile, nel peggiore odioso e nemico.

Naturalmente non sarà facile, per genitori ed educatori adattarsi, perché occorre farlo in fretta. Ma è vitale comprendere il nuovo spirito delle cose.
Cominciando dal convincerci che parrocchia, sede del partito, discoteca e campo da gioco non sono ambiti reciprocamente inconciliabili, che bianchi, neri, rossi e gialli non sono vessilli dietro cui schierarsi l’un contro l’altro armati, che ebreo o cristiano o buddista o ateo non sono coccarde di appartenenza a contrade diverse in lotta alla conquista di un unico palio, ma tutte ricchezze diverse per un globale benessere, tutte succulente pietanze dello stesso sontuoso banchetto.

Nella misura in cui noi per primi riusciremo a penetrare questi concetti, per poi offrirli come patrimonio di esperienza alla generazioni futura, sopratutto da quale sarà l’esempio di vita che sapremo dare, dipenderà la buona riuscita di questa vendemmia, ed i nostri nipoti troveranno vino buono, o incerconito.

Cordialità

Rudello 3 marzo 2006 parole 431