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01-06-2005, 17.40.08 | #1 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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Lo Stato Dell' Economia Italiana
Leggo sul giornale oggi quanto detto da Fazio: "Rispetto al 2000 la produzione italiana é calata di 5 punti percentuali".
Molti, tanti, han capito che c' é un pessimissmo diffuso. Ma la verità completa credo non sia stata detta. Uno dei fattori primari, anzi credo il primario, é la deriva accelerata della società che é cambiata. In peggio. Perché nel Paese sono stati recentemente messe da una parte le regole, messi da parte i Valori, aumentato la % di affari e decisioni prese nell' ombra senza che tutto si sappia. Questa deriva ha portato un aumento degli sprechi (mentre in U.E. generalment si cerca di aumentare le efficienze). Un aumento anche dei pantani e dei grippaggi. Le mie conclusioni vengono dall' inchiesta che ho portato avanti da più di dieci anni sulle differenze fra la società italiana e quelle maggiori della U.E. Successivamente scoprii recentemente le differenze nel modo di ragionare (ci sono anche quelle). E il motivo per cui avvertii Romiti di tale differenze e della mia piccola preoccupazione, che se le cose fossero andate avanti, l' economia ne avrebbe sofferto. La lettera ricevuta da Romiti in rispôsta (anno ' 90, ho appena verificato) mi diceva "caro ingegnere, sono d' accordo colle sue conclusioni. Ma non c"' é niente da fare". Cioé non accolse la mia proposta di andarlo a trovare per spiegargli. - Negli ultimi tre anni sia Piero Ottone che Tronchetti Provera, che io avevo contattato con documenti, mi hanno risposto la stessa cosa (d' accordo colle sue conclusioni. In più Tronchetti Pr. mi invito' a fare una presentazione nelle "sedi istituzionali"). - dopo molti anni che avevo avvisato Romiti, la catestrofe é arrivata. Intanto io assistevo, osservavo sui media i peggioramenti rapîdi della società. - dai contatti Internet e dai media sono arrivato a questa conclusione: - gli Italiani dello Stivale non escono dai loro guai da soli; non ne hanno gli strumenti; - ne uscirebbero se emigrati qualificati li aiutassero ! ! - ho preparato le linee di un programma (pubblicato anche in un saggio su Internet), che servirebbero, chissà, a tempo debito. - le mie valutazioni hanno il potenziale di generare una discussione/analisi; - la discussione ha il potenziale di generare quella catarsi che é necessaria per ripartire da capo. Solo se c' é gente determinata che la provoca. E possibile, ma molto difficile. - Inoltre sono quasi sicuro di essere il solo emigrato che abbia fatto un' analisi, dall' Europa, per almeno dieci anni, in lungo e in largo. Ripetendo le stesse cose a gente che non vuol capire. Per capire i risvolti e i motivi delle incapacità italiane attuali (sono parecchi), suggerisco di leggere sui siti sottoindicati, le seguenti Lettere dall' Europa: - le capacità italiane: "La Barca va.."; - La mentalità italica odierna: "L' ITalia Desnuda"; - la società italiana: "Cullarsi nelle fatue illus."; "Definizione.."; "Complotto"; "Pantani e ruote gripp."; - divaricarzione dall' Europa: "Divaricazione dall' Eu."; " Competitività"; "Differenze"; "Regole e confusione"; "Evoluzioni.." le Lettere dall’ Europa sono su: http://angrema.blogspot.com www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento "società") PUBBLICO LA MIA DISPONIBILITA' A VENIRE IN ITALIA E PRESENTARE DAVANTI AL PUBBLICO INTERESSATO (INVITATEMI AD UN CONVEGNO) LE CAUSE DEL DEGRADO E DELLE PERDITE DI EFFICENZE. Contattate VIPs interessati, ad es. la segreteria di Fazio o del Quirinale e manifestate la mia disponibilità ad una presentazione. Nel vs interesse, perché i politici navigano fuori della realtà. Ho anche notato nelle società italiana una rarefazione del realismo, ne ho ricercato anche i motivi. Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (ex funzionario europeo, consulente in TLC, analista delle CAUSE del declino) |
02-06-2005, 07.19.50 | #3 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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UN INDIRIZZO
Lenin,
d' accordo che non c' é da aspettarsi un interesse del parlamento. Loro hanno interesse a un pôpolo di pecoroni , fra cui restano a galla. Ma se in Italia ci fosse altri europei (quindi con capacità di organizzazione e idee chiare), davanti ad una crisi avrebbero già dato mandato ad una associazione di portare a avanti a Ciampi, con tanti cortei e girotondi una richiesta: quella di affrontare la questione morale e la questione corruzione. Questo scenario é l' unico che potrebbe, se ben condotto salvare il Paese dalla povertà che sta arrivando. Pertanto vi chiedo di indicarmi (vivo all' estero) l' indiri di un' associazione o girotondo serio, che io possa contattare per proporre la soluzione. Qualcuno mi trova l' indir del regista che organizzo' i girotondi (non ricordo il nome) ? Inviatemelo a: ANGREMA@wanadoo.fr |
16-06-2005, 19.04.27 | #6 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
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IL SISTEMA ITALIA PERDE COLPI – DI CHI LA COLPA ?
