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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 29-01-2006, 16.07.36   #11
Vaniglia
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
Messaggio originale inviato da Mr. Bean
Ogni essere vivente merita rispetto. Il rispetto non è qualcosa che si da come premio a chi riteniamo meritarlo. Il rispetto va dato a chiunque. Poi lo si potrà biasimare per qualche atto, parola o omissione, che non condividiamo, ma non dobbiamo mai mancare di rispetto.
Naturalmente occorre chiedersi cosa sia il rispetto.... e qui forse scopriremo che ognuno ha un suo modo tutto particolare di concepirlo. Secondo me significa trattarlo come trattiamo noi stessi, se non meglio.

Infatti...ognuno ha un suo modo di concepire il rispetto...per me puo' essere condivisibile che preti o suore possano vivere il sesso come lo viviamo noi...ma non e' codivisibile quando dopo un divorzio ti esonerano dai sacramenti se non dietro voto di castita' e sei costretta a rinunciare a tenere a battesimo tua nipote ...e' ridicolo e ipocrita..soprattuto quando sentiamo anche le violenze sessuali che i preti posso usare sui bambini dentro le scuole...




Vaniglia
Vaniglia is offline  
Vecchio 29-01-2006, 16.52.53   #12
Arco
Ospite
 
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 29
Re: Re: domanda

Citazione:
[i]L'Eros è una energia che non può essere negata., Origene si evirò pur di raggiungere un'alta forma di spiritualità perchè fortissima doveva essere anche in lui l'esigenza di sessualità.
Se non diamo ascolto ai nostri bisogni e li reprimiamo prima o poi come una pentola a pressione esploderano con le conseguenze del caso.
Si può anche arrivare a trasformare e a sublimare le stesse, ma
è un lavoro anche quello lungo e delicato e non tutti ci riescono. [/b]

Concordo con questa affermazione.
E credo, in generale, che chi vive una condizione di repressione, di condizionamenti, di emarginazione per quello che vorrebbe e non può....inevitabilmente prova sofferenza, una sofferenza il più delle volte sterile, che non è motore di cambiamento ma che crea le condizioni per azioni non conformi.
Senza arrivare a parlare delle aberrazioni di cui si legge a proposito di alcuni preti o clerici in genere, io credo che il rispetto verso le esigenze di tutti debba contribuire a cambiare alcune regole forse obsolete.
Senza nulla togliere alla spiritualità che esige esercizi rigorosi e allenamenti dell'anima per avvicinarsi alla perfezione, nel caso di chi ha una funzione di sostegno della comunità, come un parroco, un frate, che devono trovarsi vicini a situazioni di estrema semplicità, pur nella complessità implicita nell'essere vivi, credo non ci sia bisogno di una spiritualità di infinita tessitura.
Conosco personalmente giovani e bravi parroci, seri e rigorosi, con i quali laicamente, molto laicamente, collaboro per quello che mi chiedono, nello sprito della collaborazione universale fra simili...vedo che hanno proprio bisogno, a volte, con adulti consenzienti certamente, di mettere in atto comportamenti di ...come dire...seduttività, tesa, il più delle volte, alla creazione di rapporti interpersonali di vicinanza, di confidenza, di intimità.
Come potrbbe bastare a un giovane prete trentenne la dimensione mistica, la relazione con il divino, il solo rapporto di guida spirituale dei fedeli e non sentire la mancanza di una persona che ti ama, ti pensa per quello che sei, non perchè sei il suo prete.
Il mio parroco non resite: mi fa i complimenti, vedo che a volte ha voglia di parlare proprio con me, di scherzare...
Io non lo giudico, non mi scandalizzo, gli rispondo un po' a tono, giocando.
E' da anni così e non è mai andato oltre.
Arco is offline  

 



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