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18-11-2005, 11.13.52 | #1 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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Lo Stivale Si E' Dimesso
LA DIVARICAZIONE COLLA U.E.
Un Paese le cui istituzioni inciampano frequentemente nella cattiva gestione, un Paese che considera la cattiva gestione non come l' eccezione, ma come routine (v. lettera "La Barca va.."), un Paese che non si chiede "quali sono le cause della cattiva gestione eretta a sistema", é un Paese che ha pochissime possibilità di rialzarsi. In quel Paese l' economia non ha nessuna speranza di ripartire, nell’ epoca del villaggio globale. Un secondo medioevo si annuncia. L’ Italia dà segni di voler entrare nel club sudamericano. E nessun segno di riscossa é visibile. Abbiamo fallito: il risorgimento é incompiuto. Le riforme, tanto invocate alla fine del XX secolo, sono fallite o dimenticate. La legalità é stata promessa ai cittadini da decenni. La promessa non é stata mantenuta e l’ obiettivo si allontana sempre di più. La lista degli obiettivi annunciati dai vari governi degli ultimi venti anni, é divenuta una lista di insuccessi, totali o parziali. In maniera molto sintetica, il divario del sistema Italia dall’ Europa, é legato ai seguenti fenomeni recenti. Le vecchie abitudini, recentemente allargatesi, di approssimare invece di approfondire, di fermarsi a metà strada piuttosto che completare, di essere di bocca buona piuttosto che rigorosi, di accettare la faciloneria e l’ insipienza di tanti funzionari pubblici mal formati, privi di efficienza e di capacità.........hanno portato all’ incapacità, impunità e menefreghismo degli stessi. Essi hanno spesso preso l’ abitudine all’ insuccesso, alle chiacchiere, alla demagogia, al doppio linguaggio (dire ma non fare), piuttosto che alla realizzazione dei dirittti dei cittadini. Conseguenze: la costituzione non si puo’ sempre applicare..... I cittadini , a furia di vedere per decenni insuccessi e fallimenti, senza poterne spiegarne le ragioni, hanno reagito con scetticismo e rassegnazione ad uno scenario fallimentare, che essi considerano una fatalità. Ormai lo stivale é governato dal lassismo e confusione. Né si vede una rivoluzione organizzata. E vero che ci sono tanti scontenti, ma organizzarsi é difficile per gli Italiani. Tanto vale appoggiarsi ad un padrino........ CHIAMIAMO IL PAESE A CONFRONTARSI COLLE SUE RESPONSABILITA ? Bloccaggi, se non paralisi, che fare ? Instaurare di nuovo, con interventi decisi, quel realismo e quell’ iniziativa che sono stati la molla del dopoguerra? Per trovare le cause del degrado diffuso, una sola, io credo sia la strada sicura: esaminare il divario, che é in accelerazione, fra Italia ed Europa. Le fondamenta dell’ attuale società italiana: 1 accettazione della confusione, mancanza di regole (che siano accettate da tutti); 2 l’ incertezza del diritto nella vita civile come routine; 3 rassegnazione alle sopraffazioni, alla superficialità, alle improvvisazioni, alle leggerezze, in particolare da chi riveste responsabilità pubbliche; 4 supporre che la diffusione del degrado possa arrestarsi da sola. Infatti non si discutono seriamente contromisure efficienti. E’ illusorio pensare di conservare il Paese nel gruppo dei Paesi industriali, se restano inalterate le attuali fondamenta della società. Le evoluzioni sociali, la degradazione e il peggioramento dei comportamenti italiani, in tante regioni, in tanti settori, hanno già determinato: 4 perdite di efficienze diffuse in tanti settori; 5 calo di competitività e affidabilità del prodotto italiano; 6 calo della qualità di alcuni servizi offerti al cittadino italiano, i quali hanno, anch’ essi, un impatto sulla competitività del “made in Italy”. E’ necessaria un’ attenta riflessione, per individuare le cause scatenanti del degrado e per definire gli strumenti necessari per poter gestire un Paese a livello europeo. Creare una frattura decisa e chiara fra i comportamenti sociali deteriori attuali (affossatori del Paese) ed una nuova mentalità europea di rigori contabili, di osservanza della legge, di punizione piuttosto che di misericordia, di capacità decisionali e responsabilità, di apprendimento della serietà. L’ unica possibilità per evitare al Paese di attraccare sulle coste del Sudamerica, sarebbe basata sul VOLTARE PAGINA. Entriamo anche noi nel consesso dei Paesi seri, che sanno gestirsi. E possibile, a certe condizioni. Esse sono, sommariamente: 7 analisi dei motivi ab ovo per cui la società italiana non sa gestirsi (siamo l’ eccezione della U.E.); 8 cerchiamo con serietà (l’ aiuto degli emigrati é vitale) le cause dei disastri sociali italiani; 9 governi solo tecnici (se pôssibile, sarebbe la salvezza) con premiers di alta autorità morale, per almeno tre anni; 10 una squadra ben scelta (dagli imprenditori ?dai movimenti ?dai sindacati ?) che prepari un programma di: a) rimozione delle cattive abitudini sociali; (con paletti, bastoni e carote) b) diffusione di una nuova cultura e di nuovi comportamenti responsabili nelle strutture pubbliche; c) emarginazione di scontri e discorsi da steccati ideologici, della demagogia, delle chiacchiere vaghe. Iniziare ad essere costruttivi (si puo’ imparare.) d) riforma scolastica e delle gestioni statali, imparando da Paesi che sono capaci di gestirsi; e) manifesto al Paese, crociata per il reinserimento dei valori nella società; un po’ di serietà e di rigore é il minimo che bisogna reinventare; f) revisione del codice, coll’ aiuto di esperti europei, per avere delle regole semplici, chiare, non di parte, applicabili come in altri Paesi; g) reclutamento dei funzionari con selezione seria, motivazione, virtù civiche (ad esempio, affidandola ad una squadra di fancesi) h) instaurazione, fin dalla scuola (coll’ aiuto di comitati civici?) della cultura della chiarezza, del rigore, della precisione, dell’ impegno, della serietà, della responsabilità. Cioé di una cultura europea, per non uscire dai circuiti economici. Senza catarsi, il terzo mondo é scontato. Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (disponibile per una presentazione organica sulle cause sociali dei guai italiani) Le grosse differenze, fra sistema Italia e Paesi della U.E., sono analizzate nelle Lettere dall’ Europa. E’ vitale individuare le cause primarie della deriva, prima di discutere gli interventi correttivi. Le prime analisi a largo raggio in tal senso sono pubblicate. Le coordinate saranno fornite su richiesta. |
18-11-2005, 11.17.13 | #2 |
L' Emigrato
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per le valutazioni di dettaglio: http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/ Antonio Greco angrema@wanadoo.fr (analista delle Cause del degrado economico) |