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05-09-2005, 13.28.40 | #1 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 04-09-2005
Messaggi: 2
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una proposta concreta
Vi do un link su cui troverete l'unica vera causa di tutti i nostri problemi: il sistema monetario, su cui è basata l'economia umana da ca. 6 millenni...
www.la-associazione.org |
02-11-2005, 02.28.41 | #4 |
Ciò che è, è!
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 202
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Non preoccuparti, non mi spaventa questo tuo discorso...
E apprezzo l'intenzione. Devo confessarti che anche in me, da molto tempo, è presente la voglia di cambiare questo sistema di vita. Mi sono posto molte domande e la ricerca, oggi, mi ha portato ad una certezza: i mali dell'uomo nascono dalla mente, dalle convinzioni e dalle idee che nutriamo nei confronti del mondo, della Vita, di noi stessi, degli altri. Il pensiero ha generato tutto ciò che l'uomo ha realizzato: grandi opere d'arte di letteratura, di scultura ecc., grandi città, civiltà, cultura, ma anche le guerre e l'odio sono frutto del pensiero dell'uomo. La società così come la conosciamo è frutto di un pensiero collettivo, è frutto della interazione e dell'organizzazione degli individui. Ho capito che se non riconosciamo ciascuno di noi di avere bisogno gli uni degli altri continueremo a vivere in base ad una assurda competizione che porta solo separazione, discriminazione, lotta, odio, rancori. Tu poni l'accento su un tipo di relazione malata (aggiungo io) che è presente in questa nostra società, quella del ricatto psicologico o morale (in questo stesso sito, nei testi https://www.riflessioni.it/testi/senso_colpa.htm c'è la presentazione di un interessante libro di Susan Forward che si intitola "Il senso di colpa"). Effettivamente molto di vero c'è in ciò che affermi, ma vorrei metterti in guardia su un punto: l'umanità è una sola, le classificazioni, per quanto inizialmente convenzionali assumono, nel discorrere, un carattere di verità che portano all'identificazione degli interlocutori verso una o l'altra categoria. Ovviamente se io mi identifico in un sensibile mi sento a posto, anche se per qualcun altro non lo sono, mentre se mi riconosco nel troglodita potrei avere un grande senso di colpa (ma questo non sarebbe sintomo di sensibilità?); raramente potrei godere nel riconoscermi in quest'ultimo. Ma proseguiamo; supponiamo che incontrassi molti consensi relativi a questa idea di base. Si creerebbe un movimento di persone sensibili che punterebbe il dito sui fantomatici trogloditi, potrebbe innescarsi un fenomeno di discriminazione simile a quello che si crea fra gruppi che professano una certa religione, penso ai testimoni di Geova, ai cristiani evangelisti, ma anche agli stessi cattolici, quando si specializzano in gruppi tipo i neocatecumenali. Spesso sono belle realtà, ma si perde di vista il senso di vera fratellanza universale. All'interno è tutto bello, le idee circolano e si sviluppano, si aiutano a vicenda, sono una vera forza all'interno del gruppo, ma quando ne esci, per il gruppo "hai perso la retta via", sei stato "fuorviato" o comunque non ti riconoscono più. Io l'ho sperimentato in un gruppo di meditazione, che era molto forte energeticamente, ma se ne esci non ti considerano più. E purtroppo devo dire che anche in gruppi con le migliori intenzioni, legate ad un cambiamento radicale di un sistema di vita collettivo/comunitario si casca sempre ad assumere posizioni privilegiate o subalterne, a seconda della posizione energetica in cui l'individuo viene a trovarsi all'interno della rete relazionale. Per esempio in una coppia spesso uno tira e l'altro si lascia tirare; se i due si mollano e fanno coppia con altri può succedere facilmente che chi nella prima coppia "tirava" ora, nella nuova coppia, si lascia "tirare". La prova del nove la trovi negli incontri di gruppo, nelle discussioni fra i componenti. Manca l'ascolto reale, la vera comunicazione che ascolta e parla con il cuore. Qualcuno la chiama anche "comunicazione ecologica" (Jerome Liss). Fatto sta che la complessità della