Gentili amici,
ho trovato interessante questo trafiletto:
(dal Messaggero 29 dic.2005 di Maurizio Costanzo):
<<Il freddo di questi giorni ha ucciso un ragazzo italiano di ventidue anni, trovato in un ripostiglio tra i binari della stazione Termini. Non aveva segni di violenza, né c'erano lì intorno siringhe che potevano far supporre una overdose. Un barbone. Ma come può un ragazzo di ventidue anni essere un barbone? Come è possibile che nessuno sia stato in grado di regalargli la speranza di un letto, di una tazza di latte caldo, di un futuro pur che sia? Eppure è successo. A ricordarci un inverno dove fa sempre più freddo e dove la solidarietà è forte quando tutti insieme collaboriamo a far nascere un villaggio in una terra stravolta dallo tsunami, ma non siamo capaci invece di aiutare uno sbandato che chiede solo di essere messo in salvo>>.
Aggiungo:
<< Alcuni giorni fa, il primo cittadino della capitale ha fatto un viaggio in Africa con un codazzo di ragazzini romani per insegnare come si fa la "beneficenza" e si porta la "Cultura"
Altri politici, invece di pensare alla propria nazione, fanno sperperi attuando "fantomatche cifre in beneficenze presso terre belligeranti".
Secondo altri politichesi, importante è aiutare i terremotati e gli inondati dell'estremo oriente. Tutte belle opere pie,
ma prima non bisognerebbe pensare alla propria nazione come farebbe un buon padre nella propria famiglia?
Tanti Saluti