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27-09-2005, 13.52.29 | #2 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
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"È possibile che questo scambio si protragga per molto tempo ancora? Gli USA non possono aumentare i loro debiti al ritmo annuo del 5% del loro prodotto interno lordo e neppure il governo può sostenere un deficit annuo di 500 miliardi di dollari all’infinito. La situazione può certo protrarsi ma ad un prezzo alto: il deficit commerciale americano è il responsabile dell’esplosione del credito a livello mondiale il quale ha creato una serie di bolle e squilibri la cui fine sarà dolorosa ed inevitabile. È solo questione di tempo prima dello scoppio di una grave crisi. La discesa del dollaro sarà inevitabile fino a che il deficit statunitense non raggiungerà un livello di equilibrio. Questa correzione avrà un impatto devastante sull’economia globale perché il motore dell’economia mondiale sono le sole esportazioni americane. Questa crisi, causata dall’eccessiva quantità di liquidità non può essere curata con la stessa causa che l’ha generata, cioè creando nuova liquidità come i banchieri centrali stanno facendo. Essi hanno in mano dal 1971 le leve del funzionamento dell’economia; possono decidere in quale paese creare un boom in modo da arricchirsi sia durante la fase di crescita sia durante quella delle successiva di crisi. Questo meccanismo, tenuto abilmente sconosciuto alla gente, è la causa di tutti i loro problemi economici."
Autore: Pieraldo Frattini: consulente indipendente in investimenti finanziari. http://www.ecplanet.com/canale/varie.../ecplanet.rxdf |
27-09-2005, 14.44.53 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
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Citazione:
Ripercussioni degli accordi di Bretton Wood, delle politiche del WTO e del FMI sull'economia africana: "Il continente nero nella trappola del liberismo" di Sanou M'Baye, economista senegalese. Tra tutti i sistemi di sfruttamento e di distribuzione mai esistiti, la globalizzazione è certamente quello che merita meno il nome che le è stato dato. In effetti, essa ha di globale solo il nome, poiché è caratterizzata da un movimento di capitali massiccio ma limitato principalmente ai paesi industrializzati. Questa configurazione, pregiudizievole all'insieme dei paesi in via di sviluppo, esclude specificamente l'Africa nera. ...la violazione premanente delle regole del commercio internazionale da parte dei paesi industrializzati, che impongono, tramite il Fondo monetario internazionale (Fmi), la Banca mondiale e l'Organizzazione mondiale del comercio (Wto), l'apertura dei mercati africani ai loro prodotti industriali e agricoli sovvenzionati, ha portato al fallimento degli agricoltori e degli imprenditori locali. In questo modo, i pochi paesi africani che disponessero di un embrione di sistema industriale, come il Kenya o lo Zimabwe, hanno perso terreno a causa delle importazioni a buon mercato che li hanno inondati. Dal canto loro, le possibilità di finanziamento sono limitate. A sud del Sahara, solo il Sudafrica, il Botswana e il Senegal hanno accesso ai mercati di capitali. Gli altri non conoscono la parola magica che permetterebbe loro di indebitarsi sulle piazze finanziarie e di utilizzare le somme a loro piacimento. Il potere esclusivo su questa parola magica, conosciuta sotto il nome di rating (2), è nelle mani degli operatori privati. I paesi del continente nero non hanno quindi avuto altra soluzione che appaltare il loro sviluppo alle istituzioni di BRETTON WOODS (3) e alla Banca africana di sviluppo - le sole fonti di finanziamento restanti, se si escludono i finanziamenti bilaterali. I prestiti accordati da queste istituzioni nel linguaggio corrente vengono chiamati «AIUTI». Ma, tra tutte le fonti di finanziamento disponibili, l'«aiuto» è