Quale il nocciolo del problema, in una società ove il numero di ruote grippate sta aumentando ?
All’ inizio la rarefazione, anzi il rischio di scomparsa, del realismo. Non sorprendente in una società ove la demagogia, il doppio linguaggio, l’ ipocrisia, lo schierarsi, hanno trovato modo d’ infilarsi ovunque. Il problema sembra legato al fatto che la cosa non è notata. Per cui, ufficialmente, il realismo è sempre presente…….. Poi il conseguente arrugginirsi di tanti meccanismi della società. La qual cosa ha portato un popolo facile e flessibile ad adattarsi al doppio scenario: uno stato che funziona male (sempre peggio), ma a cui si è rassegnati, ed una rete di allacci personali, informali se non nascosti, più capaci di levarti d’ impaccio. Alcuni poteri emigrano, sempre più, dal primo al secondo scenario. Purtroppo, simultaneamente, il sistema Italia comincia ad essere incerto, poi inaffidabile, insicuro. Un sistema sociale cosi, in un Paese realista, sarebbe rimodernato, perfezionato, migliorato. Ma la stessa cosa non può avvenire in un Paese ove il realismo e la coerenza si sono ritirati, nascosti in anfratti inaccessibili (alcuni sostengono persino che bisogna cercarli oltre frontiera). Non può facilmente avvenire quando il doppio scenario è facilitato dall’ ipocrisia diffusa, quando la rassegnazione balcanica riguarda tutto ciò che è servizio pubblico. L’ incertezza attuale del sistema Italia, gli intoppi, i grippaggi, gli imprevisti, derivano, fra l’ altro anche da questo: i poteri dei clans, delle cordate, delle gangs talvolta, non sono sempre compatibili, né fra loro né col sistema sociale del Paese. E purtroppo essi sembrano in aumento. In un Paese che perde colpi, tanti cercano un riparo, una sicurezza. E’ umano. E, a chi cerca una cordata sicura, un riparo, i poteri nascosti offrono, sornioni, un appiglio. Chiedendo in cambio un voto o un gruppo di voti, un lavoretto, un’ associazione. Conseguenze ovvie: inefficienze, aumento degli insuccessi sociali, aumento dei costi, perdita di competitività. Se il potere è in grado di deformare la verità, di offrire un’ altra versione della stessa, di nascondere i propri obiettivi (inclusa la lunga conservazione del potere), allora siamo caduti in basso: allora siamo sull’ orlo del burrone latino-americano…… Pretendere, in un quadro sociale simile, di continuare ad essere competitivi: sembra questa la sfida attuale del sistema Italia. La cosa si può valutare in due modi: da Italiani, si dice “speriamo di farcela”, è ciò che si può dire quando non c’ è realismo, quando non si discutono le correzioni necessarie (a divenire un Paese europeo). Da europei si direbbe invece: andate a comprarvi il realismo in Europa, allora ci sarà, forse, un po’ di speranza. L’ Emigrato Antonio Greco (disponibile a presentare le CAUSE del degrado economico) angrema@wanadoo.fr P.S. Le misure correttive necessarie, per riportare il Paese alla normalità, non possono esser definite se non dopo un’ analisi lucida. Che un emigrato esperto può fare. Chi volesse guadagnare tempo e usare le valutazioni già fatte, dall’ Europa, legga le mie lettere dal titolo: “Diventare Paese avanzato” e “Europeizzare il Bel Paese” (chiedendo le coordinate al sottoscritto). La domanda di tutte le domande: "Puo' una società piena di gente demotivata, incerta, rassegnata, pretendere di avere un' economia competitiva ?". MEMENTO. Giugno 1943, il Corriere della Sera pubblica il fondo del dirett. Mario Borsa, che parla del referendum sulla monarchia. Esso finisce con questo paragrafo. Citazione; “…. Paura di che ? Del famoso salto nel buio ? Lo credono i nostri lettori: il buio non è nella Repubblica o nella Monarchia. Il buio, purtroppo, è in noi, nella nostra ignoranza, o indifferenza, nelle nostre incertezze, nei nostri egoismi di classe o nelle nostre passioni di parte”. Fine della citazione. Mario Borsa non immaginava, pubblicando tale frase, che essa sarebbe divenuta il titolo ottimo per un’ analisi seria delle CAUSE delle incapacità sociali italiane (già esistenti nel ‘43, divenute abissali oggi), ormai imprescindibile nell’ Italia del 2005. Lo ha capito ora, dall’ altro mondo. |