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17-09-2005, 19.03.11 | #22 |
Ospite
Data registrazione: 17-09-2005
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Il problema dell’Imam torinese è qualcosa che non deve essere assolutamente trascurato, come allo stesso tempo la rivolta della comunità islamica all’istruzione pubblica italiana.
La nostra tanto amata democrazia è sotto assedio, e l’islamismo sa dove colpire e puntare. Certo… ci sono gli emigrati buoni che svolgono il loro lavoro e amano il loro nuovo paese, ma allo stesso tempo alcuni dimostrano che non tutti la pensano alla stessa maniera.. Credo che in un modello democratico valga la libera opinione. Ma come comportarsi di fronte ad un opinione di questo genere? Credo che in un modello democratico allora debbano confluire solo opinioni costruttive di chi partecipa a tale sistema politico. Se per esempio prendiamo le dichiarazioni dei protagonisti della vicenda della scuola di via Quaranta si possono fare alcune considerazioni: la scuola rappresenta l’unico mezzo concreto per portare avanti il processo di integrazione e deve essere imposto ad ogni costo. Questo non è un qualcosa di antidemocratico, ma una scelta ben ponderata. Non si deve transigere da questo elemento. Questo può limitare la diffusione del radicalismo islamico fra i giovani emigrati. A scuola potranno trovare il problema delle discriminazioni, certo, ma non credo che questo problema possa essere risolto limitando le relazioni e costituendo uno stato dentro lo stato! Oltretutto la polemica rappresentava una forte critica all’occidente, e si richiedeva l’introduzione nella scuola pubblica dell’insegnamento del corano e del egiziano. Questo non può essere permesso in questi termini! Il problema analogo della propaganda di alcuni personaggi come l’Imam torinese deve essere perseguita con l’espulsione diretta! Queste non sono opinioni costruttive e di certo queste persone non possono essere considerate come partecipanti al NOSTRO sistema politico. I radicalisti non vogliono alcuna integrazione e soprattutto non vogliono il nostro modello democratico, che sebbene i numerosi difetti oggi offre un posto dove vivere per queste persone. Se alcuni islamici hanno da ridire sul modello occidentale condannandolo e proclamando la legittimità del terrorismo islamico non hanno nient’altro da fare se non tornare nel loro modello islamico… a casa loro! Se poi vogliamo trattare anche di Bossi allora si deve dire che il fanatismo( ora mascherato) è un danno all’Italia e alla democrazia oltre che segno di diffusa ignoranza. Ma oggi appunto la realtà è mascherata. D’altra parte però il principio corrisponde a realtà. Ma questo è un altro discorso! Se poi vogliamo parlare della libera opinione allora facciamo un discorso parallelo a quello sull’essenza della libertà individuale all’interno del gruppo sociale. La libertà non è”ognuno faccia quel c***o che vuole!”, o se lo è rimane qualche cosa di astratto perché è impossibile manifestarla all’interno di una società. Le regole servono proprio a questo, e se la democrazia di oggi presenta delle lacune è proprio dovuto al conflitto fra la libertà e la regola… E poi sul problema del radicalismo non si può perdersi su superficiali ed inutili riflessioni sul diritto d’opinione… siamo realisti… Oriana Fallaci non è a capo ne sostenitrice di un gruppo terrorista come nemmeno Bossi, L’Imam invece sostiene l’azione del terrorismo islamico che è qualcosa di ben più concreto e pericoloso che merita dei provvedimenti. F@ust |
19-09-2005, 17.36.25 | #23 |
Ospite abituale
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Attento faust....okkio che ti possono marcare per Razzista e incapace di comprendere una comunità che si differenzia da noi solo perchè crede che sia giusto ammazzare gli infedeli.
Ciao Ciao Fra p.s. Fra poco studieremo tutti arabo e i blue max della situazione saranno contenti...perchè avremo integrato bene i poveri mussulmani indifesi.... |
20-09-2005, 15.01.12 | #24 | |
Ospite abituale
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Citazione:
... liberta' è partecipazione e solo uno Stato laico ma non laicista potra' garantirla dall'oscurantismo di QUALSIASI fanatismo religioso Oriana non è a capo, ma sostenitrice sì, di quel gruppo (o lobby) terrorista che ha finanziato Al Queida in funzione antisovietica e che si erge, con la dottrina della guerra preventiva, a bastione del bene! ... nessuno puo' dare, Aristippo, del razzista a Faust, difendendo il razzismo dei fondamentalisti, qualunque sia la religione che questi fingono di professare. "Religio" è fides, fiducia: diffondiamola tra tutta la comunita' umana o la Terra restera' un posto in cui l'aria' diverra' irrespirabile (... non solo per il buco d'ozono). PACS ;-) in terra, agli uomini di buona volonta'! |
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20-09-2005, 21.50.51 | #26 |
Ospite abituale
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... la lobby degli armamenti e del petrolio naturalmente! Quelli che decidono le guerre!
