Ah no! Io il sangue gay non lo voglio! che magari dopo la trasfusione mi piacciono gli uomini!

purtroppo l'italia è uno stato in cui la scienza non ha libera espressione a causa dell'ideologia ateo-laicista. è metodologicamente dimostrato che il rischio di trasmettere infezioni virali è maggiore nelle persone sessualmente deviate rispetto a quelle che hanno rapporti sessuali sani, protetti e secondo natura. eppure i potenti devono oscurare le ricerche degli studiosi. storace ha addirittura aperto un'inchiesta contro quel medico perchè ha agito secondo scienza invece che secondo il lavaggio del cervello televisivo pro gay.
bene, continuiamo così! evviva l'oscurantismo laicista! anzi, continuate così, perchè se la situazione qui in italia non migliora io andrò a continuare gli studi in uno stato libero come gli stati uniti dove dal 1992 possono effettuare donazioni solo persone sane. non è giusto mettere a rischio la vita dei pazienti solo perchè dobbiamo mettere gli affetti dalla patologia omosessuale sopra un piedistallo.

Sono d'accordo con te su tutto, tranne su quel protetti che cancellerei

Beh, penso che sia più probabile che usino una protezioni coppie etero piuttosto che coppie gay per ovvi motivi

... faremo scrivere da un pedofilo ecclesistico americano un comma in cui è specificato quale buco è "sano e secondo natura"?
... il buco di una puttana è sano, per lo scienziato Storace?

... l'importante è che tutto il sangue donato sia regolarmente analizzato in modo che non succedano scandali veri, come quello del sangue infetto: ricordate?

... sceglierai uno stato federale che applica la pena di morte, Tor?

La donazione di sangue è un atto di generosità importante del donatore. Non è un diritto. Ci sono ragioni mediche che possono vietare la donazione, sia per la tutela della salute del donatore (mio zio, ad esempio, venne cancellato dalla lista dei donatori quando cominciò ad avere problemi di ipertensione cronica), sia per la tutela del ricevente. Questo secondo aspetto è molto importante in quanto coinvolge la salute di un malato.
A causa di quanto detto sopra, c'è un certo numero di malattie trasmissibili per via ematica che vietano la trasfusione da una persona infetta. L'epatite e l'HIV sono alcuni esempi. Sfortunatamente, i test sanguigni sono in grado di accertare la presenza conclamata del virus o degli anticorpi tempo dopo il contagio (nel caso dell'HIV, circa 6 mesi). Non è possibile, quindi, fidarsi unicamente del test.
Per alcune di queste malattie (l'HIV è un esempio), le modalità statisticamente più probabili di trasmissione sono state identificate. E la trasmissione per via sessuale è la via maestra per l'HIV. Ancora, statisticamente gli omosessuali maschi e le persone dedite all'eroina sono più esposte al contagio; così come gli eterosessuali che hanno una vita sessuale promiscua (ossia, che hanno frequenti rapporti occasionali

Questa è statistica della comunità scientifica medica.

PERSONE a rischio ( più o meno consapevoli) in base ai loro comportamenti.
Se un gay fa sesso protetto o è parte di una coppia monogama, corre gli stessi rischi di un etero che si comporta allo stesso modo. Se un tossicodipedente si inietta la droga senza scambiarsi la siringa non corre alcun rischio, se non quello (non contagioso) legato allo stesso stupefacente.


- il rischio di contagio da HIV del gruppo statistico omogeneo per comportamento sessuale omosessuale è maggiore di quello del gruppo omogeneo per comporamento sessuale eterosessuale.
- all'interno di quest'ultimo gruppo, il sottogruppo avente comportamento sessuale promiscuo (molteplicità di partner) è più a rischio di quello monogamico.
- Esistono pochi dati statistici, allo stato attuale (perché su quello si basa la medicina epidemiologica, non sulle prese di posizione a favore o contro una categoria) sui gruppi omosessuali monogamici, probabilmente anche per la difficoltà di raccogliere un campione statisticamente significativo.