la meno appropriata per lo sviluppo di un paese. In effetti, i crediti vengono utilizzati per comprare beni e servizi proposti dai paesi creditori. E puntano alla realizzazione di progetti che rispondono più alle esigenze di esportazione di questi stati che ai bisogni reali dei paesi debitori. Questi progetti, lungi dal promuovere lo sviluppo, servono invece ad aumentare gli ordinativi delle società occidentali e ad arricchire le élite dei paesi beneficiari. Questi crediti possono anche essere utilizzati per pagare gli interessi arretrati, che permettono l'accesso a nuovi crediti. Un trattamento disinvolto Questo trattamento discriminatorio ha portato a un debito colossale di 335 miliardi di dollari, il cui ammortamento e servizio sono fonti di impoverimento (4). I programmi di privatizzazione, imposti nell'ambito dell'aggiustamento strutturale, non sono sfuggiti al trattamento disivolto che i burocrati di Washington riservano all'Africa. In effetti, in assenza di mercati di borsa locali (esistono solo in Sudafrica, in Costa d'Avorio, in Ghana, in Nigeria, in Kenya, in Namibia, nello Zimbabwe, nelle Mauritius, in Uganda e in Tanzania), le privatizzazioni, nella maggior parte dei casi, sono state pure e semplici liquidazioni. ... In Africa nera, non soltanto le privatizzazioni sono state ridotte a un imbroglio... Inoltre, questo debole flusso riguarda un numero limitato di paesi - in particolare la Nigeria, l'Angola e il Mozambico - e riguarda solo il finanziamento di investimenti destinati allo sfruttamento delle risorse naturali (in particolare, il petrolio, il gas e i minerali). In questo modo, vengono perpetuati dipendenza regionale e relativo impoverimento, attraverso lo sfruttamento sistematico delle risorse, senza la contropartita di investimenti produttivi, di creazione di posti di lavoro e di esportazione di beni manifatturati. Di fronte a una situazione così drammatica, sarebbe necessario un completo ripensamento delle strategie di sviluppo e di riduzione del debito. Un vero piano di ricostruzione e di rilancio dovrebbe, in particolare, basarsi sul trasferimento di tecnologie, sulla realizzazione di infrastrutture, di istituzioni e di un apparato produttivo finanziato con crediti a tasso ridotto e sull'accesso dei prodotti africani ai mercati dei paesi industrializzati. Queste misure dovrebbero essere completate con dispositivi che autorizzino, per un periodo transitorio, il ricorso a misure selettive di protezione. È in questo modo che l'Europa ha proceduto per la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, grazie ai soldi del piano Marshall e alla protezione dell'industria e dell'agricoltura rispetto alle esportazioni americane. La Cina, l'India, la Corea e molti altri paesi hanno adottato la stessa strategia. ... Dopo la fine dell'apartheid nel 1989, ha visto alcune delle sue imprese di punta (Anglo American, Billiton, AngloGold, South African Breweries, Old Mutual, Dimension Data, Sappi) disertare la Borsa di Johannesburg - che pure è tra le più sofisticate del mondo - a vantaggio di quelle di Londra o New York. ... Significa anche dimenticare che, nel campo dello sviluppo, il contratto che era stato sottoscritto dall'Africa con le istituzioni internazionali non è stato rispettato. ... Può sembrare inverosimile chiedere a un ostaggio ancora imprigionato e senza nessuna speranza di venire liberato di trascinare i carcerieri di fronte alla giustizia. Tuttavia, basterebbe che un solo paese osasse farlo, per creare un precedente. Ma, affinché un dirigente africano ne abbia il coraggio, dovrebbe far parte della categoria di persone che percepiscono il patrimonio del loro paese come un bene ereditato dal passato e che hanno l'obligo di conservare, se non di accrescere, a vantaggio delle generazioni future. Sfortunatamente, la maggior parte di questi dirigenti ipotecano l'avvenire del paese e dei