... tutta la mia solidarieta' a te, Ari: vedi io e te possiamo non essere d'accordo su molte cose ma se c'incontrassimo domani, ti abbraccerei come un amico, una persona seria. Lo stesso faresti tu con me: allora? Ci sono valori piu' profondi di idee che non de-finiscono con una etichetta perpetua la profondita' di un uomo. O no? Entrambi da posizioni anche opposte si può umilmente fare opera di chiarificazione oppure pensare semplicemente "la storia faccia il suo corso": se siamo spiritualmente forti vivremo senza essere travolti dall'oggi, con la serenita' che ci da' la ns. coscienza. un abbraccio |
29-09-2005, 12.54.28 | #28 |
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Hola Oiz,
vedi concordo sul fatto che se ci dovessimo incontrare ci abbracceremmo come amici..ma purtroppo questo lo faremo io, te e altre persone, ma non tutte. Lo scoglio da superare secondo me non è tanto il cacciare i fondamentalisti ma far emergere quella parte di mussulmani che come i cristiani, vivono la religione a modo loro. Mi spiego : Conosco molta gente che crede in >Dio e non per questo va in chiesa, non per questo accetta tutto ciò che il vaticano predica ed è per questo che riusciamo a vivere tranquillamente. Cioè nela tolleranza di idee. Ora, io sono convinto che anche queste persone esistano nel mondo mussulmano e che siano tantissime. Ma il loro piccolo problema a differenza di noi è che se rifiutano la legge coranica, se screditano il totalitarismo religioso, se sono favorevoli ad interventi USA o se solo denunciano quello che la loro religione combina, viene fuori un pandemonio, rischiano addirittura di essere ammazzati. E' come se il Cardinal Ruini a chi contesta le idee vaticane sull'aborto, venga denunciato o punito...per noi è imensabile ma per loro no. Secondo me bisogna far emergere questa maggioranza e far schiacciare a loro quella minoranza fanatica. Il fatto è che nessuno vuole rischiare a parte i soliti due o tre. Poi per quanto riguarda la Fallaci, ho letto molti suoi libri e in particolare quelli inerenti al mondo mussulmano, quelli famosi. Bè a me non pare che dica cose tanto assurde. Primo sfata il mito delle crociate e che siamo stati solo noi ad invaderli. Cose che molti ancora sostengono senza sapere la storia. Secondo perchè si sta avverando davvero ciò che ha scritto. Questa forma di conquista subdola e invisibile davvero sta accadendo. Lei, per sua fortuna o sfortuna non la vedrà ( è malata di cancro e non vi sono più cure al suo male ) ma io ci sarò ( spero ) e l'idea della scuola di via quaranta mi da da pensare. Oriana ha semplicemente detto quello che moltissime persone pensano e sostengono. E come democrazia vuole, bisogna ascoltare tutti. Saludos |
29-09-2005, 13.04.42 | #29 |
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Riporto altro articolo del mio mussulmano preferito :-)
Nonché la concessione dell'autorizzazione a trasformare in luoghi di culto islamici dei locali acquistati o affittati. La libertà di culto dei musulmani, al pari dei fedeli di altre religioni, è un diritto sancito dalla Costituzione e ci mancherebbe che fossi io a metterlo in discussione. Ma abbiamo il dovere di contestualizzare e sostanziare l'esercizio di tale diritto in una fase in cui talune moschee sono colluse con il terrorismo internazionale di matrice islamica e in cui molte moschee fanno apologia di terrorismo legittimando il jihad , inteso come guerra santa, e esaltando i kamikaze come «martiri». E' un dato di fatto che all'interno di alcune moschee si genera quel lavaggio di cervello che trasforma delle persone umane in robot della morte. Ascoltiamo la testimonianza di due mamme musulmane. La prima è una convertita britannica, Samantha Lewthwaite, di 21 anni, vedova di Germaine Lindsay, di 19 anni, anch'egli un convertito britannico originario della Giamaica. Germaine è stato il quarto terrorista suicida dello scorso 7 luglio a Londra, provocò 26 morti facendosi esplodere su un autobus. E' il primo caso accertato di un cristiano