Questo non è razzismo, è semplice epidemiologia. Se si vuole discutere di razzismo o di emarginazione verso i gay, allora, invece di rivolgere i vostri strali verso di me, perché non li rivolgete verso gli istituti di ricerca che considerano troppo costoso fare analisi statistiche epidemiologiche diversificando i gay aventi rapporto stabile da quelli che hanno multipli partner? La scienza medica si basa sui dati statistici accertati e verificati dalla comunità scientifica. I comportamenti medici vengono confrontati rispetto a questi dati, e in caso di contestazioni e/o disgrazie su di questi viene valutato l'operato del medico. Se non vi è evidenza scientifica di un fatto, o peggio, se vi è un evidenza contraria, il medico è colpevole verso il paziente.

Per quanto riguarda le guidelines operative mondiali, riporto il link al flyer dell'organizzazione mondiale della sanità riguardo alle metodologie sulla sicurezza delle trasfusioni, dove chiaramente si identifica come fondamentale la definizione di gruppi di donatori da gruppi low-risk, la pagina dell'organizzazione mondiale della sanità sulla sicurezza nelle trasfusioni, il report 2004 della pandemia AIDS pubblicato dall'unaids, con le statistiche più recenti disponibili.

Bella idea quella di voler contestare il lavoro di gente che da anni fa questo mestiere, senza avere la benché minima idea di cosa ci sta dietro. Salvo poi tuonare contro la malasanità.

Per i cattolici l'omosessualità è una devianza del peccato, "una delle molte manifestazioni del disordine nelle inclinazioni umane introdotto dal peccato originale" che va combattuta chiedendo aiuto al Signore che è l'unico che ci può liberare dalle tentazioni (che vengono da satana ovviamente). Si tratta di un disordine morale da cui si può uscire attraverso preghiere di liberazione; lo stesso Padre Pio liberò da questa schiavitù molte persone, ma più il disturbo è radicato più è difficile da risolvere. Anche solo l'idea omosessuale è sbagliata e per un sacerdote che non è riuscito a liberarsene è un bel problema!

tralasciando coccetti cattolici sull'omosessualità che non mi appartengono, io voglio dire: posso essere una moglie che ha solo rapporti non protetti col proprio marito perchè magari vogliamo avere dei figli.
Ma se quaesto è uno s...o che poi se la va a fare a mia insaputa con chicchesia e non lo scopro, cosa metto in gioco nella mia donazione?

Davvero sono più a rischio i gay maschi perchè non si devono preoccupare di una gravidanza?

io sostengo di no

è la monogamia una delel prime armi di difesa da malattie sessualmente trasmissibili

si ma il fatto che tu lo pensi, in base ad una desunzione per te logica, non è detto che corrisponda alla realtà...
l'unico mezzo sicuro è il controllo sul sangue donato...
qui stiamo parlando di donazione di sangue...non interessano le 'probabibilità'...serve la 'certezza' che ad una persona che già sta male non venga pure trasfuso sangue infetto...

veramente l'oscurantismo è sempre stato fatto dai religiosi piuttoso che dai laici ... la chiesa sono anni che mette dei veti sulla scienza e sullo svp. e quelli sono ben piu importanti di quelli fatti dai laici che per natura tendono ad essere meno oscurantisti ...
per quello che riguarda i rapporti sex omsex uomo vs uomo sono in effetti più propensi al contagio che gli altri ... solo che se la percentuale non è giustificante ... ovvero se l 80% dei rapporti omsex uomo uomo hanno la possibilita di avere contagio ciò non toglie il fatto che sia per uomo donna un 70% ma diciamo anche un 60 % questo però non mi rassicura ... ovvero questo non è un equazione che equivale a etero sano omosex malato ... anzi potrebbe essere vero ma non è matematico per cui sia omosex che etero hanno la possibilità di donare per quanto mi riguardo in modo particolare ora dopo tanti anni di prevenzione ed informazione fatta per sensibilizzare il popolo ....
da cui secondo me l'AVIS non può prendere il sangue e venderlo seguendo dei pregudizi come questo ... il problema rimane quello di controllare il sangue e non stare li a menarsela per cose così ...
ovviamente rimangono delle pregudicanti ... una prostituta e tossicodipendenti per ovvi motivi meglio non donino ....
poi diciamo che il donare è un fatto di coscienza e speriamo che ongi persona sappia giudicae quando è giusto donare e quando non lo sia.