Citazione:
Messaggio originale inviato da Aristippo
Ma , sinceramente Antonio dal ministro Martino non è che io abbia così frequentemente sentito l'imminente o il graduale ritiro dall'Iraq...in altre parole non sono anni che lo dice.
E poi, se non ricordo male ha sempre detto che il ritiro dall'Iraq sarebbe stato preso in considerazione con il governo Iracheno. Quindi non mi sembra che sia andato lontano dale solite dichiarazioni.
Poi, non so voi, ma io viaggio molto, e le opere per modernizzare per esempio le autostrade io le sto vedendo e vedo i cantieri aperti ovunque. Quindi non credo che stiano facendo così male o stiano solo spendendo soldi per la difesa.
C'è da die, che un autostrada non si costruisce in 3 annni.
Idem per i treni, se li hanno ordinati, prima di essere costruiti passano in media 5 anni.
So che tutti noi vorremmo vedere per ogni promessa un risultato immediato, ma purtroppo non è così secondo me.
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E' vero, l'esimio Professore di Alta Economia Antonio Martino ha parlato molto raramente di ritirare le truppe.
Proprio per questo motivo ho messo un "punto" .
Quando scrivo:
<<Ma, siamo onesti: quanti anni sono che ripete questa frasetta?>> Ho saltato un [ "si..." ripete]; altrimenti non
avrei messo il punto.
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Vorrei aggiungere invece che intorno al 20 giugno 2005, Mentre in Europa c’èra preoccupazione per i reali problemi economici da risolvere , e dalla Corte dei Conti italiana si sentiva affermare che occorreva fare una “Manovra Bis”, una voce atipica, fuori del coro emergeva come il sole all’alba (!)
Era la dichiarazione dell’illustre professore d’alta economia Ministro Antonio Martino, che, riferendosi alle varie “guerre di beneficenza” affermava: <<Il fallimento non è una possibilità; significherebbe caos e violenza>>. Egli aggiunse: <<In Afghanistan resteremo un DECENNIO>>; poi proseguì: <<Anche in Iraq dobbiamo prepararci ad una missione di lungo periodo>>
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L’esimio Ministro credeva sino a giugno 2005 che il popolo italiano ed europeo non ci avrebbe rimesso con le varie partenze in terre belliche, ma i cittadini, ieri come oggi, capiscono e sanno che la nostra economia è come quella degli Stati Uniti o dell’Inghilterra . E' noto che siamo di fronte ad un “Poli-Vietnam” e, accorgersene prima che sia troppo tardi, è saggia cosa.
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Per la seconda risposta:
Riflettiamo sui lavori che si sarebbero dovuti fare in italia sulle centrali nucleari o, come minimo sulla costruzione di infrastrutture capaci di apportare energia elettrica alla nostra nazione senza ricorrere altrove.
Inoltre: è strano che appena cadono quattro gocce in più straripano i fiumi? C'è qualcuno che si dovrebbe interessare di questo problema, ma "Prima che escano i buoi dalla stalla"?
Il politico Benito Mussolini affermava: "Prevenire, non combattere".
Saluti a Tutti