convertito all'islam che si trasforma in kamikaze islamico. «Mio marito era un uomo semplice e generoso. Era cambiato da quando aveva iniziato a frequentare la moschea. Gli hanno avvelenato il cervello», ha detto Samantha in un'intervista rilasciata a The Sun . «Spariva continuamente, andava sempre a pregare nella moschea. E' sparito anche la sera prima dell'attentato: l'ho sentito entrare nella stanza di Abdullah (il figlio di 17 mesi, ndr ), baciarlo e quindi uscire. Poi ho ricevuto un messaggio sul cellulare: ti amerò per sempre. Vivremo per sempre insieme». La seconda testimonianza è di una mamma egiziana residente a Reggio Emilia da una trentina d'anni, ha due figli nati in Italia. Preferisco mantenere l'anonimato per proteggerla dal clima d'odio diffuso tra i gruppi islamici nel nostro Paese: «Inizialmente portavo i miei figli nella moschea di via Adua perché volevo che conoscessero la loro religione. Ma poi ho deciso di non farlo più perché i predicatori della moschea incitavano a non aver nulla a che fare con gli italiani e con i cristiani. Io invece i miei figli li ho mandati nelle scuole pubbliche e nel pomeriggio hanno frequentato l'oratorio della chiesa. A me quella gente che predica nelle moschee fa paura». Come lei tanti musulmani hanno paura. E comprensibilmente molti più italiani hanno paura. Ritengo che sul tema cruciale delle moschee, in considerazione del contesto internazionale e nazionale, ci dovrebbe essere un ampio consenso tra le forze politiche e soprattutto tra la cittadinanza sul cui territorio vengono insediate. Non si possono imporre per decreto le moschee, da parte di amministrazioni buoniste, ipergarantiste o ideologicamente colluse con l'integralismo islamico, ignorando il primato della tutela della vita e della sicurezza della collettività, fregandosene del fondato sentimento di paura che accomuna italiani e musulmani perbene. La verità è esattamente opposta a quella che urlano o paventano l'islamofobia in Italia: i luoghi di culto islamici bastano e avanzano, proliferano in modo esponenziale a fronte di una percentuale di frequentatori assai bassa. Erano 400 nel 2000 e ora sono 611, sono quindi cresciuti del 50% in cinque anni. Mentre i frequentatori delle moschee continuano a attestarsi attorno al 5%, vale a dire 50 mila persone su circa un milione di musulmani. Diciamolo chiaramente: le moschee non sono la priorità dei musulmani ma lo è l'integrazione. Molti musulmani non parlano adeguatamente l'italiano, non conoscono la cultura italiana, disconoscono i valori fondanti della società italiana. Così come dovremmo preoccuparci della formazione degli imam, dei funzionari religiosi, istituendo un master o una laurea specialistica nelle università italiane. Prima dobbiamo riscattare alla piena legalità le moschee già esistenti, poi avere la certezza che le nuove moschee non vadano a finire nelle mani dei predicatori d'odio. Soltanto così potremo sperare che le moschee diventino delle case di vetro che, nella condivisione dei valori e dell'identità italiana, ispirino fiducia a tutti, italiani e musulmani. www.corriere.it/allam. Saluti p.s. quello che intendevo dire nel post precedente a questo. |
29-09-2005, 15.10.24 | #30 | |
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Citazione:
... di Oriana ho letto "la rabbia e l'orgoglio" e se tu ragionassi come lei dubito che mi abbracceresti. La rabbia contro tutto l'Islam è l'essenza del libro: su questo diverge, e di parecchio, Magdi Allam, mussulmano. Anche l'altro libro famoso "la forza della ragione", non invita certo al dialogo: vedi http://www.girodivite.it/article.php3?id_article=635. Vogliamo ancora usare la religione o l'occidente come arma? ... il messaggio evangelico non parlava di amare perfino il nostro "nemico"? ... non è un bel messaggio di speranza, anzichè di rabbia e d'orgoglio, anche per noi due agnostici ed occidentali, Ari? Ultima modifica di oizirbaf : 29-09-2005 alle ore 15.13.29. |
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