mente umana ricalca la complessità della natura e del suo ecosistema, in cui noi stessi siamo parte integrante ed attiva, dove ogni semplificazione diventa pura speculazione teorica priva di aderenza alla realtà. Questo per dire che l'aspetto troglodita e quello sensibile sono entrambi presenti in ciascuno di noi. Non si può semplificare l'umanità in "buoni e cattivi", ciò è molto pericoloso. La storia ci mostra chiaramente che tutte le volte che questo è stato fatto, su grandi livelli, ha creato disastri di portata tremenda. E' per questo che non ci resta altro che aprire ogni giorno il grande ed affascinante libro della nostra vita quotidiana, fatto di tutto ciò che riguarda la nostra relazione con noi stessi ed il "resto, al di fuori" che in realtà è parte integrante di ognuno di noi. Qual'è il mio desiderio? Creare cerchi di coscienza sul territorio in cui vivo. Essere, e comprendere di essere, parte di un unico grande organismo vivente. Trovarsi ed esprimere questa consapevolezza. Ognuno di noi con le sue ricerche, con i suoi desideri, con le sue pene e le sue gioie può incontrare l'altro e condividere ciò che è e ciò che sa; possiamo donarci conoscenza, ma anche conforto, anche tempo e supporto materiale e spirituale. Desidero che la gente senta il bisogno di vivere in una famiglia estesa, dove i parenti non sono necessariamente consanguinei, ma sappiano gioire della vicinanza e della disponibilità, dello sviluppo della solidarietà reciproca (auto-mutuo-aiuto). Sento che prima di tutto dobbiamo saper vivere la relazione. Saperla vivere in coppia, ma anche in gruppo e in società. Finché cercheremo un libro, un leader, politico o spirituale che risolva i nostri problemi avremo sempre delegato la nostra vita ad altri, coltivando il conflitto interiore, che poi si manifesta esteriormente nella relazione. I libri possono comunque aiutare a capire qualcosa, quando si è pronti a ricevere, ma occorre calarsi sempre nella nostra realtà e costruire su questa base. Sto gestendo un gruppo di discussione, se ti può interessare: http://it.groups.yahoo.com/group/ilbastonedellaparola/ . Il cerchio è la forma più democratica per incontrarsi ed esprimersi. Ogni punto del cerchio è importante, nessuno prevale sugli altri e tutti sono visibili allo stesso modo. Gli indiani d'America se lo insegnano. I cerchi non possono essere molto numerosi, ma questo permette di riconoscere i nostri limiti e le nostre responsabilità. Se posso permettermi di consigliarti una corposa, ma interessante e piacevole lettura: "Conversazioni con Dio" di Neale Donald Walsch. Ha scritto una trilogia sulle "conversazioni", ma anche altri libri in cui Dio parla all'autore, e ti assicuro non si tratta di libri religiosi nel senso stretto del termine, anzi, neppure spirituali, ma molto freschi e divulgativi di concetti davvero preziosi. Il Dio dell'autore è un Dio molto pratico e presente alle vicende terrene. Una cosa che non abbiamo ancora capito è che l'individuo non è un'entità indipendente, né fisicamente, né mentalmente, né spiritualmente e tutto ciò che non accettiamo negli altri sono presenti dentro di noi; sono le nostre convinzioni ed i nostri atteggiamenti che creano questo mondo, così com'è. Hai parlato del denaro e della gestione del potere di chi lo possiede. Effettivamente questi sono aspetti macroscopici del problema interiore. Ho recentemente scoperto che la stessa emissione del denaro è inquinata da coloro che lo creano. In pratica il denaro è sporco fin dalla sua sorgente. L'emissione del denaro mette nelle mani di chi lo gestisce un potere tale che il cittadino ne diventa suddito ed il governante un servitore, che sia di destra o di sinistra. Questo è un altro degli argomenti che mi sono cari, se vuoi fare una ricerca vedi alla voce "signoraggio". E se vuoi approfondire la possibilità di affrancarsi dalla schiavitù del lavoro cerca "reddito di cittadinanza", o le idee antropocratiche di http://www.bellia.com/. Perché non pretendere che nella nostra cara Costituzione si preveda il "diritto alla vita"? Ciao e grazie per l'opportunità di esprimermi che mi hai offerto. Claudio Ultima modifica di Claudio : 02-11-2005 alle ore 02.34.48. |