popoli in cambio didividendi immediati. Fomentano le divisioni etniche, manipolano le costituzioni, fanno ricorso alla frode elettorale e adottano l'improvvisazione e il navigazione a vista come metodi di governo. La loro sola preoccupazione è la sopravvivenza politica personale e la permanenza al potere. Le conseguenze, catastrofiche, di questa situazione si misurano nella persistenza, e in alcuni casi nell'aggravamento, dei problemi che fanno sì che gli africani restino dei «dannati della terra» quasi quarant'anni dopo la conquista dell'indipendenza (12). note: (1) La lista dei paesi emergenti comprende paesi come Argentina, Messico, Hong-Kong, Brasile, Taiwan, Cina, Singapore... (2) Ibrahim Warde, «I buoni e i cattivi secondo Moody's», Le Monde diplomatique/il manifesto, febbraio 1997. (3) Gli accordi di Bretton Woods, conclusi il 27 luglio 1944 tra i 44 paesi allora membri dell'Onu, ma non ratificati dall'Urss, hanno dato vita a due istituzioni: l'Fmi e la Banca mondiale. (4) Si legga Colette Braeckman, «Lotta per la terra nello Zimbabwe», Le Monde diplomatique/il manifesto, giugno 2002, e Eric Toussaint, «Il debito, una spirale perversa da spezzare», Le Monde diplomatique/il manifesto, settembre 1999. (5) Si legga «Left out in the Cold», Financial Times, Londra, 20 maggio 1996. (6) «Reforms Catch the Eyes», Financial Times, 20 maggio 1996. (7) Hsbc's World Economic Watch, 11 ottobre 2001, rapporto basato su dati forniti dall'Ufficio di analisi economica degli Stati uniti. (8) Si legga «Un fonds monétaire africain, pour quoi faire?», Le Monde diplomatique, agosto 1986. (9) Si legga «Souhaitable union des économies africaines», Le Monde diplomatique, settembre 1995. (10) Il Nepad è nato dalla fusione del Map (Millenium African Renaissance Program) dei presidenti Thabo Mbeki (Sudafrica), Abdelaziz Bouteflika (Algeria) e Olusegun Obasanjo (Nigeria) e del piano Omega del presidente senegalese Abdoulaye Wade. (11) Si legga Joseph Stiglitz, «I guasti del Fondo monetraio in Etiopia», Le Monde diplomatique/il manifesto, aprile 2002. (12) Si legga Aminata Traoré, Le Viol de l'imaginaire, Actes Sud-Fayard, Parigi, 2002 Sulla storia dell'oro e sul "Gold Standard" vedi: http://www.teocollector.com/Storia/Storia.htm |
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30-09-2005, 16.38.10 | #4 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 17-09-2005
Messaggi: 2
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Re: Boom e crisi economiche orchestrate
[quote]Messaggio originale inviato da ancient
[b]C'è qualche esperto di economia da queste parti che può commentare questo articolo? Ciao, le cose stanno proprio così. Il 15 agosto 1971 il presidente Nixon ha abrogato i patti di Bretton Woods che stabilivano che solo il dollaro poteva essere convertito in oro. Una cosa interessante è che oggi la moneta è prodotta dalle banche e non dallo stato. Ciò genera la famosa economia del debito perchè ogni finanziamento per lo stato rappresenta un debito in quanto non emette egli stesso la moneta ma appunto chiede prestiti. Si delinea da ciò che il debito pubblico è per definizione insolvibile. Per approfondire la questione puoi leggere il sito www.signoraggio.info, che oltre a fare una critica all'attuale economia propone una riforma del sistema economico. Qui ti propongo alcuni articoli tratti da questo sito: Domande frequenti: http://www.signoraggio.info/domande_frequenti.htm Imposte e tasse, ma perchè? http://www.signoraggio.info/imposte_e_tasse.htm Riserva frazionale vs. riserva totale http://www.signoraggio.info/riserva_...a_ totale.htm Quest'ultimo eppone il problema della riserva frazionale , ossia le banche possono prestare molto più di ciò che hanno in riserva. Infine per leggere altro materiale sugli accordi di Bretton Woods e il sistema monetario ti consiglio www.disinformazione.it e www.signoraggio.com Saluti